A proposito della "forma" del partito democratico.
L'art. 49 della Costituzione recita.
"Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale."
I partiti, quindi, sono descritti come libere associazioni, il cui fine è determinare con metodo democratico la politica nazionale.
Per associarsi, ovviamente, occorre iscriversi, ottenendo una tessera o analogo documento, senza passare dal notaio.
Questo vale per i partiti sia nella forma organizzata "all'europea", cioè stabilmente, quotidianamente presenti ed attivi, sia nella forma "all'americana", dei comitati elettorali, che si organizzano in vista ed allo scopo di concorrere a qualche tornata elettorale.
Quindi non è un problema di tessere. In ogni caso si giunge a momenti elettorali interni, vuoi nella forma delle primarie, che in quello tradizionale dei congressi.
Per dire, io che ho votato alle recenti primarie del partito democratico, cui pure non aderirò, sono stato registrato ed ho versato i miei cinque euro.
Dopodichè, come è giusto, le decisioni, precedute da dibattiti più o meno reali, vengono prese dagli organi dirigenti che ormai, in ambedue i sistemi, si identificano con gli eletti in elezioni generali.
Allora, dove sta il problema?
Per il partito democratico sta nel fatto che i partecipanti alle primarie sono stati circa o più di tre volte quelli che si iscriveranno al partito. E sono quelli, a mio giudizio, che vogliono discutere di politica, ma non vogliono "appartenere" al partito, non sono interessati ad impegni totalizzanti o a cariche elettive o di secondo grado.
Bene, occorre trovare i luoghi in cui queste persone possano discutere. Anche sui blog, pur essendo questo uno strumento ancora limitativo, per la non ampia diffusione del mezzo. Anche in associazioni politico-culturali.
Loro si interessano alla politica ma non vogliono esserne "travolti".
Possono interessare queste persone al partito democratico? Penso di sì, se il partito democratico vuole avere orecchie su quanto si dice non solo all'interno del partito, ma anche nelle vicinanze.
Un'ultima osservazione sui blog. Per quanto poco importanti possano essere, ormai le imprese, anche quelle grandi, li "osservano" ritenendoli, in qualche modo, sensori di tendenze.
Questo può interessare anche ai partiti?