sabato 30 giugno 2007

solo l'impegno dei giovani salverà l'Italia. veltroni il giovane


Purchè si decidano ad uscire dalla casa paterna. (Anonimo)

elogio della politica politicante


Oggi la cosa più facile da fare, la fanno tutti, è criticare con aspre ed acide parole il ceto politico, altrimenti definito "La Casta". Il bello è che lo fanno altri pezzi del potere, giornalisti, magistrati, industriali e vip vari. Anche Berlusconi, Veltroni e iMille*.


Allora oggi, per essere rivoluzionari, bisogna essere capaci di staccarsi dal branco ululante e sbavante ed alzare le giuste lodi alla nostra classe politica, dimostrando quanto è migliore della cosiddetta società civile. E' assai facile ed alla fine si dimosterà che viviamo nel migliore dei mondi possibili (Gottfried Leibniz).


E' ben vero che nel Parlamento appena insediato, di gran lunga la prima professione degli eletti è il funzionario di partito sia alla Camera (21%) che al Senato (20%).


La notizia (il postino che morde il cane) però è che l'80% dei parlamentari viene dalla SC (Società Civile)!!!

Ma D'Alema e Fini, per dire, figurano come funzionari o come giornalisti?

E qui si disvela una delle prime evidenze della superiorità del CP (Ceto o Casta politica) sulla SC (Società Civile). Solo i partiti di massa (PCI ed MSI) hanno prodotto questi quadri dirigenti di qualità, svezzati a giornali di partito, ordini di servizio e misere paghe mensili.

Caso a parte la DC, dove gli infanti venivano indottrinati nello scoutismo, negli oratori e ricreatori.

Questi partiti hanno prodotto il migliore CP del XX secolo!!

Le cose sono un po' (solo un po') peggiorate con l'entrata in scena di Forza Italia e della Lega, che hanno travasato interi pezzi della SC (soprattutto ragionieri e dentisti) nel CP.

Questi pezzi non desiderano in alcun modo di rientrare nella SC, con ciò stesso dimostrando quanto sia meglio il CP della SC stessa.

Infine. I partiti, nelle varie legislature, hanno cercato di accaparrarsi vari vip della SC, sperando in un apporto di voti freschi. Che disastro! Un nome per tutti, Enrico Montesano (v.Wikipedia), Povero! l'hanno fatto uscire rapidamente dal CP e lui c'è rimasto malissimo, pur potendo contare su un rientro nel rutilante mondo dello spettacolo.

Può bastare? Siete d'accordo che il vero pericolo per il partito democratico e per l'Italia tutta sia l'ingresso in massa di bottegai e venditori di pentole della SC?

L'estrema salvezza è nelle mani dei partiti e dei politici professionali (pare che siano 500.ooo) e delle loro preoccupate famiglie che tentano, spero con successo, di bloccare l'orda famelica de iMille, iDiecimila, iCentomila aspiranti tronisti della politica.
* Chi non sapesse chi sono iMille, può trovare informazioni sul sito di Adinolfi o sul loro stesso.

giovedì 28 giugno 2007

acciocchè nessuno dica: io non sapevo


Dopo la commovente oratoria di Walter nostro ( Walter facci impazzire) per tornare con i piedi per terra, il drammatico resoconto della ultima seduta del comitato promotore del pd, steso dalla dottoressa Caporossi.


Ieri, 18 giugno, la riunione era convocata per le 15. Si è visto subito che il clima era diverso dal 30 maggio: incontri in stanza chiuse a due o tre; volti sereni e sguardi fin troppo amichevoli tra Prodi, Fassino e Rutelli, gli stessi che alla riunione precedente avevano evitato accuratamente di incrociarsi anche solo con lo sguardo; battute e risate in grande allegria; assenze illustri, come quella di D’Alema e Bersani (oltre a Gad Lerner che non è mai venuto, o Tullia Zevi) e partenze precoci come quella di Amato (“torno a fare il ministro”), Dini, Veltroni. La riunione è iniziata alla 16 circa. Ci è stato distribuito solo allora un decalogo di regole con un regolamento concepito dai tre saggi presenti (Vassallo, Ceccanti, Biasia), filtrato dai tre coordinatori Soro Barbi e Migliavacca. Quest’ultimo ha illustrato il documento, mentre i pochissimi che non lo conoscevano già si affrettavano a leggerlo almeno per sommi capi. Alle 16,30 è iniziato il dibattito, con una premessa tassativa che alle 18,15 la riunione doveva chiudersi. Poiché 105 minuti diviso 43 presunti iscritti a parlare (Prodi e Migliavacca avevano già parlato) in matematica fanno 2,5 minuti per ogni singolo intervento, è stato concordato che era troppo poco. Pertanto, la Presidenza ha concesso 3 minuti. Le domande che logicamente che ne conseguono sono: 1) Perché la volta scorsa, in cui di regole non si è parlato, non è stato posto alcun limite alla durata della riunione, che oltretutto era di notte (con obbligo di pernotto per chi non vive di politica, né a Roma, e deve pagarsi un albergo nonchè chiedere un ulteriore giorno di permesso a lavoro)? 2) Se il Comitato è stato pensato per fare delle buone regole, come si può pensare che le medesime vengano: a. presentate all’inizio della riunione, b. dibattute con 3 minuti di intervento ciascuno, c. decise dopo due ore? A chi, come la bravissima Rosy Bindi, ha chiesto di ricevere prima, come civilmente e democraticamente si fa in questi casi, i documenti per email e di programmare la decisione finale su di essi entro una settimana con un ultimo incontro, è stato risposto che non si poteva uscire dalla riunione dicendo che non si è ancora deciso nulla. E’ stato allora suggerito che sarebbe bastato dichiarare alla stampa che il documento era stato distribuito, che c’era l’accordo di massima sui principi, e che il dettaglio sarebbe stato deciso più approfonditamente entro una settimana. Suggerimento di grande serietà in cui ne avrebbe guadagnato l’immagine di credibilità del Comitato. Ma il suggerimento è caduto nel nulla. A chi ha obiettato che almeno non si parlasse di unanimità del Comitato, è stato gentilmente ricordato che “in quell’organismo non si è chiamati a votare”. E allora come può fare il cittadino a sapere come sono andate le cose, e soprattutto “chi” ha detto “cosa”? Un’ulteriore riunione del Comitato sarà convocata tra una settimana, ma solo per salvare una parvenza di decenza: in realtà, la vera volontà di molti autorevoli esponenti di partito era quella di votare per email il documento. La farsa non è ancora finita, si tratta di capire chi avrà ancora voglia di fare la comparsa. Nessuno era così ingenuo da pensare di poter condizionare le scelte dei partiti, vivi e forti più che mai, ma almeno partecipare ad un dibattito vero, questo sì, lo pretendevamo da un partito che si spaccia per “nuovo”.

mercoledì 27 giugno 2007

Gli amici del frigorifero


Prima sezione del partito democratico aperta a Viterbo! Ecco come funziona. Il tesoriere dei ds on. Sposetti ed il supercattolico ministro Fioroni affittano una bella sede, dividendosi equamente la spesa dell'affitto (costi della politica). Però all'inaugurazione, lo spumante ed il tè invece di essere freddi sono tiepidi (causa caldo africano che fa risvegliare l'on. Veltroni). Allora la coppia apre i portafogli, ben forniti, dicono i giornalisti presenti ed estraggono 200 euro a testa per acquisto frigorifero (costi della politica). I componenti degli staff e le scorte accaldate (costi della politica) si rilassano. Non è dato a sapere se alla inaugurazione, oltre ai paganti, agli staff ed ai giornalisti, fossero presenti anche volontari e componenti la società civile.

Si tratta di un modello di sede di partito democratico esportabile in tutta Italia.

Il diessino si è preso la stanza di sinistra, il teodem quella di destra, per non dimenticare le radici, hanno detto. La battuta ha fatto scompisciare i rispettivi staff.

Walter, facci delirare!