venerdì 2 novembre 2007

manicheismo, maanchismo


manicheismo (ma-ni-che-ì-smo) s.m. (Sabatini Colletti)


• Religione che ebbe origine in Persia nel III sec. d.C. a opera di Mani (216-277 d.C.), che sosteneva la contrapposizione assoluta e il dualismo tra i due principi divini del bene e del male
• sec. XVIII



maanchismo(ma-an-chì-smo) s.m. (il Mario)


  • Strategia politica , ma non solo, che ebbe origine in Italia nel XXI secolo ad opera di Veltroni (1955-vivente), che sosteneva la non contrapposizione assoluta e l'inesistenza del dualismo tra i due prìncipi Berlusconi e Prodi

Ma anche.



  • Strategia sentimentale. Ti amo, ma anche ho bisogno della mia libertà

  • Strategia sportiva. Sono juventino, ma anche romanista

  • Strategia culinaria. Mi piace la carne, ma anche il pesce

  • Strategia tecnologica. Mi piace la cucina vegetariana, ma anche gli OGM che aiutano la crescita del terzo mondo

  • Strategia umanista. Bisogna aiutare gli immigrati, ma anche rimandarli in Romania

  • Strategia ambientalista. Sono a favore all'energia nucleare, alla Tav, agli inceneritori, ai rigassificatori, ma anche all'energia eolica ed alla tutela dell'ambiente

  • Strategia economica. Sono per il welfare, ma anche per la ridusione del debito

  • Strategia delle relazioni industriali. Sono con i sindacati, ma anche con Montezemolo

Ma anche voi, amiche/amici commentatori, avete facoltà di parlare.

mercoledì 31 ottobre 2007

cose cattoliche, farmacisti, zucche e Britney Spears

(ero incerto se mettere l'immagine di un farmacista cattolico, di una zucca o di Britney, poi non so perchè ho scelto l'ultima)


Il giudizio di Maria sui farmacisti cattolici.

Nel discorso ai farmacisti cattolici il pontefice rinnova il veto all'interruzione di gravidanza. Affrontato anche il tema del progresso: "No ad una incontrollata sperimentazione"
Il Papa: "Su aborto e eutanasia obiezione di coscienza ai farmacisti"
Esplicito il riferimento alla pillola del giorno dopo. Federfarma: obbligo di legge garantire i medicinali prescritti
ROMA - L'obiezione di coscienza dei farmacisti è un "diritto riconosciuto" quando si tratta di fornire medicine "che abbiano scopi chiaramente immorali, come per esempio l'aborto e l'eutanasia". Benedetto XVI nel discorso rivolto oggi alla Federazione internazionale dei farmacisti cattolici, non pronuncia il nome della pillola abortiva, ma il riferimento sembra esplicito. "L'obiezione di coscienza - ha detto il pontefice - è un diritto che deve essere riconosciuto alla vostra professione permettendovi di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che hanno per scopo le scelte chiaramente immorali, come per esempio l'aborto e l'eutanasia". (Repubblica 0ggi)

Io, per esempio, non lo sapevo che c'era anche la specie dei Farmacisti Cattolici.
E adesso dovrò stare attenta . Quando entrerò in una farmacia, sarà meglio che mi informi: se il Farmacista fosse Musulmano? o Avventista?o Luterano?E la gente che si va a fidare di un servizio!
Crisi di credibilità (contemporaneamente) per la categoria dei Medici e per quella dei Farmacisti. Inoltre il Pontefice non specifica quale comportamento devono tenere i Farmacisti ospedalieri o quelli che lavorano nei distretti sanitari.
E poi, viene da dire, vale la pena studiare, fare tirocini e specializzazioni, se la coscienza cattolica è incaricata di governare drasticamente le scelte professionali? E con la distribuzione del Metadone prescritto, come si mette?
Meno male che c'è Federfarma (che è peggio di Confindustria).


Il giudizio di mons. Maggiolini, già ritenuto di simpatie leghiste, sulla riscoperta di Halloween come festa celtica da parte di Bossi.

Le zucche sono buone per far tortelli e frittelle. I politici? Me li vedo bene tutti a portar in giro zucche.


Il giudizio mio su Britney che ha suscitato le ire dei cattolici, per foto osè con un prete nel confessionale sulla copertina del suo ultimo cd.

Vedi foto. Assolta

martedì 30 ottobre 2007

compagni, amici



Dopo l'intrigante dibattito tessere sì, tessere no, un nuovo tormentone per il partito democratico. Compagni o amici, come appellarsi? (Vi è una qualche connessione anche con il successivo tormentone, aderire al PSE o no).


L'intellettuale Salvati, nella recente assemblea, ha tagliato il nodo gordiano rivolgendosi all'assemblea con entrambi gli appellativi. Più originale Prodi che ha esordito con un democratiche e democratici. La novità non è piaciuta a tutti, poichè è stato fatto osservare che democratici vi sono anche in altri partiti.


L'americanista sen. Furio Colombo, mancato candidato a segretario, ha rappresentato che in America i democratici usano "my fellow citizens o my fellow democrats", ma che in italiano fellow non ha una precisa traduzione, anche se il garzantino propone persona, collega, socio, compagno, membro, anche ragazzo o fidanzato. Cari fidanzati, secondo me, non sarebbe male. O anche cari fratelli, con richiamo alla tradizione della rivoluzione francese.


Calderola invoca la libertà di scelta, ma aggiunge una proposta innovativa, darsi del Lei al posto dell'antiquato tu. Condivido.


Lusetti, fedele alle origini, propende per il cari amici.


Non posso sottrarmi alla discussione, essendo un partecipante al processo costitutivo.


Ecco, cari partecipanti non mi dispiace, piuttosto che cari appartenenti.


Potrebbe andare anche cari pidisti, però mi suona male.


Per me, il meglio sarebbe: Cari tutti voi.


Cari tutti voi, il dibattito è aperto.


lunedì 29 ottobre 2007

eleganze, la cravatta


La cravatta? Va più stretta. Lo scrive il Corriere di sabato 27 ottobre.


Il Corriere, a firma del giornalista Gian Luigi Paracchini, riporta un articolo del The Wall Street Journal, l'autorevole Testata che sostiene che la cravatta si sta restringendo in modo palese. Almeno al collo dell'uomo chic, in linea con i tempi ed attento ai messaggi subliminali di certe scelte di abbigliamento. Il nodo ha perso l'aggressiva monumentalità di un tempo e la Testata azzarda anche la larghezza base oggi trendy, nove centimetri, uno in meno della cravatta classica.


Anche il Italia la nuova moda sta esplodendo, antesignano ne è l'elegante economista Tremonti. Conferma il dr. Monetti, titolare di vari negozi di cravatte. La portano i cantanti Justin Timberlake e Pete Doherty (ex di Kate Moss). Già la portavano negli anni '50 James Stewart e John Kennedy. La parola definitiva allo psicologo Paolo Crepet:- molto probabile che dietro tale ridimensionamento ci sia una correlazione fallica, sessuale. Le cravatte più strette rivelano un atteggiamento più morbido, meno machista.




PS. Cos'è questa cazzata? La realizzazione di un mio sogno, fare il giornalista del Corriere. Ho sempre pensato che per esserlo occorressero doti culturali (vedi il prof. Magris), professionali ed attitudini fuori dalla mia portata. Adesso, però, penso che ce la posso fare. Mi pare.