Montezemolo critica la politica e scende nell’arena (con Briatore?) Bertinotti si adonta e dichiara: “naturalmente anche i tecnici, come i non tecnici, possono candidarsi e governare, basta che prendano i voti del popolo…”.
Presumo che il presidente della camera conosca la legge elettorale. Con l’attuale (e anche col referendum cambierebbe poco) i parlamentari sono scelti dalla burocrazia dei partiti. Allora o i tecnici diventano embedded e non sono più tecnici ma politici o fondano il partito dei tecnici e con ciò stesso cessano di essere tecnici. Ofelee fà 'l to mestee . I politici facciano i politici e si tengano le critiche dei tecnici, del popolo e anche di uno scemo di blogger letto da quattro gatti. E il popolo, alla fine, può anche stufarsi di votare.
A tal proposito, un piccolo sondaggio.
Quale sarà il risultato del centro sinistra alle amministrative di domenica?
1. Deludente
2. Cattivo
3. Pessimo
4, Disastroso
5, Devastante
venerdì 25 maggio 2007
una delusione ed un piccolo test
Piccola delusione. Sono andato a vedermi i siti/blog dei 45 saggi (vedi webliografia). Sono quasi tutti immobili, per niente interattivi, qualcuno fuori uso. Provate a vedere. Poi ho scritto due parole a tutti. Vediamo chi e come rispondono. Vi riferirò. Il più vispo mi è sembrato quello di Roberto Giachetti (l'organizzatore del pullman "partito democratico fai da te"). Però lui non è nella lista dei 45.
mini-radiografia dei 45 saggi del partito democratico
Si è polemizzato e si polemizza sull'età avanzata dei 45 saggi.
Può essere non inutile una mini radiografia degli stessi.
Presidente del Consiglio 1
Ex presidente del Consiglio 1
Segretari/presidenti partito 3
Ministri 9
Sottosegretari 2
Eurodeputati 3
Senatori 4
Deputati 5
Governatori 5
Sindaci 4
Giornalisti 2
Professori universitari 1
Esponente cattolico 1
Esponente ebraico 1
Ulivista 1
Enogastronomo 1
Consulente 1
Donne 16, uomini 29
Con sito o blog 25, senza 20 (vedi webliografia)
giovedì 24 maggio 2007
notizie dal fronte: 44 saggi e un pullman.
Costituito il comitato promotore del partito democratico. Sono 44 saggi (in fila per 6 col resto di 2).
Ivan Gasparotto (v. weblografia) non è contento: "Domani si riuniscono i trenta (quaranta?) del Partito Democratico e nemmeno ci è dato di sapere ancora chi queste trenta o quaranta persone siano. E' come quella famosa battuta di Moretti sulla Sacher Torte: continuiamo a farci del male."
Roberto Giachetti, segretario del gruppo dell'Ulivo alla Camera, si è messo in testa di coinvolgere i cittadini e partirà con un pullman alla testa della spedizione "Partito democratico fai da te".
Nella webliografia inserirò blog e siti dei saggi e dell'esploratore, così possiamo scrivergli.
Non c'entra niente, ma Berlusconi ha dichiarato che i suoi nipotini lo credono un super eroe e allora lui a colazione si è aperto l'accappatoio. Questo non mi sembra bello, ma comunque il Milan ha vinto.
A margine. Si è costituito il comitato di nicchia "partito democratico fate voi" . Iscrizioni libere e gratuite. Si accettano anche esclusi offesi dal comitato 14 ottobre e persone cui il pullman fa venire il mal di mare.
mercoledì 23 maggio 2007
blog, nuovi strumenti di comunicazione politica
I blog sono i nuovi strumenti della comunicazione politica, di Agata Pasqualino.
Dagli Usa alla Francia, il blog emerge come la nuova realtà che collega cittadini/elettori e politici. L’Italia cerca di adeguarsi, ma è ancora lontana dal livello dei cugini francesi ed americani
«In quest’ultimo periodo il rapporto tra cittadini e politica sta degenerando. Internet può essere un collante, può essere un luogo di dibattito, ma in Italia non viene sfruttato nel giusto modo». A parlare è Francesco Pira, docente di Comunicazione pubblica e sociale e Relazioni Pubbliche all’Università di Udine a Gorizia, che studia da anni il rapporto della politica con l’arena web. Il numero dei blog, luoghi virtuali dove possono incontrarsi persone lontanissime per scambiare opinioni sugli argomenti più disparati, è cresciuto enormemente negli ultimi anni e adesso nemmeno il mondo della politica sembra poterne fare a meno. I politici diventano blogger, si sviluppano nuove forme di interazione tra cittadino e politico attraverso il web, che convivono con le modalità storiche con cui i partiti comunicano. «Lo dimostra il ruolo che Internet ha giocato e gioca nelle due campagne per le presidenziali in Francia e negli Stati Uniti», ci chiarisce il professor Pira che, nel suo articolo “Presidenziali: dalla Francia agli USA. Tutti a caccia del navigatore-elettore”, parla proprio dell’importanza della rete nelle due campagne elettorali. «La Francia – scrive Pira nel’articolo - è il primo paese europeo per numero di blog aperti: oltre 2000 blog politici hanno animato la sfida per le presidenziali 2007 e i tre candidati all’Eliseo, Segolène Royal, Bayrou e Sarkozy, li hanno avuti. Negli USA, invece, la lotta all’interno del partito democratico tra Hillary Clinton e Obama si combatte a colpi di spot su Youtube e siti web, nei quali è data al navigatore-elettore l’opportunità di entrare a far parte delle sharing community dei due candidati, attraverso facebook per Obama e myspace e facebook per la Clinton».
Anche i politici italiani hanno aperto le porte alla comunicazione web mostrando curiosità e spirito di innovazione, come dimostra la ricerca di monitoraggio sui siti e sui blog dei politici italiani che il Professor Pira svolge da diversi anni «per cercare di capire – dice il professore - qual è il rapporto che esiste tra i cittadini, la politica e la Rete in Italia». L’avvicinamento ad Internet nasce sicuramente da un adeguamento ai tempi moderni che richiedono un rapporto sempre più attivo con le nuove tecnologie. In Italia esso si è reso necessario anche per il concreto bisogno di stabilire un contatto diretto con l’elettore per colmare la distanza che si è rafforzata negli ultimi anni. Secondo il professor Pira, inoltre, «avendo perso la possibilità di relazionarsi direttamente con i loro rappresentanti e con i partiti, i cittadini cercano un luogo in cui poter discutere e rapportarsi attivamente con i politici. Il blog, e Internet in generale, rappresenta questo luogo di confronto e una nuova forma di dialogo capace di attrarre anche i giovani sempre più disaffezionati nei confronti della politica».Dal monitoraggio 2006-2007, svolto con la collaborazione di Vania Pistolozzi, è emerso un generale sforzo al miglioramento dei blog da parte dei politici, anche se c’è ancora un ampio margine di sviluppo. Dall’analisi, effettuata focalizzando la navigazione sugli aspetti di impatto comunicativi e interazione con gli utenti, risulta che “i blog dei parlamentari della Margherita superano per qualità e quantità quelli di Forza Italia. I blog più aggiornati sono di Antonio Di Pietro e Antonio Palmieri, quello più originale di Willer Bordon, e i più obsoleti e non curati quelli di Maria Elisabetta Alberti e Teresio Delfino”. C’è però una costante nelle ricerche svolte da Francesco Pira, quella che in Italia, come dice lo stesso professore, «i politici ancora oggi non sanno utilizzare Internet come accade in altri paesi». Il problema che ne risulta è che gli italiani non trovano sul web quello che cercano: un contatto con chi li rappresenta e la possibilità di rapportarsi col potere in maniera attiva e responsabile. I nostri politici devono ancora lavorare molto per far sì che la rete rappresenti, come in altre nazioni europee o negli Stati Uniti, uno strumento di dialogo costante con i cittadini/elettori.
È possibile trovare le ricerche complete del prof. Pira sul sito http://www.francescopira.it/(22 maggio 2007)
«In quest’ultimo periodo il rapporto tra cittadini e politica sta degenerando. Internet può essere un collante, può essere un luogo di dibattito, ma in Italia non viene sfruttato nel giusto modo». A parlare è Francesco Pira, docente di Comunicazione pubblica e sociale e Relazioni Pubbliche all’Università di Udine a Gorizia, che studia da anni il rapporto della politica con l’arena web. Il numero dei blog, luoghi virtuali dove possono incontrarsi persone lontanissime per scambiare opinioni sugli argomenti più disparati, è cresciuto enormemente negli ultimi anni e adesso nemmeno il mondo della politica sembra poterne fare a meno. I politici diventano blogger, si sviluppano nuove forme di interazione tra cittadino e politico attraverso il web, che convivono con le modalità storiche con cui i partiti comunicano. «Lo dimostra il ruolo che Internet ha giocato e gioca nelle due campagne per le presidenziali in Francia e negli Stati Uniti», ci chiarisce il professor Pira che, nel suo articolo “Presidenziali: dalla Francia agli USA. Tutti a caccia del navigatore-elettore”, parla proprio dell’importanza della rete nelle due campagne elettorali. «La Francia – scrive Pira nel’articolo - è il primo paese europeo per numero di blog aperti: oltre 2000 blog politici hanno animato la sfida per le presidenziali 2007 e i tre candidati all’Eliseo, Segolène Royal, Bayrou e Sarkozy, li hanno avuti. Negli USA, invece, la lotta all’interno del partito democratico tra Hillary Clinton e Obama si combatte a colpi di spot su Youtube e siti web, nei quali è data al navigatore-elettore l’opportunità di entrare a far parte delle sharing community dei due candidati, attraverso facebook per Obama e myspace e facebook per la Clinton».
Anche i politici italiani hanno aperto le porte alla comunicazione web mostrando curiosità e spirito di innovazione, come dimostra la ricerca di monitoraggio sui siti e sui blog dei politici italiani che il Professor Pira svolge da diversi anni «per cercare di capire – dice il professore - qual è il rapporto che esiste tra i cittadini, la politica e la Rete in Italia». L’avvicinamento ad Internet nasce sicuramente da un adeguamento ai tempi moderni che richiedono un rapporto sempre più attivo con le nuove tecnologie. In Italia esso si è reso necessario anche per il concreto bisogno di stabilire un contatto diretto con l’elettore per colmare la distanza che si è rafforzata negli ultimi anni. Secondo il professor Pira, inoltre, «avendo perso la possibilità di relazionarsi direttamente con i loro rappresentanti e con i partiti, i cittadini cercano un luogo in cui poter discutere e rapportarsi attivamente con i politici. Il blog, e Internet in generale, rappresenta questo luogo di confronto e una nuova forma di dialogo capace di attrarre anche i giovani sempre più disaffezionati nei confronti della politica».Dal monitoraggio 2006-2007, svolto con la collaborazione di Vania Pistolozzi, è emerso un generale sforzo al miglioramento dei blog da parte dei politici, anche se c’è ancora un ampio margine di sviluppo. Dall’analisi, effettuata focalizzando la navigazione sugli aspetti di impatto comunicativi e interazione con gli utenti, risulta che “i blog dei parlamentari della Margherita superano per qualità e quantità quelli di Forza Italia. I blog più aggiornati sono di Antonio Di Pietro e Antonio Palmieri, quello più originale di Willer Bordon, e i più obsoleti e non curati quelli di Maria Elisabetta Alberti e Teresio Delfino”. C’è però una costante nelle ricerche svolte da Francesco Pira, quella che in Italia, come dice lo stesso professore, «i politici ancora oggi non sanno utilizzare Internet come accade in altri paesi». Il problema che ne risulta è che gli italiani non trovano sul web quello che cercano: un contatto con chi li rappresenta e la possibilità di rapportarsi col potere in maniera attiva e responsabile. I nostri politici devono ancora lavorare molto per far sì che la rete rappresenti, come in altre nazioni europee o negli Stati Uniti, uno strumento di dialogo costante con i cittadini/elettori.
È possibile trovare le ricerche complete del prof. Pira sul sito http://www.francescopira.it/(22 maggio 2007)
un buffetto al posto di un parricidio
L'on. Veltroni, in linea con le innovazioni di Sarkozy, propone, per un prossimo governo di centro-sinistra, una new-entry di esperienza, il dr. Gianni Letta. I leader europei emergenti scompigliano il campo. L'on. Veltroni non è ancora pronto per il parricidio dei leader classici, lui modera. Si accontenta di un buffetto.
martedì 22 maggio 2007
if... (ancora sui costi della politica, con revisionismo)
Se...sulla riduzione dei parlamentari e sulla modifica costituzionale delle funzioni del Senato avesse avuto ragione l'ex programma del centro-sinistra?
Se...sulle regioni avesse avuto ragione Almirante che non le voleva?
Se...sulle province avesse visto giusto La Malfa, quello vero, che le voleva sopprimere?
Se...sulle circoscrizioni, con i consiglieri stipendiati con fondi pubblici, avessi ragione io, che non ho mai capito a cosa servono?
Se...adesso partiti e movimenti mettessero a carico degli stessi fondi il costo di ghost writer di blog?
Se...magari già lo facessero, irridendo a noi autentici blogger amatoriali con nome e cognome?
Per me già lo fanno.
lunedì 21 maggio 2007
sostiene d'alema, sostiene stella, i costi della politica
Nei primi anni '70 , al consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia lavoravano ai gruppi (e scarsamente stipendiati dagli stessi) due funzionari. Oggi i gruppi sono dieci ed i funzionari 42 (pagati dal bilancio regionale). Governa il centro-sinistra sia al Consiglio che alla Giunta. Che sia un segno della crisi della politica o che sia una inezia?
Iscriviti a:
Post (Atom)