giovedì 28 giugno 2007

acciocchè nessuno dica: io non sapevo


Dopo la commovente oratoria di Walter nostro ( Walter facci impazzire) per tornare con i piedi per terra, il drammatico resoconto della ultima seduta del comitato promotore del pd, steso dalla dottoressa Caporossi.


Ieri, 18 giugno, la riunione era convocata per le 15. Si è visto subito che il clima era diverso dal 30 maggio: incontri in stanza chiuse a due o tre; volti sereni e sguardi fin troppo amichevoli tra Prodi, Fassino e Rutelli, gli stessi che alla riunione precedente avevano evitato accuratamente di incrociarsi anche solo con lo sguardo; battute e risate in grande allegria; assenze illustri, come quella di D’Alema e Bersani (oltre a Gad Lerner che non è mai venuto, o Tullia Zevi) e partenze precoci come quella di Amato (“torno a fare il ministro”), Dini, Veltroni. La riunione è iniziata alla 16 circa. Ci è stato distribuito solo allora un decalogo di regole con un regolamento concepito dai tre saggi presenti (Vassallo, Ceccanti, Biasia), filtrato dai tre coordinatori Soro Barbi e Migliavacca. Quest’ultimo ha illustrato il documento, mentre i pochissimi che non lo conoscevano già si affrettavano a leggerlo almeno per sommi capi. Alle 16,30 è iniziato il dibattito, con una premessa tassativa che alle 18,15 la riunione doveva chiudersi. Poiché 105 minuti diviso 43 presunti iscritti a parlare (Prodi e Migliavacca avevano già parlato) in matematica fanno 2,5 minuti per ogni singolo intervento, è stato concordato che era troppo poco. Pertanto, la Presidenza ha concesso 3 minuti. Le domande che logicamente che ne conseguono sono: 1) Perché la volta scorsa, in cui di regole non si è parlato, non è stato posto alcun limite alla durata della riunione, che oltretutto era di notte (con obbligo di pernotto per chi non vive di politica, né a Roma, e deve pagarsi un albergo nonchè chiedere un ulteriore giorno di permesso a lavoro)? 2) Se il Comitato è stato pensato per fare delle buone regole, come si può pensare che le medesime vengano: a. presentate all’inizio della riunione, b. dibattute con 3 minuti di intervento ciascuno, c. decise dopo due ore? A chi, come la bravissima Rosy Bindi, ha chiesto di ricevere prima, come civilmente e democraticamente si fa in questi casi, i documenti per email e di programmare la decisione finale su di essi entro una settimana con un ultimo incontro, è stato risposto che non si poteva uscire dalla riunione dicendo che non si è ancora deciso nulla. E’ stato allora suggerito che sarebbe bastato dichiarare alla stampa che il documento era stato distribuito, che c’era l’accordo di massima sui principi, e che il dettaglio sarebbe stato deciso più approfonditamente entro una settimana. Suggerimento di grande serietà in cui ne avrebbe guadagnato l’immagine di credibilità del Comitato. Ma il suggerimento è caduto nel nulla. A chi ha obiettato che almeno non si parlasse di unanimità del Comitato, è stato gentilmente ricordato che “in quell’organismo non si è chiamati a votare”. E allora come può fare il cittadino a sapere come sono andate le cose, e soprattutto “chi” ha detto “cosa”? Un’ulteriore riunione del Comitato sarà convocata tra una settimana, ma solo per salvare una parvenza di decenza: in realtà, la vera volontà di molti autorevoli esponenti di partito era quella di votare per email il documento. La farsa non è ancora finita, si tratta di capire chi avrà ancora voglia di fare la comparsa. Nessuno era così ingenuo da pensare di poter condizionare le scelte dei partiti, vivi e forti più che mai, ma almeno partecipare ad un dibattito vero, questo sì, lo pretendevamo da un partito che si spaccia per “nuovo”.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Scusate, ma di che cosa vi stupite? Il comitato dei 45 è, in nuce, ciò che sarà l'organismo dirigente del PD, cioè la stanza di mediazione, compensazione e dosaggio tra i gruppi dirigenti di Ds e Margherita, con relative correnti. Non vedo che cosa ci sia da sorprendersi. Oppure qualcuno pnesava davvero che comandasse il mitito "popolo"?

Anonimo ha detto...

Scusate, ma di che cosa vi stupite? Il comitato dei 45 è, in nuce, ciò che sarà l'organismo dirigente del PD, cioè la stanza di mediazione, compensazione e dosaggio tra i gruppi dirigenti di Ds e Margherita, con relative correnti. Non vedo che cosa ci sia da sorprendersi. Oppure qualcuno pnesava davvero che comandasse il mitito "popolo"?

Laura Marcucci FVG 2013 ha detto...

premessa
apprezzo l'operato dell'associazione per il partito democratico
tanto che all'inizio pensavo di iscrivermi
ma poi ho pensato che sarebbe stato improprio
io una tessera, anzi due , ce l'ho già.

cerchiamo di non essere una e trina... :-D

detto questo però non vorrei che la dottoressa caporossi non capisse che il gioco è un po' impegnativo

1. intanto fa parte di un organismo nazionale
quindi io mi aspetto dedizione
la classe dirigente gode di enormi benefici (abbastanza spesso)
ma prevede anche un bel po' di impegno

quindi si fanno le riunioni di notte
di domenica
si prendono ferie
ci si sacrifica

2. sto benedetto PD ha bisogno di visioni nuove, di occhi e teste nuove
ma attenzione... saper giocare meglio degli altri significa che il gioco lo sai giocare
insomma puoi essere una giovane scalpitante promessa con piedi buoni
ma devi consocere le regole per saper giocare meglio dei compagni di gioco più anziani!
:-D

p.s. piccolo esempio
qualche mese fa c'è stato il congresso nazionale della sinistra giovanile
una delle delegate del fvg (studentessa delle superiori sotto i 20 anni... penso 17) ha passato l'intera notte in riunione in una delle due commisioni (elettorale.. se ben ricordo)
e il giorno dopo alle nove era presenta per ricominciare i lavori congressuali!
la politica può essere bellissima ma se la fai seriamente è una bella faticaccia..! :-D