giovedì 25 ottobre 2007

partito democratico, tessere e sensori


A proposito della "forma" del partito democratico.


L'art. 49 della Costituzione recita.
"Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale."


I partiti, quindi, sono descritti come libere associazioni, il cui fine è determinare con metodo democratico la politica nazionale.


Per associarsi, ovviamente, occorre iscriversi, ottenendo una tessera o analogo documento, senza passare dal notaio.


Questo vale per i partiti sia nella forma organizzata "all'europea", cioè stabilmente, quotidianamente presenti ed attivi, sia nella forma "all'americana", dei comitati elettorali, che si organizzano in vista ed allo scopo di concorrere a qualche tornata elettorale.


Quindi non è un problema di tessere. In ogni caso si giunge a momenti elettorali interni, vuoi nella forma delle primarie, che in quello tradizionale dei congressi.


Per dire, io che ho votato alle recenti primarie del partito democratico, cui pure non aderirò, sono stato registrato ed ho versato i miei cinque euro.


Dopodichè, come è giusto, le decisioni, precedute da dibattiti più o meno reali, vengono prese dagli organi dirigenti che ormai, in ambedue i sistemi, si identificano con gli eletti in elezioni generali.


Allora, dove sta il problema?


Per il partito democratico sta nel fatto che i partecipanti alle primarie sono stati circa o più di tre volte quelli che si iscriveranno al partito. E sono quelli, a mio giudizio, che vogliono discutere di politica, ma non vogliono "appartenere" al partito, non sono interessati ad impegni totalizzanti o a cariche elettive o di secondo grado.


Bene, occorre trovare i luoghi in cui queste persone possano discutere. Anche sui blog, pur essendo questo uno strumento ancora limitativo, per la non ampia diffusione del mezzo. Anche in associazioni politico-culturali.


Loro si interessano alla politica ma non vogliono esserne "travolti".


Possono interessare queste persone al partito democratico? Penso di sì, se il partito democratico vuole avere orecchie su quanto si dice non solo all'interno del partito, ma anche nelle vicinanze.


Un'ultima osservazione sui blog. Per quanto poco importanti possano essere, ormai le imprese, anche quelle grandi, li "osservano" ritenendoli, in qualche modo, sensori di tendenze.
Questo può interessare anche ai partiti?

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Il partito,l'amore e il matrimonio o simile. Si può essere coinvolti in breve tempo, dopo lungo corteggiamento, per stanchezza, con passione o per calcolo. Qualche volta l'amore viene dopo, qualche volta ci si accorge che non c'è mai stato. Qualche volta ci si sposa, qualche volta no. Ma l'amore può starci in entrambi i casi.

Anonimo ha detto...

Blog. Sono un oggetto nuovo per politici spesso vecchi o legati al passato, alla necessità di portare argomentazioni anche per stabilire se il caffè è di destra o di sinistra. Intanto si raffredda. Il blogger lo beve se gli piace.

Anonimo ha detto...

Ma davvero hai versato cinque euro? Sei impazzito? Io uno.
Per il resto il tuo ragionamento è perfetto, concordo su tutto. I blog sono uno strumento formidabile ho paura però che il "bacino di utenza" sia ancora molto limitato

Anonimo ha detto...

Ti sei ricordato da dove ci conosciamo?

Anonimo ha detto...

Segnalazione ai blogger: visita immediata al nuovo blog: pazzo per il piccolo

Anonimo ha detto...

Essa...no, non mi ricordo, ma è meglio così, vuol dire che non ci siamo conosciuti o che ho l'Al. Esiste davvero questo pazzo per il piccolo? Url?

Il signor Marco smemo
PS. Non mi ricordavo neanche di emmeb, eppure giocavamo ai giardinetti insieme. Quindi è valida l'ipotesi sub b)

Anonimo ha detto...

Mario no Marco (sostituito dall'Euro)

Anonimo ha detto...

pazzoperilpiccolo.splinder.com. provare per credere

Anonimo ha detto...

Confermo esistenza "pazzo per il piccolo". Interessante e intrigante.
Ha gettato l'esca commentando-senza commento- Pastrello su Cara Democrazia,.
Concordo anch'io su quello che scrivi nel post e penso che tra andare a votare alle primarie e prendere una tessera, può correrci l'acqua dell'oceano. Che non si montino la testa quei signori, perchè appunto la gente ha voglia di discutere e di criticare, non di mettersi in fila per un pane stantio e ammuffito. Maria

Anonimo ha detto...

ottima iniziativa quella "Pazzo per il Piccolo". Mi pare chiaramente ispirato all'ottimo blog (da tempo operante) "Pazzo per Repubblica". Provate anche questo.
http://pazzoperrepubblica.blogspot.com/

I blog vanno bene per fare un po' di casino, per esternare le proprie frustrazioni ed anche per divertirsi. Forse anche per fare un po' di politica, ma è dura perchè il blog rimane uno strumento essenzialmente individuale. E' molto difficile tenere in piedi un "blog verticale" (come li chiama Mario).

ciao

Anonimo ha detto...

Il detto odierno di antica cultura locale mi sa tanto che è delle mie parti. Non mi pare che il termine scragna sia usato in altri dialetti. O no?
ciao

mf ha detto...

Cinghios,
il detto è lombardo. Tu non sei piemontese e metalmeccanico?

Anonimo ha detto...

Caro Mario,
no assolutamente no, son mantovano (ma da un po' vivo nei dintorni di Milano) e metalmeccanico. Mi sa che in Lombardia solo a Mantova (un dialetto a metà tra quelli lombardi e quelli emiliani) si dica "scragna" nel resto della Lombardia "cadrega".

ciao

Anonimo ha detto...

Io non riesco a capire perché avere una tessera di partito debba essere una esperienza totalizzante. Già i vecchi partiti dimostrano che così non è, anzi in molti ci lamentavamo che su 200 iscritti alla sezione poi i veri militanti erano una trentina...
Un saluto

Anonimo ha detto...

AL POPOLO Italico!!
FINALMENTE I VERI SICILIANI si sono risvegliati da 147 anni di sonno profondo. Il sangue del Vespro di 750 anni fa`incomincia a scorrere di nuovo. Questa volta gli nemici non sono i francesi angioini e il papa, ma gli italici del nord, i pseudo-italiani che hanno perso le loro radici e lingue storiche, il governo coloniale italiano, i partiti nazionali italiani, l’opinione pubblica italiana col cervello lavato al stile stalinista, i pseudo-siciliani colonizzati, il sistema scolastico conformista perpuatori delle menzogne anti-storiche, la stampa asservita al potere politico italico. Il nostro momento storico per la nostra riscossa come popolo Siciliano e`arrivato il 4 luglio 2007 quando il popolo Siciliano ha finalmente smaschierato l’anti-eroe ed assassino garibaldi al parlamento italiano. Lo stesso giorno dell’anti eroe garibaldi e della revoluzione Americana. Noi faremo come hanno fatto gli Americani di 231 anni fa`, rovesciando il potere coloniale che le teneva schiavi. VIVA La Sicilia Libera, VIVA il popolo Siciliano, VIVA la Nazione Siciliana, VIVA LA LINGUA SICILIANA. Avanti col nuovo Vespro Siciliano