martedì 9 settembre 2008

ECCE HOMO

http://video.google.it/videosearch?hl=it&q=Pietro%20Badoglio&gbv=2&ie=UTF-8&sa=N&tab=iv#
Forse perchè l'8 settembre è alle spalle, forse perchè un po' tutto mi sta sulle palle, ma credo che l'unica vera figura che possa rappresentare l'Italia, nei suoi confini e nel mondo, è lui. Nei decenni fedele come l'Arma.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

La badogliede è un brano tratto da un canto popolare toscano con un ritornello che appartiene alla tradizione piemontese: un esempio prezioso di satira.

La leggenda vuole che sia stato composto il 25 aprile 1944, un anno esatto prima del giorno della liberazione..

Autori Livio Bianco e Nuto Revelli , ma si tratta di una sorta di elaborazione collettiva di un gruppo di partigiani che operavano alle Grange di Narbona che utilizzava la melodia di un canto popolare toscano.

La critica politica nei confronti di Pietro Badoglio , protagonista della disonorevole fuga a Brindisi dopo aver firmato l'armistizio con gli alleati e la dichiarazione di guerra alla Germania, si fa caustica attraverso la narrazione delle sue vicende.

Ne emerge un personaggio pavido, opportunista e del tutto indifferente al destino della popolazione.

La canzone parla di Resistenza come come guerra di popolo contro il nazifascismo ma anche come guerra alla guerra nata dalla necessità di non lasciare il proprio destino nelle mani di classi dirigenti ciniche e pronte a giocare qualunque carta sulla pelle delle popolazioni.

L'uso della satira finisce per rendere ancora più aggressiva una canzone che ha la sua chiave nelle ultime tre strofe e non si limita alla critica sarcastica, ma indica una precisa volontà di cambiamento
(Noi crepiamo sui monti d’Italia/mentre voi ve ne state tranquilli,/ma non crederci tanto imbecilli/da lasciarci di nuovo fregar)

che coinvolge l'intera classe dirigente e l'essenza stessa della monarchia
(No, per quante moine facciate/state certi, più non vi vogliamo,/dillo pure a quel gran ciarlatano/che sul trono vorrebbe restar)

fino al finale liberatorio
(Se Benito ci ha rotto le tasche/tu, Badoglio, ci hai rotto i coglioni/pei fascisti e pei vecchi cialtroni/in Italia più posto non c’è).

Il ritornello in piemontese, poi, finisce per essere una sorta di scioglilingua, quasi un nonsense in cui l'incalzare delle domande (l'hai mai detto? L'hai mai fatto? Si si, no no) alimenta l'impressione di incertezza, di tentennamento e di sostanziale pavidità del personaggio.

Nel 1972 gli Stormy Six riprenderanno la melodia delle strofe e il giochino della descrizione satirica delle tappe della carriera militare per comporre la loro Birindelleide, dedicata all'ammiraglio Gino Birindelli , candidatosi alle elezioni politiche nelle liste neofasciste.

Fonte: Rockemartello

Anonimo ha detto...

Cara Francesca, ecco fatto.
Come si fa?
Intanto quando scrivi il post clicchi in alti a dx modifica html.
Poi vai su Youtube, cerchi il pezzo che vuoi mettere e sembre in alto a dx troverai l'url del pezzo, sotto la dicitura "embed". Copi la striscia e la incolli sul tuo post. Facile, se fossi andata a scuola invece di partecipare ai concorsi di bellezza.

Anonimo ha detto...

Cara Fran, e gli eredi? Ho avuto l'onore di sopportare, per breve periodo della mia giovinezza, il duca Gianluca, titolare ora di una nota azienda vitivinicola nel nostro amato Friuli. Poi ho fatto giustizia.

Anonimo ha detto...

badoglio ha rovinato l'italia, mentre il Duce no!