Domenica. Una sorta di mini-Family day per i politici cattolici l'Angelus del Papa
di Giovanni Innamorati
19-01-2008
ROMA. Sarà una sorta di mini-Family day per i politici cattolici l'Angelus del Papa, domenica in piazza San Pietro: dopo le adesioni del centrodestra di giovedì all'invito del cardinal Ruini, ieri è stata la volta di numerosi esponenti del centrosinistra, soprattutto i teodem e i cattolici democratici della ex Margherita, che per l'occasione hanno trovato l'unità dopo molte polemiche dei mesi scorsi. Non mancano dal fronte laico le voci critiche, come quelle dei Radicali italiani, che avrebbero voluto manifestare domenica sotto al Colonnato, e quella di Franco Grillini, che accusa il Papa di voler fare "un comizio senza contraddittorio" e chiede la par condicio per "i laici e gli atei". Anche il leghista Roberto Calderoli, come altri suoi colleghi del centrodestra, annuncia che domenica sarà in piazza San Pietro insieme ad altri parlamentri 'lumbard'. Ma è soprattutto dal centrosinistra che arriva un'ondata di adesioni all'appello del cardinal Ruini, dopo che già Francesco Rutelli e Clemente Mastella avevano preannunciato la loro presenza all'Angelus. Ieri è stata la volta di Pierluigi Castagnetti, vice presidente della Camera, di Beppe Fioroni, ministro dell'Istruzione, di Enzo Carra considerato il portavoce dei teodem. Il Papa, poi, compie il miracolo di mettere insieme, dopo polemiche anche dure dei mesi scorsi, i teodem e i cattolici democratici. I primi, più vicini a Rutelli, i secondi a Fioroni e Dario Franceschini, si erano scontrati sui Dico e su altri passaggi parlamentari. Ora le due anime cattoliche del Pd si riuniscono davanti al Papa, rispondendo indirettamente all'appello del cardinal Bertone, che ha chiesto che nel partito guidato da Walter Veltroni i cattolici siano ascoltati. Insomma, per il mondo politico si profila un nuovo incontro analogo al Family day, con tutti i cattolici dei due poli uniti. Il che renderà felice il promotore, il cardinal Ruini. E a sancire lo schema ci penserà Savino Pezzotta, che fu portavoce del Family Day. Anche lui sarà sotto la finestra di Benedetto XVI. E, come in quella occasione, il fronte laico è in agitazione. I Radicali Italiani, hanno detto Rita Bernardini e Marco Cappato, avrebbero voluto manifestare in piazza Pio XII, cioé lo slargo attiguo a piazza San Pietro, che ricade in territorio italiano. Ma la questura non ha dato il permesso. I radicali avrebbero voluto protestare per "l'occupazione" delle tv da parte della Chiesa, vale a dire l'eccessivo spazio che, a loro giudizio, i tg dedicano al Papa e ai vescovi. "La laicità di chi ha paura del Papa che parla - ha detto Fioroni - che ha bisogno del silenzio altrui è fragile". Violentissime anche le parole di Grillini, deputato socialista e leader del movimento gay, che se la prende sia con il Papa che con i politici cattolici che andranno all'Angelus. "Decine di rappresentanti politici saranno ad assistere al comizio senza contraddittorio del Papa più reazionario della storia della Chiesa cattolica. Si tratta di un osceno e strumentale uso politico di una fede religiosa che vorrebbe produrre un penoso unanimismo clericale". Insomma, insiste Grillini, "la Chiesa cattolica è ridotta ad un partito come gli altri, con un papa che non farà un messaggio di fede, ma un comizio politico". E il sillogismo si chiude con una richiesta: visto che "l'evento sarà trasmesso da tutti i mezzi di informazione", il principio di "par condicio" richiede la possibilità "di replica dei laici e degli atei italiani".