venerdì 30 maggio 2008

Il treno per il Darjeeling





















Per il fine settimana di chi non può permettersi il sole, consiglio questo film di W.Anderson
Raccomando vivamente di non andare a vedere Gomorra: ci tengo anch’io (non solo il direttore) alla vostra salute… inoltre Gomorra non è consigliato ai bambini e si può leggere il libro.

Il film del treno è leggero, ma serio: tratta di tre fratelli indiani che decidono di fare un viaggio alla ricerca della loro madre (magnifica Anjelica Huston) che, dopo la morte del marito (e padre dei tre), finalmente liberata dai doveri familiari, si dedica ad opere umanitarie e vive, pienamente appagata, in un monastero-villaggio ai confini col Nepal (risorse delle quote rosa!).

I figli sono carichi di problemi, ciascuno è incapace di affrontare un legame con l’altro sesso, o la prossima paternità, o l’organizzazione pratica della vita e del lavoro.
I tre si trovano a fare i conti con il senso di colpa per essere arrivati tardi, un anno prima, al funerale del padre (sembra Svevo-Joyce!)

Tutti e tre si contendono l’eredità del padre, costituita da oggetti (occhiali, cintura, penna e soprattutto un voluminoso set di valigie che non si sa cosa contengano, che continuano a venir sbattute di qua e di là, poi alla fine vengono perse).

I poveretti tentano la via della preghiera e dei riti religiosi, ma con scarso risultato: il loro disorientamento è totale.

Punto culminante del film è la partecipazione dei tre fratelli al dignitoso rito funebre, in un villaggio, per un bambino che non sono riusciti a salvare dalle acque di un fiume: unico atto (anche questo di mancato eroismo) di cui sono stati protagonisti.

Alla fine del film la Madre ritrovata, manda gentilmente ma fermamente a quel paese i suoi tre figli maschi (Brava! È così che si fa!).

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Ed è con gioia infinita e sollievo che vi comunico che l'evirazione di Scartazza è andata a buon fine. Sta bene e ha risolto anche i suoi problemi di uretra. Ho conservato le balle in formalina e se volete ve le fotografo. Sembrano noccioline, non fanno effetto.

Sul fronte cuccioli segnalo che le due femmine hanno già abbondantemente iniziato lo svezzamento mentre i due maschi si ostinano a nustrirsi solo via poppa.

Ed è con gioia infinita e sollievo che vi comunico che ho cambiato l'alimentazione a Berta, che a sua volta sta producendo latte di diverso sapore, ma che sta decisamente riprendendo le forze dopo un mese di saccheggio. Le due figliole non sembrano risentirne, i due maschietti sembrano contrariati. Comunque anche loro dopo una mezza giornata di digiuno hanno deciso di far buon viso a pessima sorte.

Per sua fortuna nessun figlio maschio ha mai voluto nascere da me. E io non so se avrei mai desiderato sul serio un maschio...

Anonimo ha detto...

Nel poco tempo che ci rimane, se credono che possiamo essere sopraffatte da inutili piante grasse, possiamo andare al cinema o seguire lo svezzamento differenziato dei gattini maschi e di quelli femmina.
Per giungere ad un'unica conclusione: la prevalenza indiscutibile del genere femminile.

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente: un monastero ai confini del Nepal è il posto pù adatto per mettere le quote rosa in grado di esprimere al meglio le loro grandi risorse.
Da queste parti sono sicuramente preferibili le piante grasse.

Anonimo ha detto...

Era del tutto al di là delle mie intenzioni scatenare una rissa tra quote.
Ma la lingua batte dove il dente duole.

Anonimo ha detto...

Sono pronto ad intervenire, in ogni situazione.

Anonimo ha detto...

Non confondiamoci: noi siamo coltivate, non allevate. E non sognatevi di metterci alla porta al 18°

Anonimo ha detto...

Si tratta di problemi scientifici ancora aperti: viene prima la coltivazione o l'allevamento? tali attività sono prerogativa di un genere?
Chiarito a priori che si allevano i figli o i gatti, mentre si coltivano le piante, chiarito anche che i dentisti possono esercitare tali attività solo nel tempo libero.

Anonimo ha detto...

Dev'essere un gran fico questo dentista, ci piacerebbe conoscerlo.

Anonimo ha detto...

Per conoscerlo dovete riempire un modulo di richiesta e simulare un vero e proprio ascesso sup. dx.
Ma, vi avverto, potrebbe essere un trauma senza possibilità di recupero.

Anonimo ha detto...

intrigante..

Unknown ha detto...

...di Recuperlo?