
Tizio, de Roma, sin da bambino è un lider, un capo, un'icona. Alle elementari è capoclasse e scrive sulla lavagna i nomi dei compagnucci biricchini; tra gli scout è lupetto primo. A messa spintona l'altro chierichetto per servire il parroco. Al liceo è guida riconosciuta della studentesca. All'università non so se c'è arrivato, ma nel frattempo porta le borse di chiunque abbia una borsa gonfia. Fa il giornalista, ovvio, avendo imparato la vecchia battuta, meglio fare il giornalista che lavorare. Nelle tv privè è pronto ad esprimersi su tutto, urla come pochi, rotea gli occhi. Ha corso il rischio di rovinarsi con le donne, ma l'Amore lo ha salvato. Poi ha scoperto il blog, e lì comincia la Grande Avventura, che lo porta all'anticamera della Segreteria Nazionale di un Nuovo Partito, non un partito nuovo. Lui, per vero, ne ha fondati già due o tre, ma questo nuovo è grosso, grosso. Il ragazzo ha fatto carriera, non si ferma più. E' anche un bell'uomo, sta raccogliendo fior di contributi paypal che neanche Howard Dean nella campagna delle presidenziali americane 2004, è onnitvpresente, ha un passato/presente/futuro di successo, solo è un po' incazzoso. Francamente non ne conosco il motivo.