lunedì 29 ottobre 2007

eleganze, la cravatta


La cravatta? Va più stretta. Lo scrive il Corriere di sabato 27 ottobre.


Il Corriere, a firma del giornalista Gian Luigi Paracchini, riporta un articolo del The Wall Street Journal, l'autorevole Testata che sostiene che la cravatta si sta restringendo in modo palese. Almeno al collo dell'uomo chic, in linea con i tempi ed attento ai messaggi subliminali di certe scelte di abbigliamento. Il nodo ha perso l'aggressiva monumentalità di un tempo e la Testata azzarda anche la larghezza base oggi trendy, nove centimetri, uno in meno della cravatta classica.


Anche il Italia la nuova moda sta esplodendo, antesignano ne è l'elegante economista Tremonti. Conferma il dr. Monetti, titolare di vari negozi di cravatte. La portano i cantanti Justin Timberlake e Pete Doherty (ex di Kate Moss). Già la portavano negli anni '50 James Stewart e John Kennedy. La parola definitiva allo psicologo Paolo Crepet:- molto probabile che dietro tale ridimensionamento ci sia una correlazione fallica, sessuale. Le cravatte più strette rivelano un atteggiamento più morbido, meno machista.




PS. Cos'è questa cazzata? La realizzazione di un mio sogno, fare il giornalista del Corriere. Ho sempre pensato che per esserlo occorressero doti culturali (vedi il prof. Magris), professionali ed attitudini fuori dalla mia portata. Adesso, però, penso che ce la posso fare. Mi pare.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Invece Montezemolo, a proprosito di cravatta, rimprovera la classe politica di non saperla tagliare neppure di due centimetri. Ma chi se l'aspettava che un uomo di alto lignaggio e tanta raffinatezza frequentasse i matrimoni del popolino?

Anonimo ha detto...

Il primo che s'azzarda a contraddirmi sul blog di Ario Segrèt lo mordo

Anonimo ha detto...

E' un caso che nello stesso giorno sia apparso questo mirabile articolo del Corriere e Montezuma abbia parlato di taglio della cravatta?

Comunque stretta o larga, io non sopporto i colletti delle camicie di WV: i colletti molli e con i bottoni vanno bene senza la cravatta, ma con la cravatta stanno male. E poi se proprio proprio non ne puoi fare a meno almeno allaccia sti bottoni!

Altra moda insopportabile è il finto o mediamente trasandato (tipo Fabio Fazio) che non allaccia mai l'ultimo bottone della camicia e tiene il nodo della cravatta (sempre stretta) sempre allentato.

Anonimo ha detto...

Mi dispiace ma lo psicologo Crepet non commenta, si schermisce dicendo che porta sempre dei pull azzurri o verdolini, in accordo con il colore degli iridi.
E inoltre considera fuorviante questa polemica perchè ognuno, prima di esprimere i propri gusti o preferenze precise, dovrebbe guardare non a Montezemolo, ma interrrogarsi dulla propria vita intrauterina e sul suo primo approccio con i nonni e gli zii.
In effetti, considererebbe Crepet, dopo aver a lungo sorriso con paziente tolleranza,la cravatta è un modo per rapportarsi con gli altri e con l'altro (l'ignoto)ma anche sintomo di carenze affettive profondamente radicate ma rimosse.
Quindi fate pure quello che volete.
Maria

mf ha detto...

La cravatta e la magistratura.
Mi è capitato solo una volta di indossare la toga. Siccome era luglio e non c'era l'aria condizionata, sotto la toga avevo messo una t-shirt nera. Dovete sapere che oltre alla toga ed ai cordoni dorati si porta anche un bavaglino bianco, per cui non si riesce a vedere cosa ci sia sotto.
Bene tutti i miei colleghi maschi avevano sotto camicia e cravatta e mi hanno criticato molto per il mio underwear.
Ma non si vedeva niente!
Capite adesso che sulla magistratura ha sempre avuto ragione Silvio Nostro?

Anonimo ha detto...

Ma sotto sotto eri come gli scozzesi?

Anonimo ha detto...

beh poi sul Corriere di domenica c'era pure un articolo su "come presentarsi ad un colloquio di lavoro".
Sempre di cravatte trattasi
Prova a cambiare il tuo nome in Allam, diventa occidentalista radicale e poi credo ti daranno qualche colonna del Corriere a disposizione.

mf ha detto...

Silenzio assoluto dal Corriere. C'è qualcuno che mi può raccomandare al Piccolo di Trieste?. Terrei volentieri la rubrica eleganze, iniziando ad esempio con un'intervista a Bruno el Conquistador sul tema. Coalizioni e fragranze.