La fase costituente del nuovo Partito Democratico sta per essere avviata.E’ una fase caratterizzata da molte attese, ma anche da molti interrogativi, alimentati dall’atteggiamento incerto mantenuto sulle manifestazioni di piazza S. Giovani e piazza Navona, dal modo in cui è stato costituito il Comitato di coordinamento nazionale, dai risultati elettorali delle elezioni amministrative.
Il tutto, in un quadro di crescente e malcelata insofferenza dei cittadini verso i partiti e di rischio che qualche demagogo, cavalcando l’ondata anti-politica,travolga gli equilibri costituzionali. Il nascente Partito democratico è una risposta alla crisi della politica? A quali condizioni può esserlo? Sarà veramente una forza nuova o la sommatoria di due vertici auto-referenti?
Noi, iscritti ai DS, siamo impegnati assieme ad altri militanti di area riformista e socialista nella formazione del nuovo soggetto politico che vogliamo democratico, laico e parte integrante del socialismo europeo; ma proprio per questo vorremmo discuterne e soprattutto ascoltare quello che tante persone (diversamente interessate a questoprogetto) hanno da dire, senza trovare una sede per farlo. Le grandi assemblee, nelle quali il dibattito è necessariamente limitato, non sono sempre sufficienti ad evidenziare i molti interrogativi posti dall’attuale fase politica.
Per questo ti invitiamo partecipare ad un incontro che si svolgerà lunedì 4 giugno alle 17,30 presso il Circolo della Stampa di Trieste,in corso Italia.
Noi ci prenderemo dieci minuti in tutto e poi ascolteremo, per capire ed essere interpreti nelle sedi politiche in cui ciascuno di noi opera.
Giorgio Rossetti, Mauro Gialuz, Piero Alzetta, Marino Pittoni.
Condivido l’appello e l’iniziativa di Giorgio Rossetti anche se ho una storia politica diversa dalla sua e non ho partecipato, negli ultimi anni, né ai dibattiti interni al centro-sinistra né alla discussine dei DS sul nuovo partito democratico. Ho nel mio DNA, nel bene e nel male, la storia dei “socialisti” che sono stati portatori di idee programmatiche. Io credo che viviamo in Italia in un’ epoca di partiti con identità debole e con sistemi che si reggono su una forte personalizzazione del confronto politico fra leader che hanno sempre meno connotazioni ideologiche. Molti definiscono questa fase di “post democrazia” nella quale i cittadini sono coinvolti, più o meno, quasi esclusivamente alle scadenze elettorali.
Ma la crisi della politica può essere, forse, superata dalla costruzione di grandi partiti collegati alle grandi famiglie culturalied ideali europee.
Per questo ritengo coraggiosa e utile l’iniziativa di Giorgio Rossetti e, con questo spirito, mi associo al suo invito per l’incontro che ha messo in cantiere.
Gianfranco Carbone
Aderisco all'iniziativa e divulgherò l'appuntamento ad altri compagni socialisti; ritengo che tutti quelli che intendono far riferimento al P.S.E, senza se e senza ma, debbano trovare una strategia comune; è una grande occasione.
Gianfranco Orel, segretario provinciale dello SDI
Per aderire o per informazioni: Giorgio Rossetti, 335 5485354 oppure via mail giorgiorossetti@tin.it
1 commento:
caro Mario,
No, il PD non è la risposta alla crisi della democrazia. Direi piuttosto che è l'evidenza della crisi della democrazia. Un partito dove racchiudere tutto ed il contrario di tutto in nome del buonismo nell'accettazione dell'esistente esprime la negazione della politica, che invece è fare delle scelte, scegliere una parte.
un saluto
cinghios
PS
che eleganza, il nuovo template!
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