martedì 16 ottobre 2007

palla di vetro 2




(SI NOTI IL PREVISTO GRANDE RISULTATO DELLE DONNE E L'ESITO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, in grassetto)


Il voto nelle diciannove regioni dove si è votato per il Pd locale.

Gli scontri fratricidi in Campania, Sicilia e Abruzzo
Nelle regioni solo tre segretari donne. Vincono i ds, perdono "i coraggiosi"


Il ribaltone in Piemonte dove l'ex ppi Morgando semina il rutelliano Gianluca SustaEmiliano, in Puglia, il più votato d'Italia. In Campania De Mita continua a guida i giochi
Nelle regioni solo tre segretari donne. Vincono i ds, perdono "i coraggiosi"'

Lo scrutinio in un seggio

ROMA - Tre soli segretari donna, in Umbria, nelle Marche e in Molise, due margherite e una diessina. Tre donne su diciannove posti da segretario regionale: c'è qualcosa che non torna visto che una delle regole base del Pd è proprio quella dell'alternanza tra i generi, tra uomini e donne, nelle liste e tra i capilista. Quello del "genere" è solo uno dei dettagli che emergono tentando un' analisi ragionata del voto delle primarie su base locale. Cercando di andare a mettere il naso in quel settore delle primarie - il voto regionale - più lontano dai media e dai riflettori e dove si sono consumate lotte fratricide. Col manuale Cencelli erano state fatte le liste regionali (il ministro Parisi, uno dei teorici del Pd, aveva denunciato il controllo degli apparati sulle candidature locali), e col manuale Cencelli sono state assegnati gli incarichi di segretario regionale. Nel senso che tutti gli eletti, 19 su 19 (il Trentino non ha votato), sono persone che di professione fanno i politici e gli amministratori. Alla fine, tentando una sintesi, ci ha rimesso un po' di più la Margherita e nei Dl ci ha rimesso sicuramente il presidente Francesco Rutelli. Stravincono i candidati di Veltroni, in alcune regioni, come la Toscana (Andrea Manciulli, 88,8%) e la Puglia appunto, con percentuali bulgare. Un primato assoluto va alle Puglie dove il sindaco di Bari Michele Emiliano è stato il segretario più votato d'Italia col 91,7 per cento delle preferenze. Emiliano era anche il candidato di Veltroni ma tale e tanta è la popolarità dell'ex magistrato che l'investitura romana ha cambiato di poco il risultato finale. Da registrare anche le ottime prestazioni individuali in alcune regioni di Rosy (Bindi) e Enrico (Letta), che potremmo definire i guastatori.

Ds 13-Dl 6 - Non è una formula chimico-matematica ma la sintesi dei risultati. Tradotta significa che ai ds (è morto il partito ma non i suoi uomini) sono andate 13 regioni e alla Margherita ne sono andate sei. Sarebbe più giusto dire "solo" sei visto che il Cencelli gliene aveva assegnate sulla carta almeno sette. Le regioni diessine - Può sembrare un paradosso verbale all'idomani della nascita del nuovo partito. Ma non lo è. Sono "diessine"-veltroniane regioni come la Toscana (Andrea Manciulli, il nuovo segretario del Pd, era il segretario regionale dei ds), la Lombardia (Martina, il vincitore, idem come sopra), l'Emilia Romagna dove ha vinto l'annunciato candidato veltroniano Salvatore Caronna, ex segretario della federazione diessina di Bologna, e il Friuli Venezia Giulia dove si è imposto il segretario regionale della Quercia Bruno Zvech ribaltando le previsioni del Cencelli che aveva assegnato la regione alla Margherita. Stessa musica in Liguria dove ha vinto il segretario regionale della Quercia Mario Tullo, nel Lazio dove c'è stata la vittoria a mani basse di Nicola Zingaretti, già segretario ds regionale, nella Marche (Sara Giannini, ex segretaria regionale ds, strappa l'83% dei consensi), in Calabria dove si è imposto il dalemiano e diessino puro Marco Minniti, in Basilicata dove ha vinto con l'82% dei voti Piero Lacorazza, giovane economista, internauta e segretario dei ds. Può essere contata tra le regioni in quota ds la Valle d'Aosta e la Puglia. Duelli all'ultimo voto in Sardegna e in Piemonte - In queste regioni si sono consumati gli scontri più duri e appassionati tra Ds e Dl. Quelli che poi hanno fatto pendere la bilancia dalla parte della Quercia. In Sardegna ancora nulla è ufficiale. E' stata una corsa a tre tra il presidente della Regione Renato Soru (dl), il senatore diessino Antonello Cabras caldeggiato da Veltroni e l'outsider Filippo Spanu. In tanti si erano spesi perché Soru e Cabras trovassero un accordo e magari rinunciassero in favore di un candidato più giovane. Macchè. Sono andati al duello e, nonostante le polemiche sulle schede bianche e nulle, sembra schiacciante la vittoria del diessino. Succedono cose speciali nell'isola. Tanto per dirne una, Soru, nonostante sia sotto di tremila voti circa, si sente comunque "il vincitore politico e morale della sfida" e quindi " si ricandiderà". Anche in Piemonte, oltre 24 ore dopo la chiusura dei seggi, gli scrutini sono ancora lontani dall'essere conclusi. I risultati ufficiali sono rinviati ma i due contendenti prendono per buoni i dati. Ha stravinto Gianfranco Morgando, l'ex ppi voluto però dalla base diessina e indicato anche da Rosy Bindi contro le decisioni calate dall'alto e dal centro. A loro modo in Piemonte c'è stata una vera-piccola rivoluzione. Il pronostico infatti era tutto per l'eurodeputato rutelliano Gianluca Susta, appoggiato dallo stato maggiore di Ds e Dl, dal sindaco Chiamparino e dalla governatrice Mercedes Bresso, e da Fassino. La base si è ribellata e ha portato in trionfo Morgando. "Ho vinto - ha detto - perché la gente ha capito che le nostre liste non erano la fotografia dell' apparato, ma l'espressione di una piattaforma su cui sono confluiti i contributi dell'elettorato di opinione e di una parte dei Ds, oltre che della Margherita". Se può essere incerta la collocazione della bandierina vista la nascita popolare di Morgando, una cosa è certa: in Piemonte hanno perso Rutelli e i suoi coraggiosi. I duelli tra i petali della Margherita; i sospetti di Rutelli - Il partito del vicepremier e delle mille correnti si porta a casa senza sussulti il Veneto (il parlamentare Paolo Giaretta), l'Umbria (l'ex assessore Maria Pia Bruscolotti), il Molise (l'avvocato Anna Maria Macchiarola) con un pregevole primato femminile. Lacrime e sangue e scontri fratricidi, invece, in Abruzzo, Campania e Sicilia. Nella terra di Marsica c'è stato un duello tra due padri storici della regione, entrambi della Margherita, il presidente del Senato Franco Marini e Ottaviano Del Turco. Ha vinto Luciano D'Alfonso, sindaco di Pescara e candidato di Marini. Ha perso il candidato di Del Turco, Tommaso Ginoble. Anche in Sicilia ha vinto un mariniano doc, il sindaco di Messina Franco Antonio Genovese con l'85% dei voti. Al concorrente rutelliano Ferdinando Latteri solo briciole. Infine la Campania. Qui i coraggiosi di Rutelli speravano di dare del filo da torcere ai demitiani. Battaglia impossibile: alla fine di una giornata in cui sono stati evocati spesso brogli e ritardi, il rutelliano Sandro De Franciscis ha potuto essere distanziato di molte lunghezze da Tino Iannuzzi, il deputato in nome del quale De Mita ha accettato di fare formalmente un passo indietro. Per restare comunque il re. Chissà per chi ha votato l'arcivescovo di Salerno monsignor Gerardo Pierro che è andato al seggio nel teatro Augusteo. I successi di Rosy - Se la sua Toscana l'ha tradita - le percentuali sono inferiori a quelle nazionali - va detto però che la pasionaria ministro della Famiglia ha avuto il 17 per cento in Piemonte, quasi il 20 per cento in Lombardia e in Veneto. Buono il dodici per cento incassato in Liguria da Carla Olivari Flick, cognata dell'ex ministro della Giustizia. Clamoroso il trenta per cento ottenuto in Calabria, forte - va detto - dell'appoggio del governatore Agazio Loiero. E i successi di Enrico - Nel pisano, sua terra natale, Letta supera Rosy Bindi ma alla fine vince sempre Veltroni. Nel collegio 24 che comprende San Giuliano, Calci e il comune capoluogo Pisa, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha ottenuto il 17,35% dei voti contro il 12,17% di Rosy Bindi. Veltroni ha invece raccolto il 70,48% dei voti. Resta da confermare un successo clamoroso di Letta a Siracusa con percentuali intorno al 30 per cento. Tantissimi i voti, più di duemila, dai seggi europei, soprattutto da Germania, Svizzera e Belgio. Circa trecento i voti on line. (16 ottobre 2007)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo mi Bruno xe rivà primo perchè ga fato el blog

Anonimo ha detto...

Secondo mi Bruno xe rivà primo perchè ga fato el blog

Anonimo ha detto...

Cronache dal Friùl
Iero in Friùl par do zorni...povaro Moretton.
Tute le babe(specie le vecie tarlambane)xe mate per Bruno e per Walter.
Cuele un pò più culturade però ga votado per la Rosy.
Tuti ga capì che rimani tuto come prima, anca se no i sà niente de Cencelli e i ga mandado a fa 'n cul tuta la politica.
Povareti i ga fato come un ultimo sforzo, de rasegnadi, come se gavessi le emoroidi.
dalla agente Sismi sotto copertura, in territorio ostile: Mariute