Negli ultimi cinquant’anni siamo stati abituati a politici che agiscono come i “can de trifola”: vanno incerti qua e là, su e giù, dritti e di traverso, alla ricerca dell’odore di tartufo, l’unico per il quale sono stati allenati: quando lo trovano, lì si fermano a consumare la ricompensa, pronti a nuove e fameliche spedizioni..
E per i politici nostrani la conservazione del potere è sempre stato il tartufo per eccellenza..
Nel partito democratico ho trovato finalmente tracce di un percorso nuovo – sia pure in mezzo a tante cose storte, eredi come in effetti siamo di tradizioni politiche complessivamente assai poco gloriose – al quale vorrei portare un mio personale contributo di idee, pensando che le considerazioni che andrò a svolgere riguardino il fare della politica ad ogni livello, sia nazionale che regionale e locale...
L’interesse pubblico non è la sommatoria degli interessi individuali, in cui finisce con il prevalere l’interesse particolare del più forte, di quello che ha maggior potere di ricatto economico e sociale e se ne frega di tutto il resto; ricercare l’interesse pubblico non significa annusare e seguire l’odore di chi ci garantisce il potere, compiacendone tutte le voglie a qualunque costo.
Perseguire l’interesse pubblico significa essere capaci di operare una sintesi degli interessi particolari nell’interesse più generale della collettività, cercando di equilibrare i sacrifici che a ciascuno sono richiesti in nome dei benefici che ne derivano alla intera comunità di cui ognuno è parte.
Per fare questo, una fedina penale pulita non basta, anche se è un buon inizio; per essere politici credibili ci vuole rigore etico inteso come modo di vivere e se per conservare non servono grandi risorse intellettuali, per riformare ci vogliono anche idee chiare e coraggiose, che sappiano delineare un futuro possibile e coerente con le risorse umane e finanziarie disponibili, occorrendo in primo luogo rafforzare e applicare le regole dello Stato Democratico, rendendone più agili le istituzioni a tutti i livelli, in aderenza ai bisogni di una società multietnica in caotico divenire, nel rispetto dei diritti fondamentali della persona
E per i politici nostrani la conservazione del potere è sempre stato il tartufo per eccellenza..
Nel partito democratico ho trovato finalmente tracce di un percorso nuovo – sia pure in mezzo a tante cose storte, eredi come in effetti siamo di tradizioni politiche complessivamente assai poco gloriose – al quale vorrei portare un mio personale contributo di idee, pensando che le considerazioni che andrò a svolgere riguardino il fare della politica ad ogni livello, sia nazionale che regionale e locale...
L’interesse pubblico non è la sommatoria degli interessi individuali, in cui finisce con il prevalere l’interesse particolare del più forte, di quello che ha maggior potere di ricatto economico e sociale e se ne frega di tutto il resto; ricercare l’interesse pubblico non significa annusare e seguire l’odore di chi ci garantisce il potere, compiacendone tutte le voglie a qualunque costo.
Perseguire l’interesse pubblico significa essere capaci di operare una sintesi degli interessi particolari nell’interesse più generale della collettività, cercando di equilibrare i sacrifici che a ciascuno sono richiesti in nome dei benefici che ne derivano alla intera comunità di cui ognuno è parte.
Per fare questo, una fedina penale pulita non basta, anche se è un buon inizio; per essere politici credibili ci vuole rigore etico inteso come modo di vivere e se per conservare non servono grandi risorse intellettuali, per riformare ci vogliono anche idee chiare e coraggiose, che sappiano delineare un futuro possibile e coerente con le risorse umane e finanziarie disponibili, occorrendo in primo luogo rafforzare e applicare le regole dello Stato Democratico, rendendone più agili le istituzioni a tutti i livelli, in aderenza ai bisogni di una società multietnica in caotico divenire, nel rispetto dei diritti fondamentali della persona
3 commenti:
Sono appena ritornata e scopro di non essere più reggente.
Le parole di Paola sono molto sagge e mi sento di condividerle, anche se, come gli altri autori, ho spesso giocato con questo blog per mascherare e distillare l'umor nero che ci attanaglia un pò tutti.
Grazie Paola,
mi son permesso di aggiungere titolo ed immagine, per coerenza stilistica.
Finalmente una voce diversa.
Che il pluriblog vada avanti da solo?
Cara Paol,
il problema è che i vecchietti escono dalla panetteria alle 7.30 con gli occhi fuori dalla testa ed alla Coop prendono solo le offerte e chi ha la macchina va da Tusch in Slovenia.
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