Caro Diario, sono molto triste. Io partecipo sempre e non riesco a tenere le giuste distanze. In fondo la tragedia della Santanchè potrebbe essermi estranea, eppure è tutto il pomeriggio che soffro con e per lei.
Un ministro della repubblica che si veste da lampadario anni '70 solo per evitare che si venga pubblicamente a conoscenza dell'handicap visivo del figlio...un favoloso esempio d'amore materno! Lei che attira l'attenzione perchè nessuno si preoccupi di un bambino vestito in modo anormale, costretto a portare gli occhiali da sole! E il polsino bianco lungo che copre evidentemente i segni di anni di terapie! E' terribile.
Solo gente insensibile può restare indifferente di fronte a tanto sacrificio. Mi viene in mente la volta che mia figlia venne invitata alla festa di compleanno del nipote di una nobildonna, E.C.d.N., e, siccome era in carso, la portai coi jeans e una maglietta. Era l'unica, tutti gli altri erano elegantissimi. Mi sentii subito una madre inadeguata, tanto che la bimba, per provocare, prese la rincorsa e con la manina rase al suolo il lato di due metri di panna della torta e se lo mise in bocca. Non ci hanno più invitato. Invece il figlio della Santanchè nonostante tutto l'inviteranno ovunque. Ecco, avrei dovuto fare di più per il futuro delle mie figlie. La prossima volta che il pluriblog organizza una cena mi vestirò anch'io da lampadario.
sabato 14 giugno 2008
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2 commenti:
No, non lampadario, lampada a stelo.
Francesca, sei ambita in società, ma ci stai in modo un po' troppo ruvido
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