venerdì 13 giugno 2008

Caro Diario

In questo blog che non c'è posso finalmente raccontare le mie cose più intime con la certezza che resteranno tra me e questo computer. Ecco, mi racconto la giornata di oggi, mi serve per radicarmi meglio sul mio territorio e capire i miei problemi.

Questa mattina mi sono svegliata. E' sempre una cosa singolare che mi disturba non poco. In effetti vorrei dormire sempre, come fanno in molti, ma anche se provo a riaddormentarmi non ci riesco. Così mi devo alzare. Mi sono bevuta il caffè, ho acceso la sigaretta e preso possesso del bagno prima degli altri. E' importante possedere qualcosa, anche se è merda. E poi da un po' di tempo in qua ho solo quella... Ho aperto il computer e scoperto che uno dei miei blog preferiti non c'è più. Meno male mi son detta, era ora, così non avrò da leggere neanche questo. Speriamo chiuda presto per nozze anche l'altro, così non leggo più niente e festa finita. E' da tempo che non leggo quasi niente anche perchè non ho voglia di scrivere e se non mi scrivo non leggo. Scrivo per legger(mi). E questo è un problema. O meglio: il problema è che, sebbene io paghi regolarmente tutto, sennò mi chiudono le utenze o rischio sanzioni, il mio editore primario (per fortuna adesso ne ho un altro serio) non paga regolarmente me. Sembra una cazzata, ma per 4500 euro che devo ricevere da cinque anni non posso rivolgermi a un avvocato che in cinque anni me ne avrebbe mangiati 7000 o forse anche più. Così tergiverso, mando mail di sollecito, telefono all'Ufficio diritti disturbando gente che mi risponde "Non ho tempo, io lavoro". Io non pensavo che scrivere libri che si vendono fosse un hobby, ma forse come sempre sbaglio. Sto divagandomi.

In questo preciso momento, dopo la telefonata di un'amica con cui s'è deciso di non andare anche questa settimana in Slovenia a fare la spesa, gli omini della caldaia stanno tentando di ripristinare l'uso dell'acqua calda. Sono molto arrabbiati perchè la caldaia è vecchia, ma perfettamente funzionante (soprattutto rispetto alle nuove produzioni della stessa marca) e il loro collega, che tre mesi fa ha fatto la manutenzione annuale per soli 90 euro, s'è dimenticato di pulirla. Così a loro tocca fare di nuovo il lavoro. Uno schifo. I lavoratori sono sempre molto incazzati, forse è per questo che io sono sempre molto serena.

Quando se ne andranno pulirò ben bene la cucina. Sono contenta perchè ieri è passata la signora Edda e il venerdì è l'unico giorno in cui ho la casa ancora per poche ore semipulita. Finito di pulire la cucina e staccato l'assegno (a proposito, chissà se oltre alla scritta non trasferibile devo scrivere anche il mio codice fiscale e il numero di scarpe, che non so mai, ondeggia dal 39 al 40), andrò a fare la spesa. Oggi è una giornata importante. Dalle 17 e 45 la città sarà deserta, l'Italia sarà deserta. Casa mia no. Mi aspettano 180 minuti con vari intervalli, durante i quali ammanire del cibo agli ospiti in salotto. Ecco, appunto. Cosa ammannisco? Gelato a palate nel corso del primo tempo perchè hanno aperto una gelateria artigianale in piazzetta e le palline costano solo 1 euro. Si chiama Oropuro e chiuderà a breve perchè dubito che Toni sia più abile del suo omonimo in campo. Nel secondo tempo tiro fuori l'asiago con la mostarda alle pere e la lingua salmistrata fatta da me.

A proposito, devo ricordarmi di trovare il salnistro. In piazza San Giovanni non lo tengono più, ma qualche vecchia farmacia potrebbe averlo ancora. Poi c'è la pausa discussione (speriamo che l'Italia si faccia onore contro la Romania, sennò questa notte a Roma mettono a ferro e fuoco tutti i campi Rom) durante la quale darò da mangiare al cane (devo ricordarmi dei gatti nel pomeriggio e poi a sera prima di andare a dormire) e preparerò una pasta per tutti. Magari con qualche assaggino di pasticcio ai porcini e di quello agli asparagi bianchi di Bassano. Ho ancora polpette di pane, pappa al pomodoro e fagioli freschi al fiasco: svuoto tutto e va bene così, magari con un po' di patate in tecia. Così, mangiando, ci guardiamo l'Olanda. E alla fine spero di finire la scorta di cioccolata alternativa (al pepe, alla cannella e alla mona de su' zia). Poi wiskhy e verso l'una finalmente torno a dormire.

Caro Diario, sto per chiuderti. Mi chiedo cosa farò da adesso alle 17 e 45. Sicuramente una lavatrice. Poi magari comincerò a scrivere, anche se nel frattempo altre strane presenze che s'aggirano per casa cercheranno di comunicare con me. E io non potrò sottrarmi. Il tempo non è nè bello, nè bellissimo. E'. La caldaia è costata 70 euro. Hanno tentato il possibile per convincermi a cambiarla, ma ho resistito. "Se mi mettete per iscritto che è pericolosa per l'incolumità di tutti, accetto. Ma io una caldaia che si romperà sicuramente allo scadere dei 2 anni di garanzia europea non la voglio". Il tecnico ha capito. Ho tentato di circuirlo perchè mi pulisse un augello del fornello. Il giovane di bottega lo guardava supplice, ma lui ha tenuto duro. Dovrò chiamare l'assistenza specifica, che mi proporrà di cambiare l'intera base e che poi per mezz'ora di lavoro mi chiederà altri 70 euro (anche se la piastra nuova si sa che si getta allo scadere dei due anni di garanzia europea, come i computer). Ha resistito persino all'ipotesi di ripararmi il fornello al nero. Un tecnico tutto d'un pezzo.

Ecco, oggi mi sento molto radicata con me stessa. Ho davanti a me ben quattro ore, quattro ore e mezza da dedicarmi, di cui almeno una verrà occupata da una telefonata di mia madre che ha tanti problemi perchè non è più giovane. Io invece, caro diario, problemi non ne ho da quando ho deciso di andare avanti in 'autodomestica'. Ossia in autonomia domestica. Ondeggio tra figlie, coinquilino, gatti, cani e mi modello sulle esigenze di tutti. Mi modello, ma modellandomi mi radico. A domani.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

AGGIORNAMENTO IN DIRETTA: il coinquilino mi ha appena comunicato che la cagna ha una pulce! Rispetto a Krsko questa è una vera catastrofe. Stiamo sterminando la pulce con un ddt vegetale. Per un momento abbiamo temuto il peggio (due pulci su una cagna sola), ma per fortuna non c'è stato bisogno dell'intervento della protezione civile (stavo già per chiamare Moretton per una raccomandazione). Queste cose comunque mi sradicano un poco

Anonimo ha detto...

Numerosi refusi: il peggiore riguarda il salnitro. Se lancio l'appello così non lo ritroverò mai più...

Anonimo ha detto...

Cara intimista, la tua prontezza a raccogliere nuovi stimoli ed a aggiornarti rapidamente dimostra che, benchè vecchiaccia rompicoglioni, hai sempre un bel talento

Anonimo ha detto...

colgo l'occasione per ribadire la definitiva superiorità delle quote rosa nelle attività di adattamento e ridimensionamento delle esigenze.
Comunque a Parigi ho trovato (e riconosciuto) la sede del governo-ombra nella chiesa e convento dei Carmelitani scalzi (les Carmes)venuti dall'Italia: durante la rivoluzione ci hanno bruciato 114 preti che non volevano accettare la Costituzione civile del clero.
Porta sfiga, ma l'ho fotografata e se volete nobilitare la nostra intrapresa...