martedì 10 giugno 2008

Borges, sulla vecchiaia


Se potessi vivere di nuovo la mia vitanella prossima cercherei di commettere più errori.
Non cercherei di essere perfetto,mi rilasserei di più.
Sarei più sciocco di quanto non sia già stato,prenderei ben poche cose sul serio.
Sarei meno igienista.
Correrei più rischi, farei più viaggi,contemplerei più tramonti, scalerei più montagne; nuoterei in più fiumi.
Andrei in più luoghi dove mai sono stato, mangerei più gelati e meno fave,avrei più problemi reali e meno immaginari.
Fui di quelli che cercano un senso e un profitto in ogni minuto della vita.
Certo mi sono concesso momenti di allegria, ma se potessi tornare indietro, tenterei di avere soltanto momenti buoni.
Se non lo sapete, di questo è fatta la vita,di momenti: non perdere l'adesso.
Ero di quelli che non vanno da nessuna parte senza un termometro,una borsa dell'acqua calda,un ombrello e un paracadute.
Se potessi tornare a vivere, vivrei con più leggerezza.
Se potessi tornare a vivere comincerei a girare scalzo all'inizio della primavera e scalzo rimarrei fino alla fine dell'autunno.
Farei più giri in calesse,guarderei più albe,e giocherei con più bambini se mi trovassi di nuovo la vita davanti.
Ma vedete, ho ottantacinque anni e so che sto morendo.
(J.L.Borges)

4 commenti:

mf ha detto...

Roma, 1960

Quante donne belle ci sono al mondo
quante belle ragazze
s'affacciano sulle terrazze della città

contemplale vecchio
contemplale e mentre da un canto i tuoi versi
si fanno più tersi e lucenti
dall'altro
devi contrattare cercando di tirarla in lungo
con la morte che ti sta accanto.

Nazim Hikmet

Anonimo ha detto...

Ai tempi di Borges e di Hikmet, morivano piuttosto giovani.

Giuseppe Gatto ha detto...

meravigliosamente bella.

Anonimo ha detto...

E' bella. Però si parla solo di emozioni, mai di sentimenti.

A me sembra che le due cose siano invece strettamente correlate.