Forse perchè l'8 settembre è alle spalle, forse perchè un po' tutto mi sta sulle palle, ma credo che l'unica vera figura che possa rappresentare l'Italia, nei suoi confini e nel mondo, è lui. Nei decenni fedele come l'Arma.
4 commenti:
Anonimo
ha detto...
La badogliede è un brano tratto da un canto popolare toscano con un ritornello che appartiene alla tradizione piemontese: un esempio prezioso di satira.
La leggenda vuole che sia stato composto il 25 aprile 1944, un anno esatto prima del giorno della liberazione..
Autori Livio Bianco e Nuto Revelli , ma si tratta di una sorta di elaborazione collettiva di un gruppo di partigiani che operavano alle Grange di Narbona che utilizzava la melodia di un canto popolare toscano.
La critica politica nei confronti di Pietro Badoglio , protagonista della disonorevole fuga a Brindisi dopo aver firmato l'armistizio con gli alleati e la dichiarazione di guerra alla Germania, si fa caustica attraverso la narrazione delle sue vicende.
Ne emerge un personaggio pavido, opportunista e del tutto indifferente al destino della popolazione.
La canzone parla di Resistenza come come guerra di popolo contro il nazifascismo ma anche come guerra alla guerra nata dalla necessità di non lasciare il proprio destino nelle mani di classi dirigenti ciniche e pronte a giocare qualunque carta sulla pelle delle popolazioni.
L'uso della satira finisce per rendere ancora più aggressiva una canzone che ha la sua chiave nelle ultime tre strofe e non si limita alla critica sarcastica, ma indica una precisa volontà di cambiamento (Noi crepiamo sui monti d’Italia/mentre voi ve ne state tranquilli,/ma non crederci tanto imbecilli/da lasciarci di nuovo fregar)
che coinvolge l'intera classe dirigente e l'essenza stessa della monarchia (No, per quante moine facciate/state certi, più non vi vogliamo,/dillo pure a quel gran ciarlatano/che sul trono vorrebbe restar)
fino al finale liberatorio (Se Benito ci ha rotto le tasche/tu, Badoglio, ci hai rotto i coglioni/pei fascisti e pei vecchi cialtroni/in Italia più posto non c’è).
Il ritornello in piemontese, poi, finisce per essere una sorta di scioglilingua, quasi un nonsense in cui l'incalzare delle domande (l'hai mai detto? L'hai mai fatto? Si si, no no) alimenta l'impressione di incertezza, di tentennamento e di sostanziale pavidità del personaggio.
Nel 1972 gli Stormy Six riprenderanno la melodia delle strofe e il giochino della descrizione satirica delle tappe della carriera militare per comporre la loro Birindelleide, dedicata all'ammiraglio Gino Birindelli , candidatosi alle elezioni politiche nelle liste neofasciste.
Cara Francesca, ecco fatto. Come si fa? Intanto quando scrivi il post clicchi in alti a dx modifica html. Poi vai su Youtube, cerchi il pezzo che vuoi mettere e sembre in alto a dx troverai l'url del pezzo, sotto la dicitura "embed". Copi la striscia e la incolli sul tuo post. Facile, se fossi andata a scuola invece di partecipare ai concorsi di bellezza.
Cara Fran, e gli eredi? Ho avuto l'onore di sopportare, per breve periodo della mia giovinezza, il duca Gianluca, titolare ora di una nota azienda vitivinicola nel nostro amato Friuli. Poi ho fatto giustizia.
In base alla normativa ed alla giurisprudenza in atto, tutti possono scrivere tutto su questo blog, purchè nel rispetto della vigente legislazione penale, civile e in materia di privacy. Non sono ammesse volgarità e maleducazione. In caso di infrazione, e solo in questo caso, i commenti, non appena individuati, saranno cancellati. Preciso infine, anche in relazione alla discussa legge Levi sulla registrazione dei blog, che qui non si fanno controlli sulla provenienza dei commenti, ritenendo che tale indagine, possibile proprio perchè siamo tutti rintracciabili, abbia un carattere fondalmentalmente illiberale e contrario alla filosofia della rete.
UN SITO INTERNET NON PUO' ESSERE PARAGONATO A UNA TESTATA GIORNALISTICA
Da LaStampa.it del 25 settembre 2007. Un sito Internet non può essere paragonato a una testata giornalistica. Un blogger o più in generale chi gestisce un sito Internet non può essere paragonato al direttore di una testata giornalistica e pertanto non va condannato per l’omesso controllo delle pagine che cura. È questa la sintesi dell’intervento del ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, al question time della Camera. A tal proposito il ministro ha anticipato che la nuova legge sull’editoria estenderà la responsabiltà per i reati di diffamazione anche ai titolari di testate a livello elettronico, ma soltanto a quotidiani e periodici on line e non ai blog o ai siti generici. «Le caratteristiche stesse della comunicazione telematica, la contemporaneità, la velocità, il numero dei commenti che vengono ospitati - ha spiegato Gentiloni - consentono molto difficilmente quel controllo che è tipico della carta stampata. La linea del Governo si ispira a contemperare due diverse esigenze: da una parte mantenere il grado di libertà di uno strumento come la Rete, dall’altra evitare che questa libertà colpisca diritti di altri». Rimane dunque sanzionabile la condotta di autori diretti di scritti diffamanti, mentre i responsabili dei siti hanno l’obbligo collaborare con le autorità di polizia e con gli inquirenti per colpire i reati più gravi, come quelli di pedofilia.
U.E. NIENTE REGOLAMENTAZIONE PER I BLOG
Il Parlamento europeo non ha accolto la proposta di una regolamentazione dei blog, che aveva suscitato molte polemiche in quanto poteva esser utilizzata come una limitazione della libertà di stampa ed espressione. di Redazione Digital life Il Parlamento Europeo ha respinto il rapporto della socialista estone Marianne Mikko, che chiedeva di "chiarire lo status dei blog e dei siti con contenuti generati dall'utente, assimilandoli, ai fini legali, a ogni altra forma di espressione pubblica". Questa proposta ha suscitato numerose polemiche ed è stata criticata aspramente da molti intellettuali europei che la ritenevano un attentato alla libertà d'espressione. Gli eurodeputati invece riconoscono che i blog sono "un contributo importante alla libertà di espressione, sempre più utilizzati tanto da professionisti dei media che da semplici navigatori" e quindi hanno respinto ogni ipotesi di regolamentazione. 26/09/2008 18:00
4 commenti:
La badogliede è un brano tratto da un canto popolare toscano con un ritornello che appartiene alla tradizione piemontese: un esempio prezioso di satira.
La leggenda vuole che sia stato composto il 25 aprile 1944, un anno esatto prima del giorno della liberazione..
Autori Livio Bianco e Nuto Revelli , ma si tratta di una sorta di elaborazione collettiva di un gruppo di partigiani che operavano alle Grange di Narbona che utilizzava la melodia di un canto popolare toscano.
La critica politica nei confronti di Pietro Badoglio , protagonista della disonorevole fuga a Brindisi dopo aver firmato l'armistizio con gli alleati e la dichiarazione di guerra alla Germania, si fa caustica attraverso la narrazione delle sue vicende.
Ne emerge un personaggio pavido, opportunista e del tutto indifferente al destino della popolazione.
La canzone parla di Resistenza come come guerra di popolo contro il nazifascismo ma anche come guerra alla guerra nata dalla necessità di non lasciare il proprio destino nelle mani di classi dirigenti ciniche e pronte a giocare qualunque carta sulla pelle delle popolazioni.
L'uso della satira finisce per rendere ancora più aggressiva una canzone che ha la sua chiave nelle ultime tre strofe e non si limita alla critica sarcastica, ma indica una precisa volontà di cambiamento
(Noi crepiamo sui monti d’Italia/mentre voi ve ne state tranquilli,/ma non crederci tanto imbecilli/da lasciarci di nuovo fregar)
che coinvolge l'intera classe dirigente e l'essenza stessa della monarchia
(No, per quante moine facciate/state certi, più non vi vogliamo,/dillo pure a quel gran ciarlatano/che sul trono vorrebbe restar)
fino al finale liberatorio
(Se Benito ci ha rotto le tasche/tu, Badoglio, ci hai rotto i coglioni/pei fascisti e pei vecchi cialtroni/in Italia più posto non c’è).
Il ritornello in piemontese, poi, finisce per essere una sorta di scioglilingua, quasi un nonsense in cui l'incalzare delle domande (l'hai mai detto? L'hai mai fatto? Si si, no no) alimenta l'impressione di incertezza, di tentennamento e di sostanziale pavidità del personaggio.
Nel 1972 gli Stormy Six riprenderanno la melodia delle strofe e il giochino della descrizione satirica delle tappe della carriera militare per comporre la loro Birindelleide, dedicata all'ammiraglio Gino Birindelli , candidatosi alle elezioni politiche nelle liste neofasciste.
Fonte: Rockemartello
Cara Francesca, ecco fatto.
Come si fa?
Intanto quando scrivi il post clicchi in alti a dx modifica html.
Poi vai su Youtube, cerchi il pezzo che vuoi mettere e sembre in alto a dx troverai l'url del pezzo, sotto la dicitura "embed". Copi la striscia e la incolli sul tuo post. Facile, se fossi andata a scuola invece di partecipare ai concorsi di bellezza.
Cara Fran, e gli eredi? Ho avuto l'onore di sopportare, per breve periodo della mia giovinezza, il duca Gianluca, titolare ora di una nota azienda vitivinicola nel nostro amato Friuli. Poi ho fatto giustizia.
badoglio ha rovinato l'italia, mentre il Duce no!
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