Premesso che sono assolutamente d'accordo con l'abolizione dell'esibizione dell'ombelico ed elastico firmato delle mutande. Premesso che sono difficilmente distinguibili gli uni dagli altri perchè già in divisa. Tutto ciò premesso: Donna Gelmini ha preso in considerazione lo stato culturale in cui versa la scuola italiana? Il ministro Fioroni no, ma sapevancelo già, la minestra Moratti nemmeno e Berlinguer è stato il promotore della distruzione. Va bene, ricominciamo dai grembiuli... Francesca
Ps: se non mi rompete le palle io anche produco. Solo che sto smaltendo gatti a destra e a manca, inseguo sulle strade del Friuli l'estate di un'anziana auto(mobile)sufficiente e purtroppo sono stata condannata a lavorare, per almeno altri 15 giorni. Poi, caldo permettendo, torno a cazzeggiare con animo greve.
In base alla normativa ed alla giurisprudenza in atto, tutti possono scrivere tutto su questo blog, purchè nel rispetto della vigente legislazione penale, civile e in materia di privacy. Non sono ammesse volgarità e maleducazione. In caso di infrazione, e solo in questo caso, i commenti, non appena individuati, saranno cancellati. Preciso infine, anche in relazione alla discussa legge Levi sulla registrazione dei blog, che qui non si fanno controlli sulla provenienza dei commenti, ritenendo che tale indagine, possibile proprio perchè siamo tutti rintracciabili, abbia un carattere fondalmentalmente illiberale e contrario alla filosofia della rete.
UN SITO INTERNET NON PUO' ESSERE PARAGONATO A UNA TESTATA GIORNALISTICA
Da LaStampa.it del 25 settembre 2007. Un sito Internet non può essere paragonato a una testata giornalistica. Un blogger o più in generale chi gestisce un sito Internet non può essere paragonato al direttore di una testata giornalistica e pertanto non va condannato per l’omesso controllo delle pagine che cura. È questa la sintesi dell’intervento del ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, al question time della Camera. A tal proposito il ministro ha anticipato che la nuova legge sull’editoria estenderà la responsabiltà per i reati di diffamazione anche ai titolari di testate a livello elettronico, ma soltanto a quotidiani e periodici on line e non ai blog o ai siti generici. «Le caratteristiche stesse della comunicazione telematica, la contemporaneità, la velocità, il numero dei commenti che vengono ospitati - ha spiegato Gentiloni - consentono molto difficilmente quel controllo che è tipico della carta stampata. La linea del Governo si ispira a contemperare due diverse esigenze: da una parte mantenere il grado di libertà di uno strumento come la Rete, dall’altra evitare che questa libertà colpisca diritti di altri». Rimane dunque sanzionabile la condotta di autori diretti di scritti diffamanti, mentre i responsabili dei siti hanno l’obbligo collaborare con le autorità di polizia e con gli inquirenti per colpire i reati più gravi, come quelli di pedofilia.
U.E. NIENTE REGOLAMENTAZIONE PER I BLOG
Il Parlamento europeo non ha accolto la proposta di una regolamentazione dei blog, che aveva suscitato molte polemiche in quanto poteva esser utilizzata come una limitazione della libertà di stampa ed espressione. di Redazione Digital life Il Parlamento Europeo ha respinto il rapporto della socialista estone Marianne Mikko, che chiedeva di "chiarire lo status dei blog e dei siti con contenuti generati dall'utente, assimilandoli, ai fini legali, a ogni altra forma di espressione pubblica". Questa proposta ha suscitato numerose polemiche ed è stata criticata aspramente da molti intellettuali europei che la ritenevano un attentato alla libertà d'espressione. Gli eurodeputati invece riconoscono che i blog sono "un contributo importante alla libertà di espressione, sempre più utilizzati tanto da professionisti dei media che da semplici navigatori" e quindi hanno respinto ogni ipotesi di regolamentazione. 26/09/2008 18:00
4 commenti:
Premesso che sono assolutamente d'accordo con l'abolizione dell'esibizione dell'ombelico ed elastico firmato delle mutande. Premesso che sono difficilmente distinguibili gli uni dagli altri perchè già in divisa. Tutto ciò premesso: Donna Gelmini ha preso in considerazione lo stato culturale in cui versa la scuola italiana? Il ministro Fioroni no, ma sapevancelo già, la minestra Moratti nemmeno e Berlinguer è stato il promotore della distruzione.
Va bene, ricominciamo dai grembiuli...
Francesca
Ps: se non mi rompete le palle io anche produco. Solo che sto smaltendo gatti a destra e a manca, inseguo sulle strade del Friuli l'estate di un'anziana auto(mobile)sufficiente e purtroppo sono stata condannata a lavorare, per almeno altri 15 giorni. Poi, caldo permettendo, torno a cazzeggiare con animo greve.
Per la serie 'il privato è pubblico' ovviamente...
Con francesca tira un'altra aria. Amen
In totale sintonia con le proposte del ministro, lascio la mia risposta intimistica ad un post che mando in onda tra breve.
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