giovedì 18 ottobre 2007

memorie di un impiegato. professor Cecotti and me


Nel 1993 si svolsero le elezioni regionali nel Friuli Emarginato. Vinse la Lega Nord. Io ero impiegato alla direzione regionale affari comunitari. Dai giornali apprendo che il mio assessore sarebbe stato il neo-eletto professor Cecotti, fisico. Chi sarà mai? Certo verrà a conoscermi. Ci sarebbe stato un preavviso della sua segreteria, arrivo in macchina blu e lampeggianti, inchino e bacio della mano, sotto il suo sguardo sprezzante. Diedi disposizioni per lo srotolamento del tappeto rosso di rito. Niente. Non arriva nessuno. Boh.
Passano alcuni giorni e sento bussare alla porta. Avanti. Entra un signore allampanato che mi fa. Sono Cecotti. Bene, questi della Lega sono proprio una classe dirigente nuova che ha spazzato via i vecchi tromboni. Si fa un due chiacchiere e capisco subito che l'uomo è di livello superiore. Fisico, sì, frequentatore di tutte le università americane, ma anche persona colta, di cultura globale, ma anche locale (friul-celtica). Un uomo rinascimentale di fine secolo, il primo uomo glocal. In cinque minuti comprende a fondo i problemi, non proprio semplici, dei programmi comunitari, chiave di volta per la rinascita di queste nostre terre martoriate e terremotate. Alla sua uscita, un sospiro di sollievo, questa del 1993 è la rivoluzione di primavera per nostro amato e disperato Friuli.


Qualche tempo dopo si deve andare in delegazione a Bruxelles, a difendere e ad implementare (che non vuol dire aumentare, ma all'epoca si diceva così) gli aiuti comunitari al Friuli laborioso.


Durante il viaggio aereo, mentre io cerco di spiegare i meccanismi burocratici comunitari, il professore legge attentamente un suo libro di fisica spaziale e si capisce che comprende sia ciò che legge sia ciò che sente. Gli preciso che negli uffici di Bruxelles si parla inglese, io me la cavicchio, ma se parla lui, che possiede un fluent english ed ha una posizione para-ministeriale, il successo della mission sarebbe stato garantito. Lui: -No problem.


Entriamo nell'ufficio del megaburocrate, meravigliandoci del fatto che fosse grande come l'usciolo di un usciere della regione, ci presentiamo e poi io aspetto che lui inizi la sua relazione in perfetto inglese. Alcuni istanti di perfetto silenzio, poi lui fa: -Dottor Francescato (non ero ancora il signor Mario), parli lei. Tracollo psico-fisico, camicia inzuppata (all'epoca portavo sempre giacca e cravatta) e cerco di esprimermi nel mio stentato chinese-english. Non so ora cosa abbia detto e, temo, non lo sapevo neppure allora. Però mi sembra di ricordare che alla fine il megadirigente (sarà stato spagnolo) pareva quasi convinto.


Così andò. La rivoluzione durò qualche settimana, tornarono alla grande macchine blu e lampeggianti, segretarie ed assistenti e qualche tempo dopo il professore lasciò la Lega. Ora è da un po' il sindaco di Udine (forse con i voti del centro-sinistra, ma non son sicuro) ed è tuttora in grado di parlare di fisica universale e contemporaneamente di rappresentare il pensiero del Friuli angosciato tutto, ma anche del singolo friulano che si spezza la schiena da mane a sera.
Sono contento di averlo conosciuto.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Che bel racconto signor Mario! Anch'io ho avuto la fortuna di poter intervistare correndo per i passi perduti il signor Ceccotti. Difficile prendere appunti, marigenerante.

E chissà quanta altra gente interessante ha conosciuto col suo bel lavoro!Io ho intervistato anche la signora Alessandra quando doveva diventare governante. E sa cosa mi ha detto? 'Il mio programma è su internet e poi scriva quello che vuole lei che sa scrivere bene!'.Ha capito quanta stima e fiducia?

Poi ho anche conosciuto proprio Illy in persona.E anche Zvech. E Antonaz. Pensi che li ho intervistati tutti dal 1993.E' una bella soddisfazione.

Ma quella che mi piace di più è la signora Bruna,la moglie della massa di partito.Insomma,come vede non è il solo ad avere tanti bei ricordi di tante belle persone.
sua affezionatissima
signora Francesca

Anonimo ha detto...

Adesso che mi ci fa pensare credo che il periodo più bello della mia vita sia stato quando il Caraceni veniva a Trieste per Antonione quasi ogni settimana. Io dovevo seguirlo passo passo assieme a tante belle persone par mio e dettare al telefono a due agenzie tutto quello che diceva.Ma lo dovevo fare subito in modo da fregare la concorrenza.Era bellissimo per tanti motivi:il primo perchè un'agenzia aveva tre persone e io invece avevo due agenzie da sola. Poi perchè lui non finiva una frase che ne cominciava un'altra, a ruota libera. E poi c'erano le guardie del corpo sue, quelle di palazzo Chigi,la Digos,la polizia: era proprio divertente. Si cominciava alle nove e non si sapeva quando e se sarebbe finita. Proprio bellissimo.
Peccato che non faccio più la giornalista! Era così gratificante!

Anonimo ha detto...

C'è qui qualcuno che ha comprato l'album di figurine del Manifesto? Io ho finalmente capito a cosa serve il Comunismo,ma non ho nessuno con cui scambiare le doppie.
Grazie
Francesca molto impegnata politicamente

Ps:avendo finito il libro devo fare qualcosa di culturalmente elevato,s'era capito?

Anonimo ha detto...

Cari Mario e Francesca,
ecco che dopo lo shock e la grande abbuffata elettorale, vi siete ripiegati sul filo delle memorie coltivando una poetica e consolatoria nostalgia (come ci insegna il grande letterato che ha mancato il Nobel, vuol dire appunto "dolore per desiderio di ritorno").
Coraggio: di persone serie forse ce ne sono ancora, anche se ormai sono vittime dell'immagine che devono interpretare; adattandosi a processi comunicativi inarrestabili.
Anch'io conosco il Cecotti: un grande studioso, un pò svagato, pateticamente intransigente con se stesso, ma molto generoso, incomprensibile per l'udinese medio.
Coraggio: gli stronzi, le stronze e i lobotomizzati continuano ad abbondare...tal Friùl Mariute

Anonimo ha detto...

RISERVATO A CHI SA

Il governatore Illy ha ricevuto un famoso guru indiano. Problemi per il guru bocconiano finora prediletto? Burqa in vista per le belle impiegate? Omaggio alle regole di etichetta tanto intimamente vissute da qualche organo?

Il signor Mario relativista.

PS. Francesca ti facevo più giovane ed inesperta.

Anonimo ha detto...

Solo per buongustai.
http://renzotondo.blogspot.com/

Trattore

Anonimo ha detto...

Signor Mario, sei un mito. Perchè non apri il "dibbattito" sul guru, anche dal sior Bruno?

Anonimo ha detto...

Per nostra consolazione:

"After twelve years of therapy my psychiatrist said something that brought tears to my eyes.

He said: 'No hablo ingles.'"


Woodymario

Anonimo ha detto...

illy non c'era dal guru indiano. C'era mizz rozzana però.

Anonimo ha detto...

L'associazione 'Nessuno tocchi Rossana'diffida chiunque dal pronunciarne il nome invano e vi attende domani in edicola per una nuova appassionante puntata.

Anonimo ha detto...

ma questa marina come è bene informata! comunque c'era anche il sior Zvech, visto al telegiornale regionale. in prima fila, con aria afflitta ad onor del vero

Anonimo ha detto...

Ho già detto una volta a Bruno che dovrebbe mettere l'agenda dei suoi impegni pubblici sul suo blog con Twitter. Non ha voluto, la sua admin ha detto che è cosa troppo moderna. eppure professor cecotti sostiene che Zvech ha battuto Moretton in tecnologia.
Bruno, memento! Ci sono le elezioni regionali dietro l'angolo. Abbandona i guru, prendi la via di Twitter.

il sior Mario futurista