sabato 5 luglio 2008
Il gelsomino notturno
CESTRUM ELEGANS
(Solanacee)
da I Canti di Calstelvecchio
La turbata sensibilità,
i simboli
di G. Pascoli
per le nozze di un amico
E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si taquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse.
Un'ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra
va col suo pigolìo di stelle.
Per tutta la notte s' esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s'è spento.
E' l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.
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8 commenti:
E' curioso: nel gioco del matrimonio (un gioco che, per inciso, sta passando di moda) le mogli detengono tutti gli onori e invariabilmente perdono ogni singola malia.
Adesso lo capite perchè non mi sono mai sposato?
Ci vuole coraggio giocare questo gioco. E dopo le mogli diventano tutte delle Santippe.
Pluriblog inadempiente: manca l'inizio, anzi l'addio
Caro amor.
è un documento sconvolgente.
Mi tremano le mani, mi si som rizzati i capelli
e non siamo neppure in periodo elettorale!
Una donna fortunata.
La forza taumaturgica del gelsomino.
Incredibile.
Ma l'ha sposato ugualmente?
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