Mentre Sandra Lonardo Mastella trascorre le vacanze nella villa di Ceppaloni, Pierferdinando Casini ...
CORTINA. (da Corriere delle Alpi) Brutta figura quella rimediata da Pierferdinando Casini a Cortina durante le ultime festività; specie dopo tutto quello che è stato detto e fatto per sensibilizzare i politici ai problemi dei paesi di montagna. E invece il leader dell'Udc, un habituè da queste parti, immancabile ospite di Cortina In-Con-Tra, è incappato un un passo falso che avrebbe tranquillamente potuto evitare: ha utilizzato lo skipass della figlia per andare a sciare. Nulla di che, intendiamoci. Però... Veniamo al fatto. Casini si steva allenando sugli sci sulle piste del Cristallo in vista della 7ª "festa sulla neve" che si svolgerà a Sestola a fine mese. Conclusa una discesa, l'ex presidente della Camera è stato prima fermato e poi riconosciuto da uno degli ispettori dell'impianto di risalita in uno dei controlli che scattano quando qualcosa non quadra. Sul monitor interno alla cabina di controllo l'immagine di una ragazza non combaciava evidentemente con chi aveva oltrepassato il cancelletto. E l'ispettore che in quel momento era al lavoro non ha potuto fare altro che ritirare lo skipass intestato alla figlia del leader Udc.«Casini stava per salire sulla seggiovia», racconta Enrico Ghezze, del "Superski Dolomiti", «quando, sui monitor che segnalano al personale chi oltrepassa il cancelletto, è apparsa la foto di una ragazza, quando invece era evidentemente un uomo la persona che stava salendo sull'impianto. In più lo skipass era intestato ad una certa Benedetta Casini, che tutti quassù sappiamo essere la figlia dell'onorevole. Abbiamo quindi fermato il "sospetto", e abbiamo subito visto di chi si trattava. I nostri ispettori effettuano monitoraggi a campione, e naturalmente arrivano a sorpresa sugli impianti, visto che sarebbe impossibile controllare migliaia e migliaia di passaggi tutti i giorni. Pier Ferdinando Casini, dunque, non ha avuto dalla sua neanche la fortuna. Da tempo comunque i controlli si sono perfezionati», aggiunge Ghezze, «ed è difficile farla franca. E questo lo diciamo naturalmente a beneficio di tutti coloro che vengono a sciare qui da noi. Comunque Casini si è comportato in maniera assolutamente educata e collaborativa, dicendo che la figlia era ammalata e che quindi pensava di potere usare quello skipass. Naturalmente ha dovuto comprare uno skipass pomeridiano e pagare la multa di 30 euro che applichiamo in questi casi».
Poi Ghezze parla del fenomeno in generale. «La legge parla chiaro: sciare non col proprio skipass è reato. Naturalmente non possiamo essere fiscalissimi e portare tutti davanti a un giudice. Sopratutto quando chi è in difetto si rende disponibile e non protesta. Si cerca sempre di applicare il minimo della multa e il ritiro dello skipass, che comunque ha un suo valore. Abbiamo peraltro già vinto molte cause contro chi non ha voluto pagare dopo essere stato beccato in difetto. Sono cose sgradevoli», dice ancora Ghezze, «ma la percentuale di questi casi è diminuita notevolmente negli anni visto che sono stati fatti degli investimenti grandissimi proprio in tema di skipass. E non solo per una questione di controlli, ma anche per la comodità degli utenti che ora non devono più esibire o timbrare nessuna tessera. Tutto è computerizzato e quindi, quando scattano i controlli, è difficile che chi è in difetto la faccia franca
Poi Ghezze parla del fenomeno in generale. «La legge parla chiaro: sciare non col proprio skipass è reato. Naturalmente non possiamo essere fiscalissimi e portare tutti davanti a un giudice. Sopratutto quando chi è in difetto si rende disponibile e non protesta. Si cerca sempre di applicare il minimo della multa e il ritiro dello skipass, che comunque ha un suo valore. Abbiamo peraltro già vinto molte cause contro chi non ha voluto pagare dopo essere stato beccato in difetto. Sono cose sgradevoli», dice ancora Ghezze, «ma la percentuale di questi casi è diminuita notevolmente negli anni visto che sono stati fatti degli investimenti grandissimi proprio in tema di skipass. E non solo per una questione di controlli, ma anche per la comodità degli utenti che ora non devono più esibire o timbrare nessuna tessera. Tutto è computerizzato e quindi, quando scattano i controlli, è difficile che chi è in difetto la faccia franca
8 commenti:
Un eletto dal popolo non può nemmeno truffare gli impianti di risalita? E' emergenza democratica!In attesa di quella, immancabile, che verrà espressa da Veltroni, proclamo la mia assoluta solidarietà.
Io mi associo e con me anche Mussi
Essendomi addormentata a Porta a Porta ed essermi risvegliata come per magia con Matrix adesso, quasi le quattro del mattino,non so che cavolo fare. Per cui vi segnalo che il sito di Barazza è arrivato a321 visite. Piano ma inesorabile,come la vita. E che il risveglio vi sia lieve
Mario & co. che si prende per dormire?
Mario & co. che si prende per dormire?
la lettura delle opere complete di Rossana
è uno di quei casi per cui poteva essere previsto l'indulto?
Scusa Mario per l'informazione gia pubblicata nel blog,non aprivo il computer da qualche giorno.Edi
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