Friends, romans, countrymen: I am here to bury Ceaser, not to praise him...
D'accordo, quello era Marco Antonio ai funerali di Cesare.
Cerco un altro incipit. Va bene. Parlerò di donne. Non per elogiarle, giusto per alcune constatazioni di fatto, niente a che fare con neo-vetero-femminismo o deregulation maschilista o altre sciocchezze simili.
E' un fatto - a me pare - che da quando esiste l'homo erectus sia la donna ad avere in mano un potere assolutamente decisivo e cioè il monopolio culturale della famiglia: solo la donna sa quanto le sia costato e le costi acquisire nuovi privilegi con l'assunzione di nuovi oneri al solo scopo di mantenere intatto quel potere, che ci deriva dall'avere la responsabilità biologica - oltrecchè genetica, che condividiamo con l'uomo - della razza umana.
Quello che infatti distingue la specie umana dal resto del mondo animale è fuor di dubbio il fatto che - a differenza degli animali - l'essere umano trasmette i propri codici di comportamento non per via genetica, bensì per via culturale: converrete infatti con me che i pesci, ad esempio, allorchè in soprannumero rispetto al loro habitat, si autoeliminano fino a ripristinare il loro numero biologico necessario alla continuazione della specie.
In quella umana, allorchè si è reso necessario frenarne lo sviluppo numerico per non comprometterne il benessere raggiunto, si è dovuti passare per la c.d. Rivoluzione Femminile, facendo cioè assurgere una necessità meramente biologica della specie alla dignità culturale del concetto di Rivoluzione - nel caso specifico - delle femmine.
Vorrei sapere se fin qui siete d'accordo, perchè capite benissimo che le considerazioni che si andrebbero a dedurre sono di assoluta pregnanza.
D'accordo, quello era Marco Antonio ai funerali di Cesare.
Cerco un altro incipit. Va bene. Parlerò di donne. Non per elogiarle, giusto per alcune constatazioni di fatto, niente a che fare con neo-vetero-femminismo o deregulation maschilista o altre sciocchezze simili.
E' un fatto - a me pare - che da quando esiste l'homo erectus sia la donna ad avere in mano un potere assolutamente decisivo e cioè il monopolio culturale della famiglia: solo la donna sa quanto le sia costato e le costi acquisire nuovi privilegi con l'assunzione di nuovi oneri al solo scopo di mantenere intatto quel potere, che ci deriva dall'avere la responsabilità biologica - oltrecchè genetica, che condividiamo con l'uomo - della razza umana.
Quello che infatti distingue la specie umana dal resto del mondo animale è fuor di dubbio il fatto che - a differenza degli animali - l'essere umano trasmette i propri codici di comportamento non per via genetica, bensì per via culturale: converrete infatti con me che i pesci, ad esempio, allorchè in soprannumero rispetto al loro habitat, si autoeliminano fino a ripristinare il loro numero biologico necessario alla continuazione della specie.
In quella umana, allorchè si è reso necessario frenarne lo sviluppo numerico per non comprometterne il benessere raggiunto, si è dovuti passare per la c.d. Rivoluzione Femminile, facendo cioè assurgere una necessità meramente biologica della specie alla dignità culturale del concetto di Rivoluzione - nel caso specifico - delle femmine.
Vorrei sapere se fin qui siete d'accordo, perchè capite benissimo che le considerazioni che si andrebbero a dedurre sono di assoluta pregnanza.
4 commenti:
Allo stato attuale delle cose, propendo per una necessaria prevalenza della Biologia sulla Cultura.
Ma sono pronta a tirarmi indietro, se occorre.
D'accordo un par di palle.
Più che dei pesci, mi pare che si tratti dei lemmings.
Ma è pregnante lo stesso.
Cara Paola,
il tuo diario è bellissimo e mi pare che ti sei come liberata da certe rigidità che presentavi in altri blog (questo però è un diario, non un blog.
Solo, ti prego, mettici un titolo ed un'immagine, se no devo intromettermi e diventa un diario a quattro mani.
Per quanto riguarda le donne, io torneri ai due modelli biblii ; Marta,nell'immagine, che lavora e Maria che prega. Così il contributo femminile sarebbe completo.
Un casto bacio
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