giovedì 13 dicembre 2007

La globalizzazione sotto casa. Il giornalista addosso all'evento.


VILLAGGIO DEL PESCATORE (Duino, Trieste). 13 dicembre 2007.


Nella foto di Essaouira un cinese, un po' sfuocato, pescatore al Villaggio del Pescatore, creato nell'immediato dopoguerra per gli esuli dalla Yugoslavia.

Dagli esuli agli extracomunitari. Scherzi della storia o cicli vichiani?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Tra una settimana esatta si abbattono i confini tra Italia e Slovenia. Crolla tutto il background su cui è vissuta finora la profonda cultura triestina di destra. Avrà ancora senso, in questo contesto, gridare "Fora i s'ciavi"? O questo moto dell'anima dovrà essere mantenuto chiuso e protetto in fondo al cuore delle centinaia di migliaia di triestini di destra?
In questo contesto, il cinese alle prese con le cozze nel villaggio eretto per ospitare i profughi in fuga dai titini che senso ha? O non ha nessun senso?
Ad ogni buon conto, io il gasolio lo faccio in Slovenia, alla faccia dei benzinai, degli autotrasportatori e dei notai. Costa meno ed è anche invernale.

maria ha detto...

Mi informano che ci sono gli autotrasportari immigrati provvisori: arrivano all'alba del lunedì dalle terre d'Oriente, con tir vuoti affittati dalla loro mafia autoctona, per tutta la settimana lavorano per le nostre aziende di qualunque settore, inquinando il cielo d'Italia, e poi se ne ritornano il venerdì notte a casa, con i camion vuoti (evidentemente non sono astuti come i Portoghesi del commercio triangolare di schiavi).
Ecco spiegata la disponibilità triestina a riutilizzare i campi profughi con veri immigrati stanziali.
I moti del cuore della destra locale, a lungo nostalgicamente coltivati, verranno di fatto lasciati covare in fondo al cuore, per non mettersi a livello dei sindaci padani: Europa e globalizzazione sono le grandi occasioni, le scope che spazzano i pregiudizi e aboliscono i confini.
E dopo: la benzina? cambierà qualcosa?

maria ha detto...

dimenticavo le fonti: controlli guardia di Finanza all'interporto di Gorizia e al porto di Ancona.
I camion sono vuoti sia quando entrano che quando escono...al massimo quelli greci hanno qualche confezione di TZATZIKI che viene preparato e confezionato in Italia.