martedì 2 settembre 2008

scomodi blog





01.09.2008


Scomodi blog a cura della redazione di ItaliaNotizie


Il testo della sentenza emessa dal giudice Patricia Di Marco, che per la prima volta in Italia e in Europa ha condannato per stampa clandestina il curatore di un blog, non solo legittima la preoccupazione e la protesta che si sono levati dalle rete e dal paese negli ultimi mesi, ma offre ulteriori motivi di allarme. Come attestano le carte processuali e le note informative della polizia postale di Catania, la periodicità regolare di “Accadeinsicilia” non è stata assolutamente provata. Non poteva esserlo del resto, trattandosi di un normale blog. Il giudice conclude nondimeno che il sito citato non era soltanto un periodico: era addirittura un giornale quotidiano, condotto in clandestinità. Un assurdo, evidentemente: ma per far quadrare il circolo di una condanna necessaria, a dispetto della discontinuità di pubblicazione che emergeva dai dati, non ci poteva essere altra soluzione.Tale fatto giudiziario viene da un contesto difficile. Come testimoniano numerosi eventi, alcuni poteri forti della Sicilia, sottoposti a critica, stanno facendo il possibile per far tacere Carlo Ruta, reo solo di credere nel proprio lavoro di ricerca e documentazione. Basti dire che solo negli ultimi mesi sono state inflitte allo storico ben quattro condanne, a pene pecuniarie e risarcimenti ingentissimi, per complessivi 97 mila euro, presso tre tribunali della regione. La gravità della condanna di Modica, pur rappresentativa del “senso della giustizia” che vige in taluni ambiti della frontiera siciliana, va comunque ben oltre gli scenari di riferimento, recando un naturale riscontro nell’attuale situazione politica, che sempre più pone in discussione le libertà sancite dall’articolo 21 della Costituzione. Lontana dai motivi di una vera democrazia, ma prossima alle logiche che vigono a Teheran e a Pechino, la sentenza siciliana apre di fatto un varco pericolosissimo, offrendo ai potentati italiani, sempre più timorosi della libertà sul web, un precedente per poter colpire i blogger scomodi, i siti che fanno informazione libera, documentazione, inchiesta. È quindi importante che la risposta a tale atto, già imponente in rete e significativa in altri ambiti, si estenda ulteriormente.


Giovanna Corradini (redattrice)

Paolo Fior (giornalista)

Nello Lo Monaco (geologo)

Vincenzo Gerace (cancelliere)

Roberto S. Rossi (giornalista)

Carla Cau (associazionismo ragusano)

Serena Minicuci (giornalista)

Vincenzo Rossi (giornalista)

Teodoro Criscione (studente)


Il sito www.accadeinsicilia.net/ risulta ora in allestimento e rimanda ad altri siti di Carlo Ruta.


Il sito era già stato oscurato nel 2004. Ad oggi non trovo le motivazioni degli atti giudiziari e quindi è giusto sospendere la valutazione. Rimane il fatto che, evidentemente, la libertà del web è ancora una volta messa in discussione. E soprattutto manca una chiarificazione legislativa sulla differenza tra blog e giornale on line. E' ovvio che il NYT on line è un giornale e così pure Corriere.it e come tali è giusto che siano sottoposti alla legge sulla stampa. Ma era il caso di "accadeinsicilia"?


Per me vale ancora quanto detto dall'ex ministro Gentiloni, vedi colonna di sinistra del blog, non risultandomi che l'attuale governo si sia espresso in maniera formale o informale.


In ogni caso questa è una notizia che andava riportata, a mio parere.



3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per la divulgazione della notizia.
Segnalo agli amici: www.suddovest.it, un blog figlio di una rivista agonizzata anni fa, a cui collaborai con un articolo su Pasolini (per il circolo culturale Pasolini di Agrigento). Vi potrete vedere anche delle ottime gallerie fotografiche di Tano Siracusa (ha un sito), che guarda, partecipa e denuncia...è stato il primo a documentare l'ospedale psichiatrico di Agrigento. maria

Anonimo ha detto...

il pezzo pubblicato da Italianotizie è in realtà un comunicato stampa diffuso da http://www.giornalismi.info/vocilibere. Putroppo, con la scusa della solidarietà, c'è chi trascura l'onestà.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con il commento precedente. Italianotizie è un giornalaccio che vive di anse e di copia incolla. Senso dell'impegno e della professionalità sottozero. Ma quando vedono qualcuno in trincea come Ruta o quelli come lui non esitano a farsi belli con le ricerche degli altri. abbasso Italianotizie e gli sciacalli dell'informazione.