venerdì 7 marzo 2008

il milan in friuli venezia giulia


Il Milan, più di 31 anni di media, nonostante i 18 di Pato perde contro gli scattanti giovani arsenalotti (tutta Trieste operaia stava con essi). Berlusconi, con stile, dice:"Non si cambia niente".
E fa scuola in Friuli Venezia Giulia, dove i cimque capilista del pd per il Consiglio regioanale fanno età media 53,6 anni. E quindi una sola donna, nessun gay, nessun immigrato, nessun imprenditore, nessun giovane e soprattutto nessun arsenalotto.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

E vogliamo parlare anche delle liste nazionali, delle varie Marianne e dei giovani rappresentanti del mondo imprenditoriale messi in posizioni di sicurezza? Dei portaborse e dlele segretarie? Ieri sera ho visto Anno Zero: dibattito sull'economia con Tremonti, Bertinotti, Colaninno e un operaio della Thyssen (non quello fatto fuori). Giuro che alla fine della trasmissione Tremonti mi aveva quasi convinta. Non parliamo poi di Bertinotti. Colaninno ha infilato una serie di perle di banalità e di superficialità da far addirittura sorridere i suoi avversari. All'appello finale lanciato da Santoro su quale soluzione per l'Italia mi sono convinta che in due ore il pd ha perso migliaia di voti. Forse un po' ha salvato la situazione l'operaio che ha parlato con il cuore.
Ma non è finita qui: si è pensato bene di far fuori un esponente importante dell'islam moderato come Fouad Allam (che tra l'altro ha annunciato una conferenza stampa per spiegare il suo disappunto) e oggi vedo in tv La Russa annunciare trionfante che nelle liste del pdl ci sarà il tal (non chiedetemi il nome) rappresentante dei musulmani in Italia.
E ancora, Maria Antonietta Coscioni, persona stimabilissima che si batte per la libertà scientifica e la ricerca sulle cellule staminali candidata in Friuli dove non verrà eletta, mentre gli altri piazzano in ottima posizione la teodem Eugenia Roccella inventrice del family day.
Insomma, una tristezza... Ho creduto e credo nel progetto di Veltroni, oggi ho sentito il suo intervento a Forlì e dice cose che condivido. Ma è possibile che quando si arriva al dunque le logiche restino quelle della semplice spartizione del potere? Non ho neppure la forza di scrivere queste cose sul blog di Svech. Anche perché lì è in corso un ampio e partecipato dibattito su "informatica e democrazia"

Anonimo ha detto...

p.s. scusate tutti lo sfogo

Anonimo ha detto...

Non importa. Io voto "contro", non ho mai avuto la speranza di poter votare "per". Alla faccia di tutti gli eleganti e corretti scrittori di politica, che infestano il blog di Svech con le loro acute, ma anche profonde osservazioni.

Anonimo ha detto...

E che, da molto tempo, sono spariti da questo blog.

Anonimo ha detto...

Cara Essaouria,
proprio non riesco a capire come non possa essere chiaro a persone serie, anche minimamente di sinistra, cosa sia il PD. Hanno candidato Massimo Calearo. E' chiaro? Massimo Calearo. E ovviamente il problema non è la persona, ma le idee e gli interessi che porta. Quelli della confindustria più becera e stracciona che si è lamentata per le sazioni del testo unico sulla sicurezza.
E Veltroni che ricetta economica propone? Sempre quella della crescita prima e prima di tutto e poi la redistribuzione.Che novità! Sempre la stessa logica dei due tempi... solo che il secondo tempo mai è arrivato e mai arriverà.

Non è questione di spartizione di potere: sia che vinca Berlusconi che vinca Veltroni, vincono sempre "i padroni". Loro non spartiscono un bel niente.


Ciao a tutti

maria ha detto...

Coraggio ragazzi, non ho visto anno zero, non scrivo sul blog di Zvech, non vado alle cene elettorali, mi vergogno per Calearo, potrei quasi appoggiare Confindustria perchè pagare sanzioni più salate equivale ad un nuovo indulto...tuttavia vi assicuro che in Turkmenistan è peggio.

Anonimo ha detto...

Ho votato "contro" per anni. E lo farò ancora, ma ogni volta mi pesa di più. Caro Cinghios e Maria, il problema non credo sia Calearo, ma piuttosto la mancanza di persone nelle liste in grado di affrontare l problematiche dei nostri tempi. Si deve cambiare, questo è evidente, il concetto di "padrone" non regge più, ma non è elleggendo i Calearo e i Colaninno (poveri di cultura politica e incapaci di analisi profonde)che ne verremo fuori. Baci a tutti