Il governo riforma la legge sull'editoria. http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/testo-editoria/testo-editoria/testo-editoria.html
Beppe Grillo in data 19 ottobre grida alla censura ed alla fine dei blog.http://www.beppegrillo.it/ .
Ricardo Levi http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/testo-editoria/blog-grillo-levi/blog-grillo-levi.html in parte nega, ma si intende in sottofondo un suo personale fastidio per la libertà, ed il costo zero, della rete.
Dice poi una cosa giuridicamente curiosa che va nel senso, a mio modestissimo avviso, di espropriare prerogative legislative. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio prima risponde sul blog del comico ("Non spetta al governo ma all'Autorità per le comunicazioni indicare, con un suo regolamento, soggetti e imprese tenuti alla registrazione") poi scrive una lettera a Grillo: col provvedimento "non intendiamo in alcun modo 'tappare la bocca a internet'". E' un assurdo giuridico riservare a norma di rango secondario, regolamentare, la definizione del semplice blogger come impresa editoriale o meno. Tra l'altro, il sottosegretario Levi così dicendo smentisce il ministro Gentiloni che sul punto si era espresso molto chiaramente in sede di question time alla Camera (vedi a lato).
Fosse come dice Grillo sarebbe troppo grossa, una mossa, diciamo alla cinese. Ecco cosa accade ad innamorarsi dei regolamenti.
Sono certo che i più importanti blogger locali, Zvech, Cuperlo, Moretton e Barazza si faranno sentire.
Non promuovo una raccolta di firme perchè condivido in pieno quello che dice il Nobel Doris Lessing.-I manifesti uccidono gli scrittori e, aggiungono io, seppelliscono i blogger.