sabato 22 marzo 2008

Principi Etici: Eutanasia e Resurrezione


Premesso che ogni azienda ha un ciclo vitale, che tutte le migliori aziende aeree hanno dovuto ricorrere a misure estreme, gestite però senza tanti casini…

Per Alitalia si decida finalmente il fallimento!, se proprio non la si vuol cedere ad Air France o a quel cesso di disservizi di AirOne.

Non verranno comunque salvati i 2000 a rischio di licenziamento, ma gli italiani saranno sollevati dalle enormi spese sopportate in questi ultimi due anni.

C’è qualcuno ancora a sperare che il Cavaliere compri, per il suo buon cuore?

Per pochi euro: un rottame, e solo quando ormai sarà dichiarato fallito (tutti già licenziati).

Egli farà una gran bella figura elettorale, per l’onore della Patria vilipesa.

Farà bella figura anche il Santo Uolter, che favorirebbe il Miracolo aggravando il conflitto di interessi.

L’accanimento terapeutico e rianimativo della padana Malpensa commuove le anime più sensibili, ma in compenso (fallimento dichiarato) le valigie non si perderanno nell’etere e qualche servizio potrà essere espiantato, per il bene comune.

Sono stufa di sentire i pareri e i risentimenti dei politici “in campana”, vorrei sapere che cosa ne pensa la nostra candidata alternativa e pragmatica, Francesca, tenuto conto che il direttore-presidente ha gettato la spugna, pochi altri danno segni vitali e i programmi dei partiti non si occupano di questi dettagli, tutti tesi come sono a proclamare Principi Etici.

Buona Pasqua a tutti, miei cari

venerdì 21 marzo 2008

L'angelo del ciclostile: Nonna Stella

la sezione giovani del pd di Bari, nell'ambito della rassegna 'la carrozza di Hans' è lieta di presentare:
SUGO AI FUNGHI
un documentario autogestito, autoprodotto, autoriferito, autarchico, ma anche autorizzato dai vertici.
Seguirà dibattito.

Rialzati, Alitalia.

giovedì 20 marzo 2008

mercoledì 19 marzo 2008

dedicato a Walter, ma anche a tutti noi



Dall'uovo di Pasqua di Gianni Rodari



Dall'uovo di Pasqua

è uscito un pulcino

di gesso arancione

col becco turchino.

Ha detto: "Vado,mi metto in viaggio

e porto a tutti

un grande messaggio".

E volteggiando di qua e di là

attraversando paesi e città

ha scritto sui muri,nel cielo e per terra:

"Viva la pace,abbasso la guerra".

Farina, candidato nel Popolo della Libertà.

Già vice direttore di Libero, collaboratore del Sismi.

martedì 18 marzo 2008

Siamo tutti tibetani




"Il Riformista e Radio Radicale invitano tutti i cittadini, i politici, i sindacalisti, gli intellettuali, i religiosi, che voglio fermare la repressione e il sangue in Tibet, a venire mercoledì a Roma per prendere parte a una manifestazione di solidarietà con il popolo tibetano e di protesta contro la politica del governo cinese, che nega a quel popolo il rispetto dei diritti umani e ogni grado di autonomia politica, civile e religiosa. In particolare, chiediamo che il governo cinese avii immediatamente un dialogo con i rivoltosi, ascolti la voce del Dalai Lama, riconosca ai tibetani diritti uguali a quelli dei cittadini di etnia cinese, rispetti le tradizioni culturali e religiosi del popolo tibetano. Il palco sarà aperto per una vera e propria non-stop oratoria. Chiunque abbia qualcosa da dire è il benvenuto. Non sarà una manifestazione di partito, ma sarà una manifestazione non-partisan".

Colaninno, l'ottimismo della volontà.

Colaninno esordio con gaffe.
Magari non riusciremo in questa tornata, ma nel medio periodo.

lunedì 17 marzo 2008

Turismo in Tibet

Da proposte di viaggio

“Cuore del Paese è Lhasa situata in un'ampia valle e protetta dai freddi venti del nord. Nella città si possono distinguere: la città tibetana intorno al Potala e al bazar Barkhor, quella musulmana intorno alla moschea e quella cinese che sta lentamente fagocitando le altre due. Il Potala è l'emblema della forza dell'ordine religioso, il castello-monastero del Dalai Lama (visite frazionate per evitare affollamenti; è necessario presentare il passaporto); poco oltre il tempio Jokhang, centro religioso e geografico della capitale. A 45 km da Lhasa si trova Ganden, città monacale ora in via di ricostruzione dopo essere stata distrutta durante la rivoluzione culturale, i monasteri di Sera e di Drepung (fino al 1959 il più grande monastero esistente con più di 10.000 monaci), Samye che si raggiunge attraversando in barca il Tsang- po mentre all'orizzonte si stagliano vette che raggiungono i 7000 mt. Proseguendo verso il confine nepalese, da Gyantze si raggiunge Shigatse con lo splendido monastero Tashillampo che fu residenza del Panchen Lama, poi il monastero di Sakya, forse il più bello del Tibet, fino al passo La Pa La con paesaggi spettacolari e viste su montagne, laghi e sull'altopiano stesso.
Con un buon allenamento e un'adeguata preparazione può essere interessante prevedere la possibilità di fare trekking; tra i circuiti preferiti il Ganden-Samye, quello al campo base dell'Everest, quello per il lago Nam-tso e il giro del Kailash”.

Ma oggi sono più importanti i Giochi Olimpici di Pechino.
Il Tibet non dovrebbe creare imbarazzi alla comunità internazionale.
Il Dalai Lama, dal suo esilio, dovrebbe tacere, non evocare “genocidi culturali”.
Il Papa infatti opportunamente tace e il governo cinese ha oscurato la rete, per dare una lezione di sobrietà.


SON TORNATE LE BARACHETE!!!


E questa volta, non solo quelle de luganighe (a), motore trainante della crescita dell'euroregione, almeno secondo i salumieri, ma anche quelle elettorali (b), ultimo grido del trend basta comizi, l'elettore me lo curo a tu per tu. Io, eligendo, offro a te, elettore, il mio corpo ed il mio spirito. Però solo per un mese, poi torna nel tuo tugurio.
Da domani una guida di gusto delle barachete, sia a che b.

domenica 16 marzo 2008

Le firme non sono per noi.

fac-simile


Tre o quattro anni fa (c’era il governo del centrodestra) alla Festa de L’Unità di Foligno, la mia città, venne per un dibattito un parlamentare esperto di giustizia. Era una bella serata della fine di agosto, l’argomento molto sentito, l’onorevole molto preparato.

Con lui c’era la sua giovane compagna, di poche parole, timida ma firmatissima dalla testa ai piedi, con una grande borsa di una famosa firma, Louis Vuitton. Prima del dibattito con alcuni responsabili della festa si andò a cena al ristorante della Festa. La cena è in genere la forma di accoglienza dell’ospite e il momento in cui, con i parlamentari seri, ci si scambia qualche informazione sulla realtà locale e sull’argomento da trattare, oltrechè, se i parlamentari di turno sono anche simpatici, l’occasione per fare conoscenza a livello personale.

Con il ritardo sistematico di mezz’ora, iniziò il dibattito. La giovane donna si sedette accanto ad un dirigente locale di rilevo dei DS con cui aveva appena cenato. Fiduciosa si accomoda e posa la borsa fra la sua sedia e quella del commensale. Quest’ultimo, da gran fumatore qual è e da poco attento al fastidio per il fumo passivo, accende una sigaretta dopo l’altra durante il dibattito “affumicando” la firmatissima giovane donna. Quest’ultima, riservata, per discrezione.ù, non protesta ma soffre di questa situazione, nell’incuranza del suo vicino di sedia. Dopo circa un’ora e mezza-due ore il dibattito finisce e tutti si alzano. La giovane donna prende al borsa e solo allora si accorge che proprio dalla sua borsa sta salendo un filo di fumo.

Un grido lancinante invade la festa.

Il fumo era l’effetto della fusione della creazione di Louis Vuitton. Il dirigente locale dei DS, distratto dal dibattito, e comunque normalmente poco attento al mondo circostante, oltre ad aver buttato la cenere della sigaretta nella borsa della signora, aveva lasciato cadere uno, forse due, forse tre mozziconi di sigaretta sempre sulla borsa. Mozziconi ovviamente ancora accesi.

Dopo il grido ed una sorta di crisi isterica, nell’imbarazzo di tutti e tutte noi, fortunatamente il parlamentare, che avevamo davvero apprezzato per la chiarezza e la competenza, accorse e di fronte alla disperazione della giovane donna che gli diceva “Guarda!!!” fortunatamente la rassicurò dicendole: “ Non ti preoccupare, te ne regalerò un’altra”. Mannaggia, la borsa era un regalo!

Il colpevole della disastrosa fusione non si scompose: si allontanò senza chiedere nemmeno scusa né tanto meno proponendosi di rimborsare o riparare lui in qualche modo al danno.

Il parlamentare e la sua giovane compagna se ne andarono con lei ancora piangente. Noi imbarazzati ma anche divertiti, faticammo per trattenere le risate.

Superando momentaneamente la mia antipatia per gli oggetti firmati, fui dispiaciuta dell’accaduto per il fatto che il danno aveva riguardato un regalo. Ed anche per la figuraccia e la scortesia.

Morale: se venite alla Festa, ormai del PD, alla fine di agosto prossimo, lasciate a casa oggetti e vestiti firmati.

Sarete ben accolti, senza conseguenze indesiderate. E potrete anche fare a meno di un/una partner facoltoso/a.

speciale elezioni

LA LISTA DI NONNA STELLA

brasciolette di vitello
pesto con cipolla
olio
1/2 dado
vino da tavola
latte