sabato 14 giugno 2008
Horror
Caro Diario,
ieri sera sono andata alla presentazione dell'ultimo libro di Gillo Dorfles, che si chiama "Horror Pleni", che poi è il contrario dell'Horror vacui dell'uomo preistorico e che vuole significare l'inciviltà del rumore (anche di segnali e di comunicazione) in cui viviamo. A parte che mi sono venute subito in mente le barachette del sior Mario e l'odio che il suddetto nutre per esse, per cui avevo capito tutto fin dall'inizio, mi ha colpito il fatto che la sala era così stipata ma così stipata che non sono neppure riuscita ad entrare. Solo che era piena di persone anziane, ma proprio di tanti geronti che io sembravo una bambina e che alla fine, tranne qualche rara eccezione, sono intervenuti dicendo delle tali banalità che secondo me il Gillo ha deciso di aggiungere un capitolo alla seconda edizione del suo libro sul tema dell'Horror Pleni sì, ma di cazzate. Comunque, finito l'incontro, un piccolo e selezionato gruppo di persone si è riunito a casa di un'amica comune per festeggiare. Insomma, sono sincera: io all'inizio mi sentivo un po' in imbarazzo perché erano tutti più colti e studiati di me e discutevano citando filosofi e pensatori antichi. Tipo: come dice Pinco e bla, bla, bla. Come dice Pallo e bla, bla, bla. C'erano famosi critici letterari, aspiranti ad esserlo, esperti d'arte, di musica e di mass media, scrittori, qualche eccentrico/a. In sostanza una rappresentanza abbastanza significativa dell'intellighènzia locale. Alla fine della serata (ore due di notte) eravamo al delirio. Una tizia citava la filofia cinese per spiegare che se un uomo arriva a 98 anni è un dio a prescindere da quello che è (io le ho timidamente obiettato che se Hitler fosse ancora vivo come la metteva?). Un altro imputava all'i-pod e alla musica da discoteca tutte le nefandezze dei giovani, contrastato da un terzo che, non avendo capito il concetto, difendeva la musica rock. Un’amica mi ha aggredito perché un anno fa non sono andata a vedere mostra organizzata da lei. E non eravamo neppure ubriachi! E' stato a quel punto che ho compreso davvero il significato del libro e la sua critica alla moltiplicazione inarrestabile delle sollecitazioni sensoriali. Mentre mi infilavo la giacca per raggiungere l'auto e la multa che mi aspettava a tradimento, ho fatto un ardito paragone fra le cene dei blogger e il consesso a cui avevo appena partecipato. E’ vero: il mondo è tutto un horror, ma quello senza grandi pretese, forse, è un po’ meglio.
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14 commenti:
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8, 35, 61. Su Roma.
E smettila di frequentare intellettuali depassè
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Katon, Goukakyu no jutsu.
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Baw ah, kasagad sa imo maghimo blog. Nalingaw gd ko basa.
Qui de terra est, de terra loquitur
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Io non capisco perchè una persona non sta a casa a guardare la Nazionale, poi l'Olanda e poi tutti i dibattiti a reti disunificate e se ne va in giro a vedere certa gente. E poi pure si lamenta! Io ad esempio non mi lamento.
Quando sento parlare di "intellighenzia locale" da un triestino vengo colto da un certo brivido.
Non mi lamento. Faccio un diario su cose vere.
p.s. barachette con una c sola è voluto (sindorme da frequentazione intellettuali)
sindrome, ha ragione l'intellettuale
Povera Essaouira! Hai tutta la mia solidarietà. Ho fatto molto bene a non andare, accampando la scusa che stavo fuori Trieste.
L'intellighenzia locale mi fa lo stesso effetto del PD: incontenibili attacchi di diarrea e pruriti diffusi. Mi è bastato vedere in televisione il grande vecchio, che ormai tuttavia si sta ripetendo e non scrive più cose senzazionali.
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