giovedì 29 novembre 2007

Contro Magris, contro Memotel, viva la Telecom


Claudio Magris ha il privilegio di portare le sue questioni private sulla prima pagina del Corriere. Se litiga con iil verduraio di piazza Ponterosso, il giorno dopo il poveretto è alla gogna sulla prima pagina della prestigiosa testata. Oggi ce l'ha con la Telecom. Ecco perchè.

"Per esigenze professionali avevo acquistato, anni fa, un servizio Memotel, che consisteva in un annuncio registrato il quale, in mia assenza, invita la persona che chiama a mandare un fax a un certo numero... Già nell’agosto 2001, improvvisamente tale servizio era sparito.. A quell’epoca la mia pubblica protesta aveva provocato l’immediato ripristino del servizio. Qualche settimana fa, sempre senza preavviso, quel servizio per me essenziale e perciò da me acquistato è stato nuovamente soppresso d’arbitrio e la Telecom non si è degnata di rispondere alle mie richieste e all’invito del mio avvocato a ripristinare il servizio per non procurarmi altri danni oltre a quelli già subiti..."

Conclude lo scrittore: "Contro ogni strisciante stalinismo, va aggiornato il famoso appello rivoluzionario: "Utenti di tutto il mondo unitevi!"


Ora, a parte che nessuno ha mai sentito parlare del servizio Memotel, che comunque tecnologicamente è un prodotto non maturo, ma marcio, a parte che l'odiato progresso ha portato gli sms e le email ed ha eliminato le diligenze a cavalli, a parte che non c'è più il ciclostile, a parte che la Telecom anni fa ha fatto un paio di buchi nell'acqua colossali, con il telefono di casa portatile fino a 500 metri e con l'apparecchietto che si attaccava al fisso e permetteva di inviare messaggi (soppiantato ovviamente dalle chat), a parte tutto questo, a me pare vergognoso che la Telecom abbia a suo tempo ripristinato un servizio, che doveva aver soppresso per ragioni di strategia aziendale e di economicità, solo perchè lo aveva chiesto Magris sul Corriere

Più grave ancora sarebbe se la cosa si ripetesse ora, nel 2007, con la nuova dirigenza Telecom, con il ripristino di un servizio ormai inutile, senza la evidenza del vantaggio economico/strategico del suo mantenimento.


Quanto all'articolo di Magris, leggetelo con attenzione, notate quanto sia fuori dalle righe (citazione di Stalin, ad esempio), quanto citi a sproposito il mercato, che per l'appunto ha a misura del successo di un prodotto la sua utilità e quanta arroganza esprima in ogni parola.

3 commenti:

Amy ha detto...

Poverino, però, non l'hanno neppure avvisato!

A parte questa odiosa negligenza (non potevano mandare un ultimo fax?), l'intervento sul corriere perde completamente di vista la realtà delle cose.

La cosa più triste è che, evidentemente, nessuno ha avuto coraggio il di dirglielo..

Anonimo ha detto...

Ma scusa, mettiamo che io scriva solo con la famosa Olivetti 22. Mi si esaurisce il nastro. Dove lo trovo il ricambio? E che vado dall'avvocato?
Scrittore viziato....

Anonimo ha detto...

certo che siete irriverenti...state parlando di Magris ,che di modernità tecnologiche non se ne intende e forse non se ne cura,gli intellettuali vanno perdonati nelle loro lacune tecniche,caso mai la solerzia della famosa testata stupisce,se scrivevo io mi avrebbero pubblicato?