Fazil' Iskander
Caro diario, ho deciso di fare circa come Francesca: alzarmi, accendere la televisione, fare ginnastica e colazione.
Poi sarò troppo stanca e mi butterò sul divano.
Potrei anche rimanere tutto il giorno in camicia da notte o in mutande. Staccherò il telefono (così potrò dire che ero in gita). Leggerò un poco. Rinuncerò ad interessarmi alle attività della Curia, alle opere pie assistenziali e alle vacanze dei vip.
Visto che le Olimpiadi non mi esaltano, alla TV darò la precedenza alla guerra nel Caucaso, infatti ho bisogno di capire chi sono i buoni, chi sono i cattivi, mentre credo di aver già capito chi sono gli idioti e i furbi. Mi sto anche aggiornando sulla “povera Georgia minacciata dai Russi” e sull’Ossetia e leggo un romanzo satirico-popolare “Sandro di Cegem”(una specie di istrionico Ulisse) di Fazil Iskander, che è uno dei maggiori scrittori di lingua russa, originario dell’Abkhazija ( traduzione ed.Einaudi).
Mi fa morir dal ridere e credo che questi caucasici non siano affatto dei primitivi bestioni stalinisti.
Le mie conclusioni- che ancora non ci sono-su questo argomento le esternerò in un prossimo futuro, quando avrò smesso di pensare a come passare queste vacanze.
1 commento:
La geografia e la geopolitica sono opinioni. Le medaglie no.
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