13/7/2008 (8:41) da La Stampa.it
"Non pagheremo la tassa sul seno"
Proteste in Gran Bretagna per la tassa che colpisce le più prosperose.
Maggiorate inglesi in rivolta: i reggiseni per taglie forti costano più cari
DAVIDE FEDERICI
LONDRAAltro che Robin Hood Tax. In Inghilterra è arrivato qualcosa di più ingiusto, la «tassa sulle tette». Non sarà il fisco di Sua Maestà a riscuotere la bizzarra gabella. Ma una catena di negozi. Marks & Spencer ha deciso di far pagare un paio di sterline in più i reggiseni per taglie forti, quelle con coppa a partire dalla DD in su. E appena la nuova collezione di lingerie con prezzi maggiorati per donne maggiorate è arrivata in vetrina è esplosa la rivolta. A guidarla, Beckie Williams, una venticinquenne di Brighton, scrittrice di libri per l’infanzia, che ha aperto un blog su «Facebook» per denunciare l’iniquo tributo, perché proprio di questo, secondo lei, si tratta. Il movimento, «Busts 4 Justice», ha raccolto centinaia di adesioni. Il sovrapprezzo - sostiene la pasionaria - viola «il principio di uguaglianza che dovrebbe essere applicato alla biancheria intima, come succede con i vestiti». Magliette o pantaloni hanno lo stesso prezzo indipendentemente dalle taglie. Perché un reggiseno più grande deve essere più caro? Già. Si pongono la stessa domanda le donne che prendono parte al «corteo virtuale» contro la catena di negozi, lasciando commenti furiosi. E anche fotografie, tanto per testimoniare che hanno i numeri giusti per essere indignate. Mark & Spencer è subito corso ai ripari. Non è un tributo, si difende, «la collezione è piaciuta alle nostre clienti e secondo una ricerca la maggioranza è disposta a pagare una piccola somma in più». Le mammelle ubertose, aggiunge M & S, richiedono bretelle, tessuti, e componenti interni più «forti», nonché «un livello di supporto, innovazione e tecnologia più sofisticati». Ecco perché i reggiseni sono più cari. La spiegazione, che tira in ballo la legge di gravità e la tecnolingerie, non soddisfa: le rivoltose di «Busts 4 Justice» invitano tutte le donne (anche quelle androgine, alla Kate Moss, per solidarietà) al boicottaggio della catena. Se i politici promettono che non metteranno mai le mani nelle tasche dei cittadini quando parlano di tasse, perché quelli lì devono infilarle nei décolletée delle donne prosperose?
3 commenti:
Per l'argomento rimando al mio più castigato post sul seno (serie sessualità infantile). Tuttavia sostanzialmente condivido le motivazioni economiche e gravitazionali di Mark& Spencer. K.Moss è livida di invidia: vorrebbe permettersi la spesa.
Quelle nella foto sono finte.
Si vede, anche da lontano.
trovo la tassa giusta. Mi sono sempre chiesta perchè i reggiseni non seguissero la regola del costo a metro quadrato, come gli appartamenti. Se poi il balcone è grande e con vista, è giusto che il prezzo si adegui.
Posta un commento