Caro Diario,
ho guardato più volte il video della Guzzanti chiedendomi cosa ci sia di male in quanto ha detto alla piazza. Tra l'altro non faceva satira, elencava una serie di cose esistenti, di fatti accaduti, constatava quanto tutti constatiamo o dovremmo poter constatare. E ha concluso con quanto in molti auspichiamo accada, la costruzione di una nuova classe politica che la sinistra possa votare senza turarsi il naso.
Poi ho letto i commenti dei miei augusti colleghi. Il migliore, il più prono, il più ossequioso è quello di cui riporto uno stralcio:
"Secondo questo schema, la destra padrona è una disgrazia che ci è capitata, l'ultima incarnazione della mediocrità italiana, ma con cui non vale la pena prendersela. Più colpevoli sono i suoi elettori, semmai. E più colpevoli ancora, secondo una lista inesorabile di concatenazioni, sono i rappresentanti della sinistra moderata, coloro che hanno accettato di trattare con il Cavaliere, che hanno creduto nel "dialogo" e ancora adesso non si sono accorti di essere diventati complici della malattia, soci di un virus, partecipi di una metastasi. Il vero nemico, insomma, è il tuo compagno. Si corre il rischio che una parte della sinistra, ed è la parte maggioritaria, si riduca al silenzio, fino a non riuscire a dire nulla, in nessuna occasione, fino all'ammutolimento più totale. E che un'altra parte, un'altra sinistra, venga consegnata a un furore astratto, televisivo, mediaticamente estremo, incapace tuttavia di trovare strade che conducano alla politica. " (da Repubblica Edmondo Berselli)
Traduco: io, Berselli, ho capito perfettamente cosa volevano dire la Guzzanti e Grillo e proprio perchè ho capito che non è una questione di vocaboli non posso che scatenarmi contro chi non sta con Walter e la sua ghenga. Anche se ora come ora contano meno del due di picche. Ma così vuole l'editore.
Bene, caro diario, una volta appurato che l'informazione italiana non sa distinguere la satira da se stessa (Grillo, Travaglio, Guzzanti in quella piazza non facevano i comici, facevano informazione) nè può farlo dal momento che è lei stessa satira naturale credo di 'disordinarmi' del tutto. E giuro che non dirò più 'pompino' ma alla Lenny 'blablabla'.
3 commenti:
ho corretto, scusate...
CARA LIBERTA' intende approfondire a fondo la questione sollevata, ma prima deve riflettere bene.
Comunque nel programma politico sta scritto. Avete votato Prodi? Eravate entusiasti? Avete votato Veltroni? Eravate entusiasti? Repubblica col suo sondaggio ha promozionato la candidatura di Veltroni? Avete stravotato Bruno, segretario regionale?
Allora i veri colpevoli siete voi e ve li tenete.NO ALLE DIMISIONI!
Cara Francesca, hai notato, magari frequentando un blog di qualche importante uomo politico, quanti tipi di pompino esistono?
Il pompino ossequioso, quello esultante, quello mascherato da critica, ma, soprattutto, il più orribile di tutti: il pompino-contributo.
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