venerdì 19 ottobre 2007

blog. chi bleffa?



Beppe Grillo in data 19 ottobre grida alla censura ed alla fine dei blog.http://www.beppegrillo.it/ .

Ricardo Levi http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/testo-editoria/blog-grillo-levi/blog-grillo-levi.html in parte nega, ma si intende in sottofondo un suo personale fastidio per la libertà, ed il costo zero, della rete.

Dice poi una cosa giuridicamente curiosa che va nel senso, a mio modestissimo avviso, di espropriare prerogative legislative. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio prima risponde sul blog del comico ("Non spetta al governo ma all'Autorità per le comunicazioni indicare, con un suo regolamento, soggetti e imprese tenuti alla registrazione") poi scrive una lettera a Grillo: col provvedimento "non intendiamo in alcun modo 'tappare la bocca a internet'". E' un assurdo giuridico riservare a norma di rango secondario, regolamentare, la definizione del semplice blogger come impresa editoriale o meno. Tra l'altro, il sottosegretario Levi così dicendo smentisce il ministro Gentiloni che sul punto si era espresso molto chiaramente in sede di question time alla Camera (vedi a lato).

Fosse come dice Grillo sarebbe troppo grossa, una mossa, diciamo alla cinese. Ecco cosa accade ad innamorarsi dei regolamenti.

Sono certo che i più importanti blogger locali, Zvech, Cuperlo, Moretton e Barazza si faranno sentire.

Non promuovo una raccolta di firme perchè condivido in pieno quello che dice il Nobel Doris Lessing.-I manifesti uccidono gli scrittori e, aggiungono io, seppelliscono i blogger.

22 commenti:

Anonimo ha detto...

Più incomprensibile di un articolo di Valdevit.Più involuto di un editoriale di Baraldi.Hai fumato? Deve essere roba buona.

mf ha detto...

La legge sull'editoria sarà assai difficilmente approvata, perchè tocca interessi enormi, a destra e sinistra. E' complicata, bisogna leggerla bene ed essendo stata formulata da giuristi di scuola bizantina è di difficile comprensione.
Grillo se ne esce con il suo stile ed allarma. Chi ha un blog ha però il dovere di informarsi, anche se la cosa è di una noia mortale.
Ad un esame meno affrettato noto però che:
1. L'attività editoriale su internet (art.7) è tenuta separata dal resto della attività editoriale
2. Non sono comunque previste sanzioni per il non adempimento delle pratiche burocratiche previste per la registrazione dei prodotti editoriali
3. la legge delega al governo la stesura del testo unico in materia di editoria (tempi omerici).

Concludendo può star tranquillo Grillo e tutti noi blogger infimi.

Incomprensibile resta l'uscita del sottosegretario Levi, che dovrebbe essere un grande esperto della materia, ma forse non ha letto il testo.

Tutti noi, invece, dovremmo essere preoccupati per lo staff tecnico di Prodi, dal ministro pPadoa Schioppa, al portavoce Sircana,al suddetto Levi, all'ex giocatore di pallacanestro che si occupava di Telecom.

Arridatece i professionisti! Voto al governo in comunicazione: ritorni accompagnato dai genitori.

Anonimo ha detto...

Come esperta della materia (Bizantino:chiese rupestri, arte, storia, Chiesa, Stato, codici, monaci) pretenderei professionisti e tecnici bizantini di estrazione e vocazione (perchè capiscono qualsisi nequizia e sottigliezza), con competenze settoriali specifiche documentate(no pedofilia o transsessualità)- insomma che sappiano di cosa si parla!-.
Ma non sono specie facile a trovarsi,sono ormai in via di estinzione, perchè la formazione non è più quella di una volta. Maria

mf ha detto...

Scusate l'insistenza, ma pur non cerdendo in niente, nel significato significante di questa vicenda ci credo.
Riporto quanto scritto in un commento su http://www.articolo21.info/

Il punto centrale della legge è la definizione dello svolgimento di attività editoriale, anche in forma non imprenditoriale e per finalità non lucrative, il famoso articolo 6, che obbliga alla registrazione. La definizione di prodotto editoriale sta nell'art.2: "Per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione, di intrattenimento, che sia destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso." Il blog, almeno quelli modesti come il mio, non ha alcune di queste finalità. Esso ha la sola finalità di un divertissement personale. Ecco perchè, al di là del fatto che non sono previste sanzioni, mancano i regolamenti attuativi, non c'è il testo unico sull'editoria, il ddl così come è non passerà mai, sono perfettamente tranquillo. E ove anche la legge fosse già oggi in vigore continuerei serenamente a fare quello che faccio. In ogni caso sarebbe stato meglio se il sottosegretario Levi fosse stato zitto.

Anonimo ha detto...

Caro redattore perseguitato,
adesso che mi applico un pò di più al problema, mi sembra che l'obiettivo principale che intende perseguire questa ipotesi di legge-nata-male, sia quello di controllare la "diffamazione".
Ma appunto... ci rivedremo a Filippi, se ci rivedremo...perchè prima che abbiano fatto i regolamenti attuativi di una legge già così osteggiata e incredibilmente burocratica e fumosa, ancora tutta da discutere...passeranno altre quattro legislature.
E poi, chi abbiamo mai diffamato sul blog di cui sei e saresti l'unico responsabile legale al famoso registro ROC, abbiamo smerdato un pò di politici e scrittori...ma con stile e simpatia.
Nessuno ha perso le elezioni o il Nobel per causa del mite e ben sostenuto redattore. ciao Maria

mf ha detto...

esatto, il divertissement continua

Anonimo ha detto...

Veramente il ministro ha detto che questa legge è fatta per gli editori sanguisuga e non per i pezzenti come noi. si può credergli?

mf ha detto...

Credere o non credere, io al ROC non mi iscriverò mai. Piuttosto mi iscrivo al registro automobilistico

Anonimo ha detto...

Vi sto preparando qualcosa in materia,essendomi trovata da entrambe le parti della barricata (accusata di diffamazione per un titolo non fatto da me messo su un testo mio -e assolta- e attualmente parte lesa con un processo in corso).

Diciamo che agli inizi era obbligo di tutti (dal gestore a chi interviene) applicare la netiquette. E lo si faceva,anche perchè la netiquette non cuciva le bocche, semplicemente serviva a trovare nuove formule per esprimersi. Ma eravamo agli albori della rete o quasi.Poi il fenomeno, diventato di massa, s' è trasformato prodotto,spesso ultradozzinale e incontrollabile.

Il concetto è sempre lo stesso: non dovrebbe esistere una legge sulla privacy se il concetto di privacy fosse interiorizzato (scusatemi il termine)dalla collettività.Invece c'è, per porre un freno a chi non sa cosa sia il rispetto della privacy.

Esempio: in qualunque redazione di qualsiasi giornale c'è un idiota che ti chiede di telefonare alla madre dello spiaccicato in motorino per chiederle cosa prova. E in qualsiasi redazione c'è chi si rifiuta di farlo o chi invece lo fa,ritenendolo magari anche uno scoop.

Non dovrebbe esistere nemmeno una legge sulla diffamazione(che mi pare abbiamo solo noi italiani),dal momento che chi scrive dovrebbe essere cosciente e documentato su cosa scrive.

Facciamo finta che l'Ordine dei giornalisti serva a qualcosa e funzioni a regime.Un giornalista che non si attiene alla privacy o diffama dovrebbe avere un procedimento.

Per i blog non esiste un Ordine(e in tal senso mi pare intenda procedere il legislatore,ossia in modo anacronistico dal momento che l'Ordine giornalisti fa di tutto - gite turistiche e cenette incluse- tranne che applicare la netiquette) e quindi,tenuta presente l'esistenza dei nick,corre ai ripari come sa e come può,ossia malissimo.

Io sono ricorsa alla denuncia solo per far finire in qualche modo un 'accanimento terapeutico' nei miei confronti da parte di una persona che sbatteva in rete tutto ciò che mi riguardasse. Svegliarsi ogni mattino con un primo pensiero -verificare cosa e se ha scritto qualcosa su di me per sputtanarmi- è veramente allucinante e da esaurimento nervoso.

Ecco,penso che se tutto,critica inclusa, si mantenesse nei limiti della decenza o al limite in quelli piùampi di una satira intelligente non ci sarebbe bisogno di leggi. Ma così non è.

Beppe Grillo esattamente come Dagospia sono l'emblema di quanto i limiti dell'educazione in rete siano stati valicati.Non si tratta di cucire le bocche,si tratta di rompersi -con licenza parlando- i coglioni a leggere e rileggere cosa viene pubblicato ed eventualmente tagliare. Non credo che l'educazione sia censura.Anzi. E lo dico da provocatrice per genoma.

mf ha detto...

Le norme sulla calunnia e sulla digffamazione e sull'ingiuria sono già previste dal codice penale.
Poi ci sono le norme del buogusto.
Anche sui blog devono essere rispettate. Il resto, regolamentazioni, controlli, complicazioni burocratiche sono l'ultima trincea di chi è intimamente illiberale. Ma la rete di questi signori è più forte.
La forza è con la rete (Luca)

Anonimo ha detto...

SUL SUO SITO GIANNI CUPERLO SCRIVE:"(...)mi sono permesso di “andare alla fonte” e ho cercato al telefono Ricky Levi (che per altro è persona garbata, disponibile e assai poco aderente al profilo del censore). Dunque, Ricky Levi mi ha spiegato che lo spirito (e la lettera) del Ddl non intende assolutamente limitare l’autonomia e la libertà delle migliaia e migliaia di bloggers sparsi nella rete. Chiunque (io sono uno dei tanti) ha aperto o intende aprire un blog e usarlo per alimentare la libera discussione con chiunque lo voglia continuerà indisturbato a farlo. Per capirci senza alcun obbligo di registrazione al Roc (il Registro degli Operatori della Comunicazione), senza pagare neppure un centesimo di tassa e senza nessun’azione censoria (preventiva o repressiva) nei confronti del “padrone” del blog. La legge intende, invece, favorire l’obbligo della registrazione per i soli operatori professionali del mercato editoriale così da ottenere una mappa aggiornata del mercato stesso. Per altro demandando all’AgCom (l’Autorità Garante per le Comunicazioni) la regolamentazione dei criteri da adottare per le registrazioni. Ora, capisco che parlando di Internet e blog la distinzione tra operatore professionale e singola persona (come nel caso mio e di molti) sia piuttosto difficile da definire. Ma, se capisco bene, è appunto per questo che il governo intende affidare all’Autorità Garante il compito di “vigilare sul mercato e di stabilire i criteri per individuare i soggetti e le imprese tenuti ad iscriversi al Registro degli Operatori”. Devo dire che la lettura delle agenzie (e soprattutto la conversazione con Ricky) mi hanno rassicurato. Ora, non trattandosi di un Decreto ma di un Disegno di legge, il Parlamento avrà tutto il tempo per approfondire il testo ed eventualmente correggerlo al fine di evitare ogni equivoco o ambiguità. Quella che mi pare non vi sia davvero è una presunta volontà liberticida del governo di centrosinistra.(...)"

Anonimo ha detto...

Adesso che ho capito,aggiungo il mio piccolo contributo. Il min. Gentiloni precisa:"l'allarme lanciato da Grillo è giustificato, si tratta di un ERRORE DA CORREGGERE, avvenuto perché riconosco di non aver controllato parola per parola il testo presentato al CdM."
Questo dovrebbe concludere la questione. O no?

mf ha detto...

Grazie a Marino 54, a Cuperlo, a tutti.
E anche a Grillo che ha fatto il mestiere che avrebbero dovuto fare i giornalisti, commentatori ed opinionisti liberali delle grandi Testate.

Concludiamo con quanto dichiarato dal ministro Gentiloni.
Da http://studiocelentano.it/d.asp?id=27384&opt=int

ROMA - "L'allarme lanciato da Grillo e' giustificato: il ddl sull'editoria va corretto": cosi' il ministro Gentiloni. "La norma sulla registrazione dei siti internet lascia spazio a interpretazioni e restrittive" sottolinea il titolare del dicastero delle Comunicazioni.

"Si tratta di correggere l'errore - conclude Gentiloni - sara' lo stesso Levi a volerlo fare". Al centro della polemica la prevista iscrizione al Roc anche per chi "svolge attivita' editoriale sul web".

Così chiudiamo anche il sondaggio, ma lasciatemi ripetere quanto ho scritto poco sopra.

"Incomprensibile resta l'uscita del sottosegretario Levi, che dovrebbe essere un grande esperto della materia, ma forse non ha letto il testo.

Tutti noi, invece, dovremmo essere preoccupati per lo staff tecnico di Prodi, dal ministro pPadoa Schioppa, al portavoce Sircana,al suddetto Levi, all'ex giocatore di pallacanestro che si occupava di Telecom.

Arridatece i professionisti! Voto al governo in comunicazione: ritorni accompagnato dai genitori."

Anonimo ha detto...

Moretton lavora anche la domenica e se ne frega dei cavalli! Lui sì che è un vero blogger!

1) TRIESTE Sono 190 gli alloggi popolari che, in tempi record, arricchiranno l’offerta del Friuli Venezia Giulia. Dando una prima risposta a chi deve fare i conti con uno sfratto o ha un reddito talmente basso da aver diritto a un canone d’affitto sociale. CASA Il Friuli Venezia Giulia, recependo l’input del governo, approva infatti in giunta il «piano casa straordinario» che punta a ridurre il disagio abitativo, mettendo rapidamente a disposizione dei cittadini più deboli nuovi alloggi recuperati prioritariamente tra il patrimonio sfitto di ex Iacp e Comuni. È Gianfranco Moretton, l’assessore all’Edilizia, a presentare il piano di durata triennale: vale 11,2 milioni di euro, raccoglie le proposte dei Comuni e prevede l’immissione sul mercato di 114 nuovi alloggi in provincia di Trieste, 56 in quella di Udine, 8 in quella di Pordenone e 12 nel Monfalconese.

«Sono tutti interventi prioritari e immediatamente realizzabili. A questo punto - afferma Moretton - attendiamo solo l’ok dei ministeri cui abbiamo inviato il piano». SCUOLA Non è l’unico piano straordinario che la giunta, nella seduta di ieri, esamina. Roberto Antonaz, l’assessore all’Istruzione, porta all’approvazione il patto per la sicurezza nelle scuole che unisce le risorse finanziarie di Stato, Regione ed enti locali, ha durata triennale e serve a mettere a norma i tanti istituti che non lo sono. «Quasi tutti» ricorda Antonaz. Ma adesso quel patto consente «una robusta iniezione di risorse»: finanzia complessivamente 59 interventi, individuati «su proposta delle Province», destinandovi circa 14 milioni di euro. Nel 2007, anno di partenza, il patto eroga 3 milioni, di cui uno a carico della Regione. LOCALI STORICI Sempre in giunta, su proposta di Enrico Bertossi, vengono poi distribuiti 1,6 milioni a favore della promozione economica della montagna. E viene approvato il regolamento sui locali storici: bar, caffé e osterie con almeno sessant’anni di vita, «bisognosi» di un restauro o di un ritocco, possono dunque d’ora in poi aspirare a un contributo regionale.
PALAZZOLO. Il Comune di Palazzolo ha ricevuto due significativi contributi, uno regionale ed uno provinciale, destinati alla realizzazione di importanti opere pubbliche. La Regione Friuli Venezia Giulia ha concesso un contributo una tantum di 180.000 euro per la realizzazione di una pista ciclabile nel Polesan. L’intervento è inserito nell’ambito del programma “Contratti di quartiere II”, che prevede la riqualificazione degli alloggi Ater nel rione palazzolese. Sempre nell’ambito del progetto l’Ater ha incontrato, assieme al sindaco Mauro Bordin e all’assessore ai servizi sociali Franco D’Altilia, gli abitanti del quartiere al fine di coordinare e concordare gli spostamenti necessari in vista dell’importante intervento che, ricordiamo è di circa 10 milioni di euro. Grande disponibilità e sensibilità è stata dimostrata dai residenti ai quali l’Ater ha promesso ogni supporto necessario a minimizzare i disagi. Per quanto concerne l’iter burocratico, la giunta ha approvato il progetto definitivo. Si attende ora che il ministero definisca la data per la stipulazione della convenzione e del protocollo d’intesa. Decorreranno quindi i 150 giorni per l’approvazione del progetto esecutivo che preluderà alla successiva gara e all’inizio lavori. «Questi ultimi dovrebbero partire entro fine 2008 -inizio 2009 – fa sapere il sindaco Mauro Bordin -. Il finanziamento regionale coprirà il costo di realizzazione di una pista ciclabile lungo via Polesan che servirà principalmente il quartiere Ater ma non solo: sarà utile a tutti gli abitanti della zona. Un particolare ringraziamento all’architetto Luciano Pozzecco, direttore del servizio regionale disciplina tecnica edilizia e strutture a supporto residenza e all’assessore regionale Moretton». La Provincia di Udine ha concesso un contributo annuale di 12.500 euro per 15 anni, destinati ad interventi di sistemazione del plesso scolastico. L’intervento complessivo ammonterà a circa 180.000 euro. «Nelle prossime settimane – aggiunge Bordin -, valuteremo con il dirigente scolastico e l’ufficio tecnico comunale le priorità d’intervento così da avere un quadro d’insieme delle possibilità di utilizzo dei fondi ricevuti. In ogni caso le decisioni verranno prese solo dopo aver attentamente ponderato le esigenze e le richieste di chi nelle Scuole ci lavora o studia».


2)

Anonimo ha detto...

Sono Francescato, nel senso che sono sommerso da Francesca.

il signor Mario alluvionato, in attesa di contributo regionale

Anonimo ha detto...

... è a quota 154.

Anonimo ha detto...

Ed è solo domenica sera... vedete un po' voi cosa succederà da ora all'alba di domani!

Altri 650 mila euro a casa Pasiani
Un ulteriore finanziamento della Regione per trasformare lo stabile in polo culturale

Via al piano per il primo lotto con lo spazio sui longobardi

ROMANS. La Regione ha concesso al Comune di Romans un contributo di 650 mila euro per la sistemazione di Casa Pasiani-Candussi, lo storico edificio destinato a diventare il polo culturale del paese. Queste risorse vanno ad aggiungersi al finanziamento di 400 mila euro che sempre la Regione aveva assegnato al Comune per la ristrutturazione dell’antica residenza. Il Comune romanese può ora programmare il primo lotto degli interventi di Casa Pasiani, per un investimento globale di 1.050.000 euro. Va messo in sicurezza l’edificio e reso funzionale e autonomo il piano terra. «Lo studio di fattibilità relativo al piano di ristrutturazione dell’edificio – sottolinea il sindaco Zanella – era stato illustrato all’assessore regionale Moretton e al consigliere regionale Bolzan ed era stato condiviso da Sovrintendenza e consiglieri comunali. L’aiuto regionale è stato fondamentale negli ultimi tre anni. Prima col contributo per acquistare l’immobile, poi con i due finanziamenti che consentono di pianificare i lavori del primo lotto».

Parlando di Casa Pasiani-Candussi non si può non fare riferimento alla recente apertura dello spazio espositivo sui longobardi in municipio. L’idea del Comune è di realizzare uno spazio permanente proprio in Casa Pasiani. Il grande impatto che ha avuto l’apertura della mostra nell’opinione pubblica, anche il governatore Illy ha voluto visitare l’esposizione, e la recente riapertura degli scavi in un’area privata vicina alla necropoli hanno dato più forza al progetto romanese. «L’investimento fatto per lo spazio espositivo – sottolinea Zanella – è un progetto vincente non solo per la bella risposta avuta dall’opinione pubblica, ma perché permette di avviare un progetto più solido. Ci sentiamo parte integrante di un piano regionale e la presenza del sindaco di Cividale, Vuga, ne è stata una testimonianza. Romans entra a far parte di questo progetto grazie alla necropoli, di cui gli archeologi hanno sottolineato più volte il valore, allo spazio espositivo, che seppur piccolo è anche un grande laboratorio che da visibilità ai reperti, ma permette anche di approfondire le conoscenze culturali e scientifiche e, infine, a Casa Pasiani, per la quale l’impegno finanziario è notevole, ma trova i suoi presupposti nell’importanza della necropoli e nella grande visibilità avuta dalla mostra». Il sindaco di Romans non ha mancato di ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alle iniziative riguardanti i Longobardi: Regione, Sopritenendenza, Fondazione Carigo e Friuladria, che hanno sostenuto le iniziative, la famiglia De Cillia, grazie alla cui sensibilità sono partiti gli scavi, e il gruppo di ricerca “I Scussons”. Grande soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore alla cultura, Michele Calligaris. «La presenza in questi giorni a Romans del presidente regionale Illy e dei sindaci di centri importanti come Cividale, Aquileia e Gradisca sono una dimostrazione dell’interesse che la necropoli di Romans e la mostra hanno suscitato. All’interno del progetto che riguarda Cividale e i siti longobardi Romans con il proprio patrimonio storico rappresenta un elemento in più e dimostra che anche la sua presenza è importante».

Antonio Candeliere ha detto...

teniamoci pronti per la mobilitazione generale. Dobbiamo lottare con ogni mezzo per evitare che la libertà di pensiero venga messa a rischio.

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie