sabato 4 ottobre 2008
Plural tenzone (serie: il Valtere furioso)
Oh gran bontà de’ cavallieri antiqui!
Eran rivali, eran di fé diversi,
e si sentian de gli aspri colpi iniqui
per tutta la pesona anco dolersi;
e pur per selve oscure e calli obliqui
insieme van, senza sospetto aversi. (Canto I, 22)
Anche gli atti della tenzone Mills vanno alla Corte.
La richiesta del giustiziere De Pasquale era partita una settimana fa.
La Corte ha deciso di chiamare in causa la Consulta e chiederle di esprimersi sulla costituzionalità o meno del Lodo Alfano.
La tenzone Mills, però, deve proseguire.
Grande delusione dei paladini di re Silvio che avrebbero preferito un rinvio dell'intero procedimento.
Così, invece, Mills potrebbe essere giudicato colpevole e, una sua condanna, peserebbe su re Silvio, senza contare che un giudizio negativo sul Lodo complicherebbe ancora di più .
"E' andata esattamente come previsto, Milano non applica le norme approvate dal Parlamento che consente al Sovrano di curare gli interessi del Paese. Loro lo vogliono alla tenzone e non interessano né i rifiuti di Napoli né Alitalia", ha commentato il garzone di stalla Nicolò Ghedini, secondo cui, la decisione dei giudici crea un "problema straordinario e irrisolvibile". "Mills sarà assolto, perché è estraneo ai fatti “ - è la previsione di Ghedini - e re Silvio processato da altro collegio sarà assolto, pure lui.
Ma attenzione: Il Csm ha aperto un fascicolo sul giustiziere De Pasquale, e sul presidente ed ex sindaco di Genova, A. Sansa.
La presidenza del Csm, ha accolto la richiesta dei paladini laici del Pdl, Anedda e Saponara.
Pochi giorni fa era stato il Paladino Alfano a invocare un'iniziativa del Csm sul De Pasquale, colpevole di aver definito "criminogeno" il Lodo che porta il suo nome. "E' inaccettabile che un pubblico ministero in pubblica udienza definisca 'criminogena' una legge dello Stato", aveva tuonato Alfano.
Anedda e Saponara giudicano le parole di De Pasquale, come pure quelle di Sansa, "lesive del prestigio delle più alte cariche dello Stato e delle istituzioni costituzionali". Si tratta di dichiarazioni - scrivono nella loro richiesta - che "vanno ben al di là dei giudizi critici consentiti dalla libertà di espressione e coinvolgono con concetti e parole denigratori cariche e organi costituzionali".
Sansa è sotto esame per le parole pronunciate su re Silvio "piduista circondato da persone che servono lui e non lo Stato" e aveva indicato quale "unico titolo di merito" del Paladino Alfano il fatto di essere "un fedelissimo del sovrano".
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