giovedì 10 luglio 2008

Sessualità infantile


Carissimo diario,
ti devo dire che la piega presa da questo blog mi sconcerta.
Il marcato livello teoretico, l’insistenza prolissa, tanta dovizia di particolari e tecniche, da parte di persone pur lodevolmente interessate all’informazione su temi specifici legati alla sessualità maschile e femminile, mi sembra spia di pulsioni non sublimate.

All’età da noi mediamente raggiunta, si presuppone ormai una buona conoscenza della materia e un certo distacco da essa.
Noto con maggior interesse che si cerca di riaprire il discorso sul legame tra sesso e amicizia. Mi ripropongo quindi di alleggerire la materia parlando oggi del SENO, in senso lato, e attraverso testimonianze poetiche.

“Mia madre aveva ritagliato sulla giacca, all’altezza del petto, due buchi circolari che lasciavano scoperti i seni, e le permettevano di farmene godere più comodamente in qualsiasi momento…sembravano dotati di un’eterna giovinezza, ricordavano due pini lussureggianti. Per nasconderli alla vista degli altri, difenderli dall’aggressione del freddo e mantenere una temperatura costante del latte, mia madre aveva cucito sui due fori due pezzi di stoffa rossa. La creazione di mia madre diventò una tradizione e questo abito da allattamento è ancora oggi molto in voga…per tutto l’inverno invece io usai uno spesso tascone di cotone, al centro erano state cucite due solide tracolle che venivano legate sotto i seni di mia madre. Quando voleva allattarmi, irrigidiva i muscoli addominali e girava la sacca. Se inclinava la testa a destra potevo succhiare il capezzolo sinistro, e se la inclinava a sin. ciucciavo il capezzolo destr.. che fosse a destra o a sinistra era comunque una pacchia. Anche il tascone aveva comunque i suoi difetti: mi imbrigliava le mani impedendomi di fare come ero abituato, ovvero, mentre ciucciavo un capezzolo, difendere con le mani l’altro.
Il diritto al latte di mia sorella era stato completamente calpestato. Bastava che quella stupida bambina si avvicinasse al seno di mia madre perché la scalciassi e graffiassi….
Mentre la mia bocca succhiava a sinistra, il mio spirito già si concentrava a destra. Avevo sempre la senzazione che una mano pelosa potesse allungarsi verso il foro del vestito per stringere il seno temporaneamente abbandonato a se stesso. In preda a questo stato d’animo cambiavo capezzolo sempre più spesso…Mia madre era stupefatta, ma poi osservando i miei occhi verdi e tristi che guardavano a destra mentre mangiavo a sinistra, indovinava quali erano i miei pensieri. Allora mi baciava e mi diceva:- tesoro mio, il latte di mamma è solo per te, nessuno te lo porta via- Le sue parole alleggerivano la mia ansia, ma non ero mai del tutto tranquillo, perché pensavo che quelle mani pelose stessero sempre accanto a mia madre, in attesa della buona occasione.”
(MO YAN)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche i politici e i dirigenti di demodestra erano bambini pieni di fame?

Anonimo ha detto...

Rientranza nella costa del mare o delle sponde di laghi e di fiumi.

Anonimo ha detto...

predisposto a parlare di funzioni...

Anonimo ha detto...

Dopo tutti quei trattati si sessuologia, un po' d'aria fresca fa bene allo spirito e al corpo.

Anonimo ha detto...

Menager nel settore reggiseni: sostegno,tutela, promozione.