Ok, Adinolfi non vuol riferire dell'elzeviro di Aldo Grasso sul Corriere Magazine di ieri. Lo faccio io, in estrema sintesi, con poche chiacchiere.
Aldo Grasso non voterebbe mai Adinolfi per tre motivi.
Primo, perchè ha fatto l'opinionista fisso in tv.
Secondo, perchè si è scritto la propria autobiografia su Wikipedia.
Terzo, perchè è un blogger.
Dissento solo su quest'ultimo punto. Adinolfi è stato un blogger. Ora è solo un politico a tempo pieno che usa il blog. Come Veltroni, Bindi, Letta.
Come diceva mia nonna: I xe tuti uguali.
15 commenti:
il titolo del post è mooolto malizioso :-)
Ho appena avuto il dispiacere di provare sulla mia pelle che sul blog di Adinolfi i commenti non graditi vengono cancellati.
E' stata una esperienza istruttiva.
Grazie dottore Adinolfi!
Sono finito nella black list.
Che bello!!! Un piccolo blogger senza arte nè parte messo nella black da un Personaggio come il dottore Adinolfi, quasi sicuro Segretario Nazionale del Partito Democratico.
Che onore!!!
Mi è venuta la pelle d'oca!!!
vai su onemoreblog al post
http://www.onemoreblog.it/archives/017073.html
guarda il commento delle 12.39
confronta con word (revisioni compara documenti)
è questo il motivo per cui Mario è nervoso.
Scusa anonimo, mi manca un passaggio: devo aprire quel post con word oppure c'é un file di word che non vedo?
idem
redattore
ci sono due biografie in circolazione e sono "leggermente diverse"
una sul sito delle primarie, una in quel post al commento fatto da Mario alle 12.
(+) aggiunte (+)
(-) revisioni (-)
Mi chiamo Mario Adinolfi, da padre ministeriale salernitano e madre casalinga australiana, ho 3635 anni, giornalista professionista dal 1997 dopo otto anni e mezzo da precario, laureato in storia, sono separato e ho una figlia di 11 anni, Livia, nata da un matrimonio d'amore contratto a vent'anni. Convivo con una trentenne italo-inglese, molto bella (+)e (+)che mi ama.(-) e soffre per non potermi sposare in chiesa, quando avrò ottenuto il divorzio, cosa che farei perché ritengo lei una benedizione discreta capitatami tra capo e collo. (-) Il 4 marzo 1985, in(+) piena(+) crisi pre-adolescenziale, entrai in una sezione della Dc, nel mio quartiere romano del Testaccio: c'era da organizzare la campagna elettorale per le amministrative. Le vincemmo. Ho vinto poi tutte le elezioni studentesche che c'erano da vincere, a scuola e all'università, ritrovandomi (+)a capo(+) (-)leader(-) degli studenti (+)cattolico-democratici, (+) (-) cioè gli anti-ciellini. (-) Mi sono formato nella scuola cattolica, poi (+)dopo un anno alla Luiss(+) nel 1991(+) ho (+)lasciato la casa dei miei genitori, per vivere in una casa agghiacciante con altre dieci persone, dove però ho trovato uno dei miei migliori amici. L'evento mi ha rafforzato nella fede nell'eterogenesi dei fini.
Nell'aprile del 1993 mi sono sposato e nel 1996 è nata Livia. Rimasi da militante nella Dc fino al suo scioglimento, avvenuto nel 1993. Mino Martinazzoli mi chiamò ad essere il più giovane rappresentante nell'assemblea costituente del Partito popolare italiano. Ho creduto al Ppi come luogo da cui costruire l'intesa dei cattolici con la sinistra che aveva da poco abbandonato la radice marxista. Nel 1997 un evento personale mi ha tolto la serenità del rapporto con (+)Dio, (+) (-)dio(-), ma il marchio dell'ispirazione cristiana è indelebile. Intanto, Il mio matrimonio è finito nel 1999 perché mi sono innamorato di un'altra donna, che non è la donna con cui convivo adesso. (-)Ma sono debole nella carne e qualche volta traditore, considero le donne creature meravigliose e incomprensibili, dunque affascinanti. O almeno, su me esercitano costante fascino, più o meno tutte. (-)Dopo aver avuto incarichi di prestigio nel Ppi (da leader dei giovani del partito, a consigliere nazionale, a membro dell'esecutivo nazionale(-) mentre il Ppi era al governo) (-) il 15 gennaio 2001 mi dimisi da tutti gli incarichi per(-) oppormi allo scioglimentoché non tolleravo l'intesa con Mastella e Dini alle elezioni politiche immediatamente successive. Nel massimo organismo(-) del partito. (+)Votai(+) (-) (Cn) prima votai(-) da solo contro(-) l'intesa, (-) poi diedi le dimissioni, con una lettera al segretario che mi costò moltissimo sul piano umano, perché il partito (+)è sempre(+) (-)una volta era(-) una comunità di donne e di uomini vincolati da profonda solidarietà.
(-) Ora non è più così. (-) Professionalmente ho scritto i primi articoli al Popolo, alla Discussione e sono poi diventato professionista tra Avvenire e Radio Vaticana. Nessuna di queste (+)testate(+) (-)testare(-) ha voluto assumermi, anzi nell'ottobre 1996, un mese dopo la nascita di mia figlia e mentre la stavo battezzando, con una telefonata venni licenziato perché la Cei virava a destra e io ero popolare. Feci causa e ottenni molti soldi (cento milioni dell'epoca) che mi hanno permesso di affrontare il tunnel della mia vita. Vissi (io e la mia famiglia, senza aiuti di nessuno) di sussidio disoccupazione finché un giorno del 1997 una segretaria di redazione della Rai che amava Testaccio come quartiere, scoprì per via dell'ordine alfabetico in cima alla lista dei disoccupati per le sostituzioni estive il nome di un disoccupato abitante nella piazza di quel quartiere. Ero io. Mi chiamò e mi chiese se accettavo una sostituzione estiva al Televideo d'agosto: un contratto a tempo determinato di ventitré giorni per il turno da mezzanotte alle sei. Accettai. Per sei anni in Rai ho avuto contratti a termine(-).termine: con i rapporti politici che avevo avrei potuto tranquillamente essere assunto e fare carriera. (-) Ho deciso (+) allora(+) di non usare mai la politica in appoggio alla professione, non perché sono buono, ma perché crea un vincolo di dipendenza di tipo simil-mafioso e io non sono bravo a sopportare. Dopo diciannove contratti a termine, quando toccava a me essere assunto, venni scavalcato da un collega precario sostenuto da un assessore di un comune minore del Lazio. Dissi basta e diedi le dimissioni. Di nuovo sussidio di disoccupazione.
Intanto avevo fondato Democrazia Diretta, con cui ho partecipato in autonomia alle campagne elettorali del 2001 e del 2003. Nel 2005 DD entrò nella lista civica regionale che sosteneva Piero Marrazzo. Intanto mi ero messo a fare radio e tv, inventando una trasmissione televisiva che si faceva nel salone di casa mia. Era la prima serie di Contro Adinolfi, intervista in pressing su un politico. Oggi Contro Adinolfi è arrivato a cinquecento puntate e ha avuto ospiti i maggiori esponenti di tutte le aree politiche. La(-) mia(-) trasmissione va in onda su Nessuno Tv, di cui da collaboratore sono diventato vicedirettore, e su una delle radio storiche della sinistra: Radio Città Futura. Nel 2003 ho aperto un blog che è diventato rapidamente tra i più seguiti della blogosfera. Credo di aver inventato la crossmedialità italiana e all'incrocio tra radio, tv e web ho avuto una discreta fortuna professionale. Tengo una rubrica quotidiana su Europa che racconta le evoluzioni dei blog italiani e sono spesso ospite di trasmissioni televisive(-) (domani vado da Funari). (-) Ho scritto cinque libri, il più importante dei quali è Email-Lettera dalla generazione invisibile e sono fedele al mio editore, Halley Editrice.
Un anno fa la rivista Time mi ha inserito tra le dieci giovani speranze d'Italia, cosa che ha accarezzato il mio ego, spesso ipertrofico ma mai per ragioni banali. Da più di un anno Democrazia Diretta e Generazione U, l'associazione di blogger a cui ho dato vita subito dopo il trauma della notte dell'11 aprile 2006, chiedono a gran voce il partito democratico, sottolineando molto il valore di quell'aggettivo. Il 18 luglio 2007 mi sono candidato segretario politico del partito democratico. Il 14 ottobre potreste votare per me, ma preferirei vedervi impegnati nel nostro comitato Si Può Fare e poi candidati nel vostro territorio, per far valere le vostre idee se le mie (espresse in una dichiarazione d'intenti e nel programma Cento, due, zero) non vi piacciono. Sono molto goloso e di conseguenza peso oltre centoquaranta chili per un metro e novanta d'altezza. Mi piace la polemica, perché genera le idee migliori, ma qualche volta so di eccedere. Sono un buon giocatore di poker. (-)e ho appena partecipato alle World Series di Las Vegas, arrivando trecentesimo del mondo in una delle cinquantacinque specialità "olimpiche", gli shootout di texana no limit. (-)Leggo molto, in modo vorace, non ho case di proprietà, credo nell'amicizia più che in ogni altra cosa e mi vesto (-)sempre male, (-) prevalentemente in bermuda. Posso essere(-) molto stronzo e qualche volta(-)cinico. Non capita spessissimo, ma capita. Credo di essere però, di fondo, una persona buona e spero di non diventare mai una brava persona.
va beh, è un uomo per tutte le stagioni...il nuovo che avanzi.
Auguri Adinolfi, sei perfetto, resterai sempre a galla e sempre senza lavorare.
MF
Sto guardando le differenze.
A parte la cancellazione finale del "molto stronzo e qualche volta", quale sarebbe in particolare la correzione che lo fa agitare?
ma che succede a quelli inseriti nella black list?
succedono cose nere
Ma perchè vi scaldate tanto? Io non ho mai visitato il blog di questo Adinolfi e, leggendo la sua biografia, non mi è venuta la voglia di farlo in futuro. E che importanza può avere che sia lui o un altro il prossimo segretario di quel partito nuovo, come si chiama...ah sì, il PD?
A proposito, avete mai letto la mia Encyclopedie? Mia e dell'amico d'Alembert, naturalmente.
scusate se mi intrometto. Ieri ho postato un commento - mi pareva serio - sul blog del nostro amato Adinolfi. Sono stato immeditamente "ghettizzato" da due co-blogg(mobb)ers. Ovviamente dal nostro beneamato nessuna risposta...mi domando a cosa gli serve allora un blog, se non per glorificare il suo ego..."me me me me me".
Bene, lasciamo cuocere il nostro nel suo grasso ed andiamo a vedere cosa combinano gli altri candidati outsider.
redattore
non vedo differenze sostanziali tra i due curricula... siete abbastanza patetici e Mario fa bene a non rispondervi
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