Parte III, Scena IV: Babilonia
Le sponde dell'Eufrate. Ebrei incatenati e costretti al lavoro.
Coro
Va, pensiero, sull'ali dorate,
Va, ti posa sui clivi, sui colli
Ove olezzano tepide e molli
L'aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta,
Di Sïon le torri atterrate...
Oh mia patria sì bella e perduta!
Oh membranza sì cara e fatal!
Arpa d'ôr dei fatidici vati
Perchè muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi,
Ci favella del tempo che fu!
O simìle di Solima ai fati
Traggi un suono di crudo lamento,
O t'ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù,
che ne infonda al patire virtù,
che ne infonda al patire virtù, al patire virtù!
Caro diario,
anni fa sono andata all’Arena di Verona a vedere il NABUCCO, anche se il mio entusiasmo per questa opera di Verdi, è modesto.
Vengo avvertita che ci sarebbe stato il Bossi, tra gli ospiti d’onore (cioè quelli seduti su vere sedie, che non si ustionano il deretano sui gradini arroventati). Quando arriva il momento del famoso, stupendo coro dei prigionieri, il Bossi e il suo staff si alzano per ricevere le ovazioni del popolo padano.
Ma il pubblico è altro rispetto a quello che si immaginavano: tanti stranieri, tanti cultori d’opera e tante persone che, della politica e della propaganda, se ne infischiano.
Bossi e amici vengono contestati, bombardati con finocchi e altri ortaggi, in breve devono scappare con la coda tra le gambe.
Infine: che cosa cavolo c’entra la storia, ambientata in tempi biblici tra Gerusalemme e Babilonia, con la tradizione celtica?
5 commenti:
Io sono dell'idea che l'inno nazionale sia migliore senza parole,com quello spagnolo.
Le parole degli inni costituiscono sempre autoesaltazione di virtù nazionali per lo più non corrispondenti alla realtà
Le parole a volte neppure si sentono: è la melodia che richiama il sentimento nazionale.
Togli quella e dei versi rimane ben poca cosa.
Mah, non sono d'accordo: la marsigliese, bruttina per la musica, ha delle parole significative contro la tirannia e il suo stendardo insanguinato, contro i feroci soldati della reazione che sgozzano i figli e le compagne...riesce a infiammare un vero patriottismo e un senso di giustizia "primordiale".
Non è una marcetta retorica e malata di romanticismo storico.
Piace assai poco a Sarko che pensa di cambiarla.
molto intiresno, grazie
Si, probabilmente lo e
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