domenica 20 aprile 2008

Autocritica

E questa è la lettera di autocritica che ho inviato ai miei amici comunisti: non ho mai pensato di essere molto coraggiosa e credevo bastasse la preghiera a Walter.
Grazie a questa lettera mi si sono aperti i cancelli del lager in cui ero detenuta.

Cari Compagni

Dal '48 avete avuto sessant'anni di tempo o per fare la rivoluzione o per governare, adesso ci siamo rotti le palle; di conseguenza, gli unici slogan sovversivi che sopportiamo sono quelli padani. Per ciò siete pregati di sgomberare dalle istituzioni con il vostro moralismo ipocrita, perché noi preferiamo farci rappresentare da ladri, da mafiosi e da cazzuti leghisti, piuttosto che da voi.
Aggiungo che la cultura espressa dalla sinistra suscita fastidio e insofferenza; che la sindrome dei migliori ha generato allergia ; che ignorare questo dato è un insulto a Gramsci; che pigliarsela con Veltroni è un'operazione consolatoria ed esorcistica e presuppone che la società italiana ci conceda tempi lunghi, non concessi neppure alla Chiesa Cattolica; che la nostra dialettica, ormai artefatta ed esangue, risulta astrusa e ridicola per molte persone che, ora possono vantarsi di non essere intellettuali
. Fine

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Brava! Votiamo in massa la prossima volta Slokar Hood!Ekkekkazz...burp...prrr...Ops. Mi contengo, ma anche no.

Anonimo ha detto...

Quel che va detto, va detto, anche se un passaggio che doveva essere ironico (perché ...da voi.)non mi entusiasma. Comunque hai fatto bene a sollevare il problema. Abo

Anonimo ha detto...

cari miei, sono uscita dal Grezar, però non mi saluta più nessuno, men che meno i Trozkisti.
Ma avete visto il dramma di Giordano?
e la solidarietà di Vendola? Avete visto chi sono gli emergenti storici?

Anonimo ha detto...

Giusta l'osservazione di Abo: alla riga 4, si cancelli "piuttosto che da voi" (infatti sono altri che governano).