sabato 9 giugno 2007

notizie fresche (il gelato)


I senatori Albertina Soliani (ulivo) e Rocco Buttiglione (udc), anticipando le larghe intese, scrivono congiuntamente ai questori del Senato: "Ci rivolgiamo a voi con una richiesta volta al miglioramento della qualità della vita al Senato. La buvette non è provvista di gelati. Noi pensiamo che sarebbe utile che lo fosse. e siamo certi di interpretare in questo il desiderio di molti. E' possibile provvedere? Si tratterebbe di adeguare i servizi del Senato all'esigenza della normale vita quotidiana delle persone."

Mi vien da pensare che:


  1. Le persone amerebbero che si adeguasse la loro normale vita quotidiana ai servizi del Senato

  2. Gli scriventi hanno perso non tanto il contatto con la gente, che sarebbe il meno, ma con la realtà, anche perchè non si capisce dalla lettera se il gelato lo vogliono artigianale o anche solo industriale

  3. Nessuno svolge azione antipolitica e di disaffezione meglio della politica

Non so se alla buvette della Camera ci siano gelati. Ricordo che anni fa, però, lì i sigari toscani erano molto migliori di quelli venduti fuori, adesso non ho informazioni in merito.



Un cordiale saluto a tutti gli amici; la redazione va per qualche giorno a mangiarsi gelati in amena località marina.

venerdì 8 giugno 2007

il manifesto del partito democratico. scrive giorgio rossetti


Trieste, 7 giugno 2007.


Continuiamo a discutere; e soprattutto ad ascoltare!


Quali valori e quale orizzonte culturale per il nuovo Partito Democratico?


La nostra precedente iniziativa sulla "crisi della politica e il Partito democratico" ha avuto una risposta positiva sia in termini di partecipazione che di dibattito.


Per questo, come componente“democratica, laica e socialista” dei DS, ci sentiamo impegnati a portare avanti il nostro progetto con lo stesso spirito del primo incontro: quello di proporre temi di discussione, di conoscere le attese e gli interrogativi, ma soprattutto di ascoltare quello che hanno da dire tanti cittadini diversamente interessati a questo progetto.


Per questo ti invitiamo partecipare ad un nuovo incontro che si svolgerà mercoledì 13 giugno alle ore 17.30, presso il Circolo dellaStampa di Trieste, in Corso Italia.


Sarà affrontato il tema dei valori e dell’orizzonte culturale del nuovo Partito, prendendo lo spunto dal “Manifesto per il Partito democratico”elaborato da dodici saggi . Un documento che suscita molteplici perplessità e che – a detta di molti – dovrebbe essere sostanzialmente riscritto. Coerentemente con quanto affermato nel primo incontro sulla necessità di dare spazio ad una generazione più giovane, abbiamo chiesto che ad introdurre il dibattito – con una breve relazione – sia il dott. MitjaGialuz, ricercatore di procedura penale nell’Università di Trieste. Sarà poi aperta la discussione.



Giorgio Rossetti

giovedì 7 giugno 2007

governo-sfiduciati 1 a 1


(ANSA) - ROMA, 7 GIU - Si svolgera' mercoledi' la cerimonia per l'insediamento del nuovo comandante della Guardia di finanza, generale Cosimo D'Arrigo. Non ci sara' un passaggio di consegne con il precedente comandante, generale Roberto Speciale, mentre alla cerimonia nella caserma di viale XXI aprile, a Roma, dovrebbe essere presente il ministro Padoa-Schioppa. D'Arrigo ha lasciato ieri l'incarico di sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, con il saluto ufficiale ai suoi collaboratori.
Dunque la Corte dei conti avrebbe registrato...Governo- sfiduciati 1 a 0


Da Repubblica.it - 7 giugno ROMA - Sul "licenziamento" del consigliere di amministrazione della Rai Angelo Petroni, in quota Cdl, il ministro dell'Economia Paoda-Schioppa ha sbagliato. Almeno, così la pensano i giudici del Tar del Lazio. "Dal ministro - ha scritto il tribunale amministrativo nella sentenza con cui ha confermato la richiesta di sospensiva del licenziamento - sono state opposte ragioni palesemente extragiuridiche".
Quindi Governo - sfiduciati 1 a 1
P.S. Le ultime notizie danno non ancora registrata dalla Corte la nomina del gen. D'Arrigo. Che si apra una nuova partita sul fornte istituzionale? Questa volta governo-corte dei conti? Appena noto il risultato riferirò


questione di buon governo


(nella foto, ambrogio lorenzetti, effetti del buon governo, particolare, affresco, palazzo pubblico, Siena)

Anche dopo il voto di ieri del Senato, il gen. Speciale rimane comandante della guardia di finanza
(vedi).
Visco, invece, non ha più la delega. Come mai? Perchè il provvedimento del governo è soggetto al controllo preventivo della legittimità da parte della Corte dei conti, che non ha ancora provveduto alla registrazione. L'istruttoria è affidata al consigliere Iafolla, incaricato della verifica degli atti del Ministero, già capo ufficio legislativo dell'ex ministro (AN) Matteoli. E' cosa nota, che ha sollevato polemiche all'interno della Corte, che molti magistrati vengono distaccati a coprire posti di responsabilità 'parapolitica' (capi di gabinetto, capi di uffici legislativi) presso vari ministeri. Già questo fa immaginare una qualche forma di conflitto di interessi. Si tenga anche conto che la Corte utilizza normalmente la guardia di finanza per le sue indagini, realizzando così un collegamento funzionale.
Il centro destra ( e il generale) obiettano: se così gravi sono stati i comportamenti dell'ufficiale, come mai la destinazione al prestigioso incarico alla Corte, come contentino per la rimozione?
Alcuni maliziosi commentatori hanno definito la Corte 'pattumiera della politica' e sul punto Fassino ha ammesso che si mandano alla Corte gli alti funzionari al termine della carriera, in pratica automaticamente.
Bel colpo all'immagine della Corte, che si è sentita offesa (ritengo sia per la rinuncia del generale che per l'esplicita ammissione di Fassino che la stessa è una sorte di buen ritiro, fino a due anni fa a 5000 euro netti al mese).
Prodi ha dovuto telefonare al presidente della Corte Lazzaro per assicurargli l'alta considerazione del governo e per confermargli che la nomina di Speciale alla Corte stessa era solo un'ipotesi.
Così non pare, almeno a giudicare il comunicato del Consiglio dei ministri del 1 giugno scorso (vedi).
Questione di buon governo...

mercoledì 6 giugno 2007

nè con Visco nè con Speciale nè con Petroni nè con Padoa Schioppa


Due casi simili. Secondo me sia il gen. Speciale che il dr. Petroni (cda Rai) avrebbero dovuto rassegnare il loro mandato nelle mani del nuovo governo, trattandosi in ambedue i casi di nomine fiduciarie. Se non l'hanno fatto è un problema di loro scelte. Il Governo, per revocarli, deve aver deliberato con le adeguate motivazioni (Se l'ha fatto, decideranno gli organi giurisdizionali che stanno esaminando gli atti). In ogni caso un Governo o un suo componente che entrano in scelte di carattere tecnico finiscono in un labirinto da cui è difficile districarsi.

risposta ad una curiosità e aggiornamenti


Mi sono chiesto quali siano i tempi della sostituzione del generale Speciale al comando della Guardia di finanza.

Oggi la risposta di palazzo Chigi. Il provvedimento è alla registrazione della Corte dei conti.
(controllo preventivo di legittimità)


Quella stessa Corte presso la quale il generale ha rifiutato un prestigiosissimo incarico. Questa rinuncia appare un vulnus d'immagine per la secolare e prestigiosa magistratura contabile.


O tempora o vulnera!
Aggiornamenti.
Roma, 5 giu. (Adnkronos) - C'e' anche il nuovo comandante della Guardia di Finanza, il generale Cosimo D'Arrigo, in Piazza di Siena a Villa Borghese per assistere al 'Carosello Storico' dei Carabinieri in occasione del 193° anniversario di fondazione dell'Arma. L'alto ufficiale, tuttavia, si presenta senza le mostrine gialle della GdF sulla divisa.
Sul sito della Guardia di finanza (oggi 6 giugno) nulla è cambiato. Il Comandante dichiara stasera a Porta a Porta.

martedì 5 giugno 2007

uso di internet


Continuo nella mia ricerca sulla rilevanza dell'uso della rete nella comunicazione, principalmente politica.

Il 52% degli italiani non usa internet e solo il 31% è all’avanguardia tecnologica. Presentata oggi l'indagine ACNielsen commissionata dall’Osservatorio permanente contenuti digitali.
Nell'era delle tecnologie il 52% degli italiani non usa ancora Internet. E parliamo di qualcosa come 26.6 milioni di italiani. Se poi si analizza quel 31% che rappresenta la reale "avanguardia tecnologica" si assiste ad un'ulteriore suddivisione: a fronte di un 14% della popolazione (qualcosa come 7.4 milioni di italiani) che abbina un uso consapevole, interattivo ed evoluto delle tecnologie con un'elevata propensione al consumo di contenuti culturali (sono i cosiddetti Eclettici), troviamo un 17%, pari a 8.9 milioni di italiani (i cosiddetti Technofan) che utilizzano le tecnologie per lo più in modo passivo, come svago o per comunicare. Dai dati che emergono dall'indagine probabilmente questo gap rischia nel futuro di aumentare.
E' questa la fotografia (come emerge dalla sintesi) tracciata da ACNielsen nell'indagine "Liquidi e mutanti. Industrie dei contenuti & consumatori digitali" commissionata dall'Osservatorio permanente sui contenuti digitali, presentata oggi a Roma. La ricerca è stata realizzata su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 8.500 individui con più di 14 anni per la parte quantitativa e su specifici focus group per cinque tipologie di utilizzatori di contenuti (dai 13 ai 50enni) per la parte qualitativa. Cosa ne è emerso?
Gli italiani un popolo con bassa propensione alla cultura e tecnologicamente poco evoluti? Ad orientare gli utenti verso un utilizzo evoluto e interattivo delle nuove tecnologie (più cultura=uso più consapevole ed evoluto delle tecnologie) non è tanto la disponibilità o l'uso frequente delle tecnologie nuove e di tendenza: la tecnologia di per sé costituisce uno strumento neutro. Quello che fa la differenza è l'abitudine alla fruizione di consumi culturali. Maggiore è il consumo di cultura e maggiore è la propensione all'uso di tecnologie innovative: sono gli Eclettici, forti lettori, alti acquirenti di musica e DVD e consumatori di cinema, i più forti utilizzatori delle potenzialità offerte dal Web 2.0.
I forti fruitori di programmi TV tendono invece a un consumo tecnologico ridotto: più che di digital divide è quindi più corretto parlare di cultural divide. Non emergono nemmeno grandi differenze tra Nord e Sud, conta invece molto di più se si vive in una grande città o in un piccolo centro.
E il futuro? Uso evoluto delle tecnologie e forti consumi culturali sono strettamente legati: dall'indagine emerge chiaramente però che - ed è questo il segnale più preoccupante - anche i genitori tecnologicamente più avanzati, non riescano a trasmettere la passione per la cultura ai figli, che, di conseguenza sempre di più, utilizzeranno le tecnologie come puro gadget. Anche i figli di genitori Eclettici, legati cioè alle tecnologie e alla cultura, stanno migrando nel gruppo dei Technofan, sicuramente emancipati in fatto di tecnologia, ma poco dotati di strumenti culturali che permettano loro di controllarla e gestirla.
Le ragazze hanno più confidenza con le tecnologie? Un segnale positivo viene dalle più giovani: non solo le 14-24enni usano Internet quanto i loro colleghi maschi ma l'utilizzo settimanale di forum e blog vede un'incidenza superiore tra le donne giovani (14-24 anni) rispetto ai loro coetanei maschi (43% vs 35% tra le 14-19enni e 28% vs 19% tra le 20-24enni, base utilizzatori internet), probabilmente per maggior bisogno confronto e condivisione. A partire dai 25 anni sono invece i maschi ad essere maggiori utilizzatori. Al contrario l'utilizzo di sistemi di file sharing risulta un "fatto maschile" in tutte le fasce d'età.
Le piattaforme più utilizzate: (almeno una volta alla settimana) il PC con DVD (39%) e il cellulare conMP3/video/fotocamera (33%), seguito dal lettore DVD (26%). Lettore MP3/i-Pod e TV LCD/al plasma seguono con il 15%. Sistemi di messaggistica istantanea (Messenger, Skype) e forum/blog sono i servizi Internet più frequentemente utilizzati: lo usano almeno una volta la settimana rispettivamente il 27% e il 22% degli utilizzatori di internet.
Gli acquisti di contenuti online: fenomeno emergente. L'acquisto di CD, DVD e libri avviene ancora massicciamente offline. L'online è un fenomeno ancora contenuto che interessa ad oggi circa il 10% degli heavy user di internet, coloro che si connettono da casa tutti i giorni o quasi (e il 3% se riportato alla popolazione italiana nel suo complesso). Il ruolo di internet è ancora solo emergente con la parziale eccezione del P2P per la musica (15% della popolazione) e i video (11% della popolazione) ok. Il free download per la musica si attesta all'8% della popolazione.

"L'indagine evidenzia in modo chiaro che l'utilizzo consapevole ed evoluto delle tecnologie dipende in gran parte dagli strumenti culturali di cui gli utilizzatori sono dotati ' ha sottolineato il presidente del Gruppo Editoria Digitale di AIE, Fernando Folini ' Solo creando condizioni per il loro sviluppo sarà possibile sfruttare e sviluppare al meglio le opportunità che le innovazioni man mano presenteranno. Per questo AIE, AIDRO, FIMI, UNIVIDEO e CINECITTÁ HOLDING hanno scelto di dare vita ad un osservatorio permanente. Da questi dati ripartiamo, non solo per avvicinare la cultura e i contenuti culturali in digitale ai giovani e meno giovani, ma anche per capire come sensibilizzare al meglio gli italiani su temi delicati per noi irrinunciabili come la tutela del diritto d'autore".

Per ulteriori informazioni:
Sito internet: http://www.osservatoriocontenutidigitali.it/
press@osservatoriocontenutidigitali.it

lunedì 4 giugno 2007

curiosità


Prego guardare questo sito (data 4 giugno 2007). Trovate qualcosa di strano e di speciale? http://www.gdf.it/Chi_siamo/Organi_di_vertice/index.html

domenica 3 giugno 2007

blog e politica



Si può fare politica con i blog?

La risposta è sì. La dimostrazione la ha data il blog di Howard Dean (vedi immagine) che aveva presentato dal nulla la sua candidatura per i democratici alla Casa Bianca nel 2004. Poi rinunciò a favore di Kerry. Nel periodo di sua attività con il blog raccolse migliaia di volontari e milioni di dollari di contributi. Bello lo slogan: volgere le parole in azioni.
Gli stessi Bush e Kerry utilizzarono il web; e così ha fatto di recente Segolene Royal in Francia, come del resto Sarkozy.

E in Italia?
Secondo il rapporto Censis 2006, capitolo '' Comunicazione e media' nel confronto fra cittadini che usano (sanno usare) sostanzialmente un solo media (ossia la televisione) e cittadini che invece usano (sanno usare) sostanzialmente tutti i media a disposizione siamo in coda in Europa. L’unico paese con un profilo simile al nostro è la Francia (con il 47,1% di mono-mediali rispetto al nostro 47%), mentre la Spagna (61,3% di multi-mediali), la Germania (67,7%) e la Gran Bretagna (74,9%) si collocano su posizioni molto distanti.
Negli ultimi anni in Italia c’è stato un aumento significativo di cittadini multi-mediali, che erano il 46,6% nel 2002 e sono diventati il 53% nel 2006. Un incremento importante, raggiunto grazie all’apporto delle fasce più giovani e più istruite della popolazione, ma con cui non riusciamo a colmare il divario che ancora ci separa dal resto d’Europa.
A cosa servono i media. Informarsi e approfondire sono le attività preferite dal pubblico dei media, non solo per il gran numero di persone che gli attribuiscono la “massima importanza” (80,7% e 69% rispettivamente), ma anche per la minima percentuale di persone che gli attribuisce “nessuna importanza” (0,8% e 3,2%). Più bassa, invece, l’importanza attribuita all’intrattenimento (41,3%), o al relazionarsi con gli altri ( 45,3%), che sembrerebbero funzioni centrali nell’esperienza della fruizione dei media di massa, ma che ormai sono quasi del tutto mescolate all’informazione e all’approfondimento.

Secondo l'ultima Eurisko New Media (dati 2006) il 2% degli utenti internet possiede/gestisce un blog personale cio' significa che in Italia ci sono circa 350.000 blog (nella ricerca precedente e cioe' la release pubblicata 6 mesi fa erano la meta'). Ma probabilmente sono gia' ora molti di piu', vista la velocita' della curva di crescita e visto che la New Media (9° edizione) si basa su interviste non recentissime. Ad ogni modo, non male per un fenomeno che fino ad un anno fa era ai piu' sconosciuto....questa e' la dimostrazione lampante che il concetto di partecipazione e' nel DNA di Internet e di tutti i media interattivi a venire e che i navigatori italiani non sono poi cosi' retrogradi rispetto agli altri Paesi.
E' di questi ultimi mesi una ricerca SWG sull'argomento che doveva essere pubblicata prima di Pasqua, ma di cui non vi è ancora traccia.

I blog nascono come diari personali sulla rete e specialmente i giovani li utilizzano per comunicare fatti personali o vicende sentimentali.
E tuttavia il blog più letto è quello politico di Beppe Grillo, 16° nella classifica mondiale.
Un altro dei più letti, sempre di argomenti politici, è quello di Mario Adinolfi, blog letto in quattro anni da oltre 1.700.000 persone e visitato ogni mese in media da 29 mila persone.

Su Repubblica.it del 2 giugno scorso Giovanni Valentini fa una analisi sul linguaggio della comunicazione politica dopo il successo di due sondaggi fatti dal giornale. Il titolo è incoraggiante: Comincia su internet il pd. I sondaggi cui si riferisce sono stati quelli sul 'decalogo per il palazzo' e 'il leader del partito democratico'. Il decalogo riguardava i costi della politica e come primo risultato ha dato la richiesta di riduzione del numero dei parlamentari e come leader la stragrande maggioranza ha indicato Veltroni.

Il problema, però, è questo. Su internet non comincia affatto il pd. Se andate a cercare su Google pd compare solo la associazione per il pd, della cui attività si hanno poche tracce.
Esistono invece vari siti di Prodi, uno dei ds (il migliore) , uno della margherita ed uno dello sdi (il peggiore in assoluto, senza alcuna interattività). Ben fatto invece quello di Gianni Cuperlo, autoreferenziale quello del segretario provinciale dei ds.

Io ho fatto un test. Ho scritto ai siti/blog (20 esistenti su 45) dei saggi del comitato promotore. Risposte prossime allo zero.

Conclusione. Il problema del pd, ma di tutti i partiti, è che manca la partecipazione. Sì, c'è stata la grande partecipazione al family day (tra l'altro sostenuta dalla rete dei blog cattolici) e due anni fa quella alle primarie. ma si tratta di partecipazioni sporadiche.
E le campagne elettorali. Si facevano e si fanno con tour de force a base di cene, caffè e bicchieri di vino. Conoscevo trent'anni fa un politico regionale che diceva di conoscere personalmente tutti i suoi 5 mila elettori, con i quali beveva almeno un tajut ad ogni campagna.

Una volta c'erano le sezioni, la diffusione dell'Unità, almeno per la sinistra. Ora, fare un'assemblea isolata costa anche solo per l'affitto sala e l'informazione.

A qualcuno piacerebbe discutere di politica o di cultura a costo zero, per essere liberi. A Trieste un piccolo tentativo in questo senso lo sta facendo l'associazione Cara Democrazia,.

Essere sul web ti dà, però, di più. Il blog ti garantisce una presenza, una partecipazione, una discussione a costo zero. Il contatto è quotidiano, ti confronti con gente nuova. Si creano orientamenti. Non a caso grandi aziende testano i blog per scoprire tendenze che prima andavano indovinate o individuate tramite costosi sondaggi o focus group.

Ci pensi chi ritiene che il pd possa cominciare da internet.

Per inciso il sito di Veltroni riguarda solo le sue attività di sindaco ed attualmente è sospeso.