Intercettazioni e soubrette. Carissimo Diario, ho letto stamattina sulla rubrica "mambo" de Il Riformista un arguto commento sulle intercettazini e le soubrette. Meditando su quel testo ho pensato che in definitiva io e tanti altri siamo proprio dei Walter.
7 commenti:
Anonimo
ha detto...
Mi compiaccio di tale acquisizione di autocoscienza. Il tema della gnocca viene affrontato nella sua dimensione teoretica, pratica e relativistica.
Un po' di cultura. Proporrei di sostituire il termine femminile con quello maschile: gnocco. Del resto pare che la forma femminile sia nata proprio dalla somiglianza col gnocco fritto romagnolo. Del resto in molti dialetti italiani questa parte del corpo femminile è indicata con termine maschile. Esempio lo sticchio siciliano. Diremo quindi che a Berlusconi piacciono gli gnocchi. Credo che anche la ministra pari opportunità possa concordare
Non diciamo eresie! Il gnocco fritto (paragonabile al calzone fritto) non ha alcuna implicazione sessuale, anche perchè ti rimane sullo stomaco e non consente più alcuna attività dedicata. Quanto al maschile-femminile, anche i cantautori provenzali chiamavano la dama "Monseigneur", dimostrando in tal modo quanto erano estranei da qualsivoglia commercio carnale.
Resto della mia idea sul gnocco. Però non concordo con B.C. Il gnocco logora, eccome soprattutto se hai un'età per cui ti serve la badante Lilith. Lilith, torna, dove sei finita? Se torni ti sposo nella basilica di S.Pietro e ricevimento curato da Vissani al castello di Miramare. Il tight è di Valentino, tornato al lavoro solo per noi
In base alla normativa ed alla giurisprudenza in atto, tutti possono scrivere tutto su questo blog, purchè nel rispetto della vigente legislazione penale, civile e in materia di privacy. Non sono ammesse volgarità e maleducazione. In caso di infrazione, e solo in questo caso, i commenti, non appena individuati, saranno cancellati. Preciso infine, anche in relazione alla discussa legge Levi sulla registrazione dei blog, che qui non si fanno controlli sulla provenienza dei commenti, ritenendo che tale indagine, possibile proprio perchè siamo tutti rintracciabili, abbia un carattere fondalmentalmente illiberale e contrario alla filosofia della rete.
UN SITO INTERNET NON PUO' ESSERE PARAGONATO A UNA TESTATA GIORNALISTICA
Da LaStampa.it del 25 settembre 2007. Un sito Internet non può essere paragonato a una testata giornalistica. Un blogger o più in generale chi gestisce un sito Internet non può essere paragonato al direttore di una testata giornalistica e pertanto non va condannato per l’omesso controllo delle pagine che cura. È questa la sintesi dell’intervento del ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, al question time della Camera. A tal proposito il ministro ha anticipato che la nuova legge sull’editoria estenderà la responsabiltà per i reati di diffamazione anche ai titolari di testate a livello elettronico, ma soltanto a quotidiani e periodici on line e non ai blog o ai siti generici. «Le caratteristiche stesse della comunicazione telematica, la contemporaneità, la velocità, il numero dei commenti che vengono ospitati - ha spiegato Gentiloni - consentono molto difficilmente quel controllo che è tipico della carta stampata. La linea del Governo si ispira a contemperare due diverse esigenze: da una parte mantenere il grado di libertà di uno strumento come la Rete, dall’altra evitare che questa libertà colpisca diritti di altri». Rimane dunque sanzionabile la condotta di autori diretti di scritti diffamanti, mentre i responsabili dei siti hanno l’obbligo collaborare con le autorità di polizia e con gli inquirenti per colpire i reati più gravi, come quelli di pedofilia.
U.E. NIENTE REGOLAMENTAZIONE PER I BLOG
Il Parlamento europeo non ha accolto la proposta di una regolamentazione dei blog, che aveva suscitato molte polemiche in quanto poteva esser utilizzata come una limitazione della libertà di stampa ed espressione. di Redazione Digital life Il Parlamento Europeo ha respinto il rapporto della socialista estone Marianne Mikko, che chiedeva di "chiarire lo status dei blog e dei siti con contenuti generati dall'utente, assimilandoli, ai fini legali, a ogni altra forma di espressione pubblica". Questa proposta ha suscitato numerose polemiche ed è stata criticata aspramente da molti intellettuali europei che la ritenevano un attentato alla libertà d'espressione. Gli eurodeputati invece riconoscono che i blog sono "un contributo importante alla libertà di espressione, sempre più utilizzati tanto da professionisti dei media che da semplici navigatori" e quindi hanno respinto ogni ipotesi di regolamentazione. 26/09/2008 18:00
7 commenti:
Mi compiaccio di tale acquisizione di autocoscienza.
Il tema della gnocca viene affrontato nella sua dimensione teoretica, pratica e relativistica.
Vorrei tanto dire la mia in merito. Ma temo che l'argomento possa essere considerato volgare.
Walter è buono ed ha tutta la gnocca che vuole.
Solo che lui è monogamo.
I monogami ormai sono merce rara, però vanno compresi perchè sono coerenti con i loro princìpi.
Un po' di cultura.
Proporrei di sostituire il termine femminile con quello maschile: gnocco. Del resto pare che la forma femminile sia nata proprio dalla somiglianza col gnocco fritto romagnolo. Del resto in molti dialetti italiani questa parte del corpo femminile è indicata con termine maschile. Esempio lo sticchio siciliano.
Diremo quindi che a Berlusconi piacciono gli gnocchi. Credo che anche la ministra pari opportunità possa concordare
Non diciamo eresie! Il gnocco fritto (paragonabile al calzone fritto) non ha alcuna implicazione sessuale, anche perchè ti rimane sullo stomaco e non consente più alcuna attività dedicata.
Quanto al maschile-femminile, anche i cantautori provenzali chiamavano la dama "Monseigneur", dimostrando in tal modo quanto erano estranei da qualsivoglia commercio carnale.
Resto della mia idea sul gnocco. Però non concordo con B.C.
Il gnocco logora, eccome soprattutto se hai un'età per cui ti serve la badante Lilith.
Lilith, torna, dove sei finita? Se torni ti sposo nella basilica di S.Pietro e ricevimento curato da Vissani al castello di Miramare. Il tight è di Valentino, tornato al lavoro solo per noi
Posta un commento