Gino Bevilacqua aveva letto un bellissimo racconto di Bubi Bazlen su Trieste, quando la stessa non era ancora capitale dell'Euroregione. Lo aveva colpito un'affermazione di Bazlen.
Bubi scriveva che a Trieste c'era (e c'è ancora) una via lunga lunga ed anche un imponente monumento dedicati a Domenico Rossetti. E diceva:"Caspita, io pure che sono uomo colto e di vaste letture non so chi era questo Domenico Rossetti".
Bevilacqua, impressionato, racconta questo storia al dott. Baghetta, esperto di musica del seicento lusitano. E Baghetta, serafico:"Scusa Bevilacqua, ma chi era questo Bubi Bazlen?"
Sic transit gloria mundi.
6 commenti:
Bubi, o forse Bobi?
Ma, soprattutto, chi era questo Gino Bevilacqua?
E il dottor Baghetta chi era?
Un triestino esperto di musica del 600 portoghese? Per forza non conosceva Domenico e Bobi.
Mario, non tentare di depistarci: ci interessano l'iter di Bordon e le grandi manovre della Guerra furlana.
Secondo me Baghetta è Baiguera
Roberto Bazlen non pubblicò nulla durante la sua vita.
Questo mi consola, non ho mai pubblicato nulla neanche io.
Domenico ROSSETTI de Scander
(Trieste 19/3/1774 - 29/11/1842)
Compiuti gli studi a Prato, si laureò a Graz in giurisprudenza e ricoprì dal 1818 la carica di procuratore presso il Comune di Trieste. Più volte fu inviato a Vienna a rappresentare presso la Corte gli interessi della sua città. Studioso di letteratura e di storia regionale e moderna dimostrò di possedere una solida cultura classica. Fondò la Società di Minerva nel 1810 e la rivista "Archeografo Triestino" nel 1829. Fu il promulgatore e il realizzatore del monumento alla memoria di J.J. Winckelmann e insieme a P. Kandler creò la prima raccolta di iscrizioni antiche tergestine.
Neanche questo ha fatto un gran che, eppure c'ha la via ed il monumento.
Via del Monte e' la via dei santi affetti,
ma la strada della gioia e dell'amore
e' sempre via Domenico Rossetti.
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