mercoledì 20 febbraio 2008

Del nuovo e del nuovismo in questa campagna elettorale

<55>. Originalità e ordine intellettuale. Una massima di Vauvenargues: «E' più facile dire cose nuove che metter d'accordo quelle che sono già state dette». Si può analizzare questa massima nei suoi elementi. E' più difficile instaurare un ordine intellettuale colletivo che inventare arbitrariamente dei principi nuovi e originali. Necessità di un ordine intellettuale, accanto all'ordine morale, e all'ordine... pubblico. Per creare un ordine intellettuale, necessità di un «linguaggio comune» (contro neolalismo intellettuale e bohemismo). Originalità «razionale»; anche il filisteo è un originale, così come lo scapigliato. Nella pretesa dell'originalità c'è molta vanità e individualismo, e poco spirito creatore ecc.

Quaderno 11, p.65

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Le parole di Gramsci meritano una riflessione seria.
E non hanno bisogno di commenti, nell'evidenza-non provocatoria- del messaggio che comunicano.
E' vero: filistei, neo-lalisti, originali per scelta necessaria e condizionata, abbondano oggi più che mai.
La parola"ordine" fa paura: si è attratti dal "caos calmo", esente da rischi.
La società dei coriandoli.

Anonimo ha detto...

Provo una naturale avversione per tutto quello che è collettivo.

Anonimo ha detto...

Infatti, il pensiero non è mai collettivo.