sabato 13 ottobre 2007

non voto al seggio, voto sul blog


Pareva che il 14 ottobre non arrivasse mai. Per fortuna è arrivato, portando con sè un nugolo di blog istituzionali mortalmente noiosi, scritti dapseudoprofessionisti (ma il blog è cosa da dilettanti) e riportanti le stesse dichiarazioni che s i politici blogger per forza son usi fare nei comunicati stampa.
E' certo che per il sollievo della blogosfera da domani spariranno.
Da mesi siamo sommersi da regolamenti incomprensibili, anche per chi ha masticato un po' della materia. Dietro a tutto questo c'è di sicuro un barone universitario con i suoi scudieri, magari iscritto ai ds, corrente che più liberale non si può. Magari ha contribuito a stendere proposte di legge elettorali nazionali e locali. Forse ha formulato le regole per l'elezione dei 45 saggi nazionali e di quelli locali. Delle modalità di candidatura a segretari nazionali, regionali, costituenti, gruppi dirigenti. Delle modalità di voto ai seggi. Della necessità di presentare la tessera elettorale, come se un onesto aderente al nascente partito nuovo potesse pensare di votare due, tre o cento volte. Non ho neppure capito cosa sia la S.S.O dovrei avrei dovuto andare a votare io.

Troppa roba. Domani mi leggo "Mondo senza fine" di Ken Follett.


Però adesso voto sul blog. E voto Bruno Zvech disgiunto da due liste che lo sostengono e che sono zeppe di troppo vecchie conoscenze e di false novità.

Lo voto per due ragioni. La prima è che ha fatto un blog che all'inizio era uguale a quello di tutti gli altri, ma poi ha saputo appassionarsene e il blog ne ha immediatamente risentito beneficamente.

La seconda è che una volta mi ha detto, in un luogo sacro della rappresentanza: Sai, questi non riesco a sopportarli, non hanno mai letto un libro.

Due ragioni sono sufficienti, ma ce ne è una terza, decisiva. E' un uomo che ama le donne. In maniera assoluta.

venerdì 12 ottobre 2007

il caffè letterario della signora Maria


Intervista fantastica ad un autore ignoto.


Come Napoleone, in preda a schiaccianti pensieri, dall’isola di Sant’Elena scrutava l’orizzonte , così il nostro si rifugia a Barcola, sul moletto e di là –guardando l’Istria lontana- pensa e scrive nel meditativo raccoglimento consentito dal sito balneare in piena stagione estiva.Ma è questo il luogo-dice- in cui meglio si trova, tra una giuria e l’altra, il luogo del riposo dello Spirito. Da lì concede interviste taglienti e asettiche. Pare assolutamente programmato per fare solo letteratura.
Lo abbiamo intervistato su “Il fiume come metafora della vita”. Con sorpresa apprendiamo che ha rinnegato il poderoso lavoro svolto sul fiume più mitteleuropeo che esista e con rinnovato interesse si è rivolto verso obiettivi secondari, se non marginali, da mittel italy.
Il Suo fiume sembra adesso essere il RUBICONE: ALEA JACTA EST.
Non piccolo corso canalizzato per abbeverare coltivazioni e stalle tecnologiche, bensì simbolo di un limite interiore. Limite violato. Non violato dalla rozzezza barbara. Violato dagli appetiti e dalla spudoratezza del potere. L’esternazione (perché tale è l’intervista: parla solo Lui, non è predisposto all’ascolto) si allarga al concetto di confine, distinguendo tra confine inclusivo ed esclusivo. Il Rubicone come rientra nella classificazione? Le orde barbariche del Nord, quelle celtiche, come si configurano nei confronti di questo simbolico segno sul territorio: è esso una cicatrice o una ferita nel corpo della nazione?. Le sue origini sono così scarsamente conclamate!
Neppure il Duca Valentino (il Borgia che appianò tutte le rivolte di quelle zone) se ne curò. Le modifiche della Costituzione, i decreti sul regime delle acque, la viabilità, i grandi centri commerciali, le decisioni dei potentati locali (Comuni e Province) in che misura interferiscono sul mantenimento del Rubicone nella sua funzione teoretica e pratica?
Capiamo che sono domande inquietanti, assillanti, destabilizzanti per un equilibrio emotivo già fragile. Rinunciamo, perciò, ad aggravare ulteriormente il peso insostenibile di una responsabilità morale e civica al di sopra della media europea. e ci ritiriamo in ordine sparso.

mercoledì 10 ottobre 2007

campagna elettorale. omaggi


Trieste. Campagna elettorale per il segretario regionale del partirò democratico. Il candidato Russo ingaggia delle belle controlline con tanto di cappello fac-simile Trieste Trasporti. Distribuiscono un fac-simile di biglietti di autobus inneggianti al candidato. La gente si accalca per ricevere il gradito ed originale omaggio.

Ma non sarebbe meglio distribuire pacchi di pasta? Mica è un reato! Poi un pacco di pasta costa 0,30 euro. Mille pacchi solo 300 euro. Spesa modesta successo garantito. Mac Luhan approverebbe.

de magistris. il backstage


De Magistris gira con la maglietta e non con giacca e cravatta. E questo è il primo indizio. Il gruppo Grillo di New York contesta Mastella invocando De Magistris, secondo indizio. Di Pietro, ai tempi primordiali di Tangentopoli anche lui senza cravatta ed agitato, è con De Magistris, terzo indizio. Il magistrato Forleo, grande amica degli avvocati Bongiorno, deputati di AN (devono essere almeno due o tre per fare tutto quello che fanno) sostiene De Magistris. Quarto indizio. Santoro e la sua piazza sostengono De Magistris, quinto indizio. La magistratura si divide in due. Sesto indizio. La stampa ed i media sono con De Magistris. Settimo indizio. Sette indizi fanno due prove e un pezzo. Il dna di De Magistris è di destra. Prova conclusiva.

La magistratura si divide in due. Perchè la magistratura non è una Casta, sono due. Una è la casta dei magistrati capi di gabinetto, capi uffici legislativi, direttori generali dei ministeri. Sono contro De Magistris. L'altra è quella che attraverso le correnti decide le carriere dei magistrati nel CSM. Questa è obbligata a sostenere il magistrato De Magistris, a prescindere, perchè è uno dei loro.

Il popolo è in loggione ed applaude e fischia, al segno dei capi-claque.

Il partito democratico non ha i biglietti per entrare in teatro.

martedì 9 ottobre 2007

perchè la politica è cieca, muta e sorda


Se la masturbazione rende ciechi, la fellatio rende muti, almeno finche' non hai finito. (Anonimo)

E il telefonino rende sordi.

lunedì 8 ottobre 2007

Mastella abbraccia Benigni, ma il clementemastellafansclub chiude


Pubblico una lettera inviata al sen. Mastella come commento al suo blog, dato che non consente più commenti.

Senatore,
mi spiacerebbe.
Avessi creato il clementemastellafanclub, perchè mi era parsuto Lei sarebbe un vero blogger. Dovessi ricredermi. Prima pubblicava liberamente i commenti, poi li moderasse, adesso li filtrasse. Per cui non comparisce nessun commento. Addirittura leggerei sulla stampa mediatica che lei avesse denunciato alcuni colleghi blogger per reato insultazzi.
No, un vero blogger non fa accussì. Le rinnovassi la stima, ma non come blogger, per cui avrebbi pubblicato questa mia sul mio blog, per cui qui non apparisse.

Mario Francescato, Trieste, aspirante alla Crusca

domenica 7 ottobre 2007

vaffanculo. very british


Very british vaffanculo.
Pensionate critiche, ma costruttive, impegnate su temi socio-politici.